STORIE/RAMO (l'urdu) e la sterile eleganza formale dell'inglese, che rimane sempre di più lingua straniera. Il nostro vicolo è tratto dal volume The Prison-House (Karachi 1985), dedicato tuttavia al materiale che dovrebbe essere stato scritto (le informazioni al proposito non sono chiare) negli anni Trenta. Ai racconti segue una breve dichiarazione dello scrittore, che spiega le ragioni (dovute a fatti che risalgono al 1935-36) del suo straniamento rispetto all'ala marxista dell'Ali-India Progressive Writers' Association. (A.M.) ON THE GANGA GHAT RajaRaho traduzione di Alessandro Monti Chhota Munna Lal (o Madhobha, come era chiamato) era un quieto giovane delle trafficate stradine di Benares. Gaio e con sale in zucca, serio ma affabile, la gente si domandava come queste qualità potessero andare affardellate assieme. Non vi era qualche abisso oscuro, qualche segreto in quel suo grande torace, dietro il panciuto talismano sul braccio sinistro, o dietro i due nei ineguali del volto, o nel grande anello di selenite che portava - vi era qualcosa che tutti aBenares non sapevano, perché l'intera Benares lo conosceva - o il grande Shiva aveva fatto il giovane buono come pareva? Indossava sempre camicie di seta, dal collo stirato a puntino, si avvolgeva con schiva eleganza una sciarpa - le pieghe del dhoti erano sempre perfette, il tilak sulla fronte rotondo e grande (era fatto con pasta di sandalo e fuliggine di lampade del santuario, quelle in cui brucia il burro) e attorno ai grandi occhi che parevano voler uscire dalle orbite vi era dell'antimonio. Pareva in continuazione che fosse a caccia di quàlcosa e 'quando glielo chied~vano rispondeva, come a voler scherzare: "Ho un rendezvous con uno spirito gentile - che vedo solamente nelle notti di luna. Lei è così bella. Tutte le bellezze di questa terra sono nulla al suo confronto." ''.È a motivo del mestiere_che fai?", gli si domandava, in quanto vendeva legna da ardere per la cremazione. "È così, signore, la mia professione mi permette di vedere gli spiriti. Voi altrì potete vedere solamente i morti. lo vedo oltre i morti. Del resto la miaMohini non appartiene al mondo dei morti. È talmente reale, non una danzatrice di Benares - e io le ho viste quasi tutte - può rivaleggiare in bellezza con questa Mohini." Ed era possibile vedere alle finestre della piccola soffitta che aveva, sopra il negoiio, appese delle gale, dei lunghi fili d'oro, delle ghirlande, e si era udito di graziosi orecchini, di gioielli naga per ornare il càpo, di fronzoli, di cavigliere, e tutto questo, la gente s'immaginava, era posato su un vassoio sotto un grande specchio con la cornice dorata. Ma come poteva qualcuno dire qualcosa, perché nessuno aveva messo piede nella stanza durante gli ultimi cinque anni, no, proprio nessuno. La Mohini veniva, così diceva ancora la leggenda che aveva corso a Benares, la Mohini veniva passando attraverso lo specchio per prendere i doni dell'innamorato tutte le volte che voleva, e _veniva spesso. Si sapeva della sua presenza per la melodia che cantava, e lei cantava come mai esseri umani cantarono: 66 sa ri ga sa ri ga sari ga... sa ri ga sa, sa ri ga, sari ga sa sa ri pa ina ga sa, sa ri gamma ga ma ga sa... ecc. Non cantava mai le parole di una canzone, ma solo note. E si poteva scivolare nel sonno e udirle, là, quello era il suo mistero. E lei ti cantava accompagnandoti nel più incantevole dei sonni, così diceva il nostro Madhobha, tutte le volte che era di umore euforico. Altrimenti parlava poco . "Ehi, Madhobha." Era il padrone che lo chiamava. Non vi è notte a Benares. I morti non hanno notte. Muoiono a ogni ora, del giorno o della notte, e la legna da bruciare deve essere tenuta pronta. Il fatto è che quando viene il monsone, e quando viene viene, oceani si riversano su Benares, davvero, come un ululante ispettore di polizia che sputacchia e scalcia e si mette a tuonare e l'acqua viene giù come se fossero mille anni che non piove. Capita allora che la legna da bruciare si bagni in modo disastroso. Poco importa al padrone. "Meno brucia", dice, "più ne compreranno." Ma i bramini sono fini maestri nella scelta di buona legna da bruciare. Devono sbrigare i loro compiti con la maggior fretta possibile. Altrimenti perderebbero il cliente successivo. Cosicché tra il bramino e i venditori di legna vi era, per così dire, un patto di antica data: ai bramini andavano quattro anna per ogni rupia. Ciò rendeva la legna più costosa per i morti: Ma chi non avrebbe pagato prezzi più cari per i morti? Puoi chiedere loro centomila rupie, e se potessero te ·le pagheranno. "Prendi fratello, e dammi della buona legna da bruciare! Della legna che sia oro, una dea di legna!" Poi il prezzo che il venditore stabilisce ha a che fare con la faccia del cliente. 1/esperien?:a insegna che un volto smunto può trarre in inganno e c·heil prezzo dovrebbe essere medio (facciamo sette rupie e otto anna al maund); se ha il volto bello grasso il venditore può essere sicuro che l'acquirente ha il cuore grande, anche nel caso di un bania. Bisogna pure essere in grado di giudicare dal volto del cliente chi è morto: fratello, madre, moglie, o nonno o un nessuno di chiunque. Si dà il caso che a Benares i nonni spuntino i prezzi più alti. Se ne domandi la ragione a Madhobha, così risponde lui, Madhobha, "Perché i nonni hanno sempre con loro le cassette del tesoro." E adorano le nipoti. In genere c'è sempre una figlia vedova o una nipote a prendersi cura del nonno. E di norma la ragazza è molto gentile. Così il prezzo può salire sino a otto rupie e quattro anna al maund (e i bramini ottengono una somma leggermente più alta in proporzione). Ci si sta in allegria con i morti a Benares, si discorre di loro come si discorre del tamarindo o dei manghi, o dei treni. "Parti con il Jaunpur Express?", è lo stesso che dire, "Sathu Madhurai è morto, e lo porteranno ai ghat, tra mezz'ora. I riti che si fanno in casa sono quasi finiti. I bramini sono arrivati da poco. Non riuscivaRo a trovare un quarto. Ecco la ragione del ritardo. Ma adesso ne hanno trovato uno." A Benares il quarto è l'uomo magico. Tra i portatori è quello pagato di più. È molto difficile trovarne - qualche volta un vicino dice, "Bene, ci penso io." E fratello, te lo dico io, tali persone sono meno rare in Benares di quanto tu non pensi: Il tempo che Madhobha ci mette a scendere dalla sua soffitta - e pare che sia sempre sveglio - e il padrone è già a misurare
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==