IL CONTESTO Secondo Paul Virilio nella prima fase del conflitto la tv sembra l'unica forza di interposizione. Il top della telediplomazia si raggiunge con la scomparsa.della troupe Cbs. Si chiede a Peter ·Arnettdi indagare sulla troupe di Bob Simon: in realtà si cerca uno sponsor che renda più difficile per gli iracheni eliminare la troupe perduta. Tv come croce Rossa, come luogo neutrale di garanzia dei diritti umani. L'attenzione del mondo diventa l'attenzione di Cnn: la televisione diventa vicario della politica che delega a Cnn l'ultima rappresentanza occidentale in Irak. Il mezzo e il montaggio Enzo Biagi distingue: questa è una guerra in diretta quelle del passato guerre "di montaggio". In realtà quella del Golfo è stata la piu montata di tutte le guerre che siano state girate. Solo che il montatore è il censore militare: a Dahran, a Te! Aviv, a Damasco, a Baghdad. Si monta e si rimonta: la tv irachena rimonta Cnn per dimostrare al suo pubblico che i marines stanno scoppiando dal caldo ... . Dopo il massacro di Piazza Tien An Men, un solerte funzionario dell'Ambasciata cinese contattò tutti i residenti cinesi d'Italia mostrando loro un filmato (rimontato) che mostrava le atrocità commesse dagli studenti e facendo intendere ai dubbiosi quali rischi corressero le loro famiglie in Cina. A buono spettator poche parole ..... Censura militare "Volete suicidarvi? Date indicazioni precise su dove sono caduti gli Scud. Così correggeranno il tiro e colpiranno i vostri alberghi!". Il discorso del portavoce militare non fa una grinza Nachman Shoi è pure simpatico .. Poi si capisce che la censura non è solo di tipo strategico: alla ANTOLOGIA Guerre a venire Walter Benjamin Senza pretendere minima- !l]ente,diavvicinarci al significato delle cause economiche della guerra, possiamo affermare che la guerra imperialistica, proprio in quanto ha di più duro, di più fatale, è codeterminata dall'abisso che si spalanca fra i giganteschi mezzi della tecnica da un lato, la sua esigua illuminazione morale.dall'altro. Di fatto data la sua natura economica la società borghese non può far altro che separare quanto è possibile da ciò che si dice spirituale tutto quello che è tecnica, che escludere con la massima decisione possibile il pensiero tecnico dal diritto di codeter- . minazione dell'ordine sociale. Ogni guerra futura sarà insieme una ribellione della tecnica contro ·la sua condizione di schiavitù.( ...) 14 - I I Volentieri e con insistenza gli autori parlano della "prima guerra mondiale". Ma quanto poco la loro esperienza sia riuscita a impa&onirsi delle sue realtà, delle quali sogliono parlare con le più sorprendel)ti maggiorazioni, definendole il "mondialmente reale", lo dimostra l'ottusità con cui fissano il concetto di guerre future senza fargli corrisponderè nessuna rappresentazione conçreta. Questi pionieri del riarmo potrebbero quasi indurre qualcuno a pensare che l'uniforme sia per loro un fine sommo, desiderato con tutte le fibre del loro cuore, nei confronti del quale le circostanze sotto le quali più tardi si afferma passano molto in seconda linea. Questo atteggiamento diventa più comprensibile se ci si rende conto di quanto l'ideologia della guerra che è-sostenuta qui sia invecchiata già ora, se viene Nbc viene staccato il satellite per un'ora sino a quando non si scusano in diretta. Avevano annunciato tre morti senza aspettare la conferma del governo. · La censura è anche politica: non dare al nemico la soddisfazione del risultato degli attacchi. Ogni Scud che cade suTel Aviv scatena la gioia delle piazze arabe. Si balla anche in Libano, ufficialmente schierato con l'Alleanza. Sembra una reazione infame considerato che gli Scud si abbattono sui civili, uccidendo vecèhi_etti e terrorizzando donne e bambini, ma a Beirut migliaia di persone vivono ancora.tra le macerie del!' agosto '82 quando Sharon lanciò sulla città 180.000 bombe in 13 ore . L'operazione "Pace in Galilea" costò la vita a 20.000 libanesi, ma non era una "Guerra in diretta", e la Tv è un mezzo senza memoria. Sassi e Scud Tre settimane di Scud hanno cancellato tre anni di Intifadah In guerra un caduto è un martire, 1.000 sono una statistica. L'Intifada era una guerra di martire di "shahedi" di testimoni. Testimoni dell'esistenza e della durata di una lotta sconfitta sin dal- !' inizio sul piano militare .L' intifadah da 2 anni viveva solo di tracce impresse nei media, tracce insanguinate come quelle mani sui muri delle moschee di Gerusalemme dopo il massacro del 20 ottobre. Mille tracce, mille morti, ma nessuno in diretta. Gli Scud iracheni hanno ucciso solo tre persone ma hanno attraversato in diretta gli schermi di tutto il mondo. In Israele per la prima volta i fondamentalisti Ebrei non picchiano le troupes, negli alberghi ci sono centri stampa attrezzatissimi, fax telefoni e briefing quotidiani. I portavoce militari ripetono a tutto il mondo una sola cÒsa: "Mettetevi le n:iaschere antigas, restate nelle stanze sigillate, ascoltate la radio". confrontata con il livello degli armamenti europei. Gli autori non si sono mai detti che la "battaglia di materiale" in cui alcuni di loro vedono la suprema rivelazione dell'esistente mette fuori corso i miseri emblemi dell'eroismo che qua e là sono sopravvissuti alla guerra mondiale. La guerra chimica, per cui i collaboratori di questo libro hanno evidentemente poco interesse, promette di dare alla guerra futura un volto che liquiderà definitivamente le categorie militari a favore di quelle sportive, chetoglierà alle azioni ogni carattere militare e le porrà tutte ali' insegna del record. Poiché la s1;1apiù spiccata proprietà strategica consiste nell'essere una guerra d'attacco pura e assolutamente radicale. Come è noto contro gli attacchi chimici dall'aria non c'è nessuna difesa sufficiente. Persino le misure di protezione private, le maschere antigas, sono impotenti contro l'iprite e la lewisite. Talvolta si apprendono notizie "rassicuranti", come l'invenzione di un ricevitore molto sensibile che registra_jl ronzio delle eliche an~ che a grandi distanze. E poi, alcuni mesi più t_ardi,l'invenzione di un aeroplano silenzioso. La guerra chimica si baserà su record di distruzione e sarà unita a rischi spintifino all'assurdo. Se il suo scoppio abbia luogo all'interno delle norme del diritto internazionale-preceduto da una dichiarazione di guerra - è dubbio: la sua fine non dovrà più calcolare su tali limiti. Con la distinzione fra popolazione civile e sotto le armi che come è noto la guerra chimica sopprime viene a cadere lapiù importante base del diritto internazionale. Che e come la disorganizzazione che la guerra imperialistica porta con sé minacci di rendere impossibile la sua conclusione, lo ha già dimostrato l'ultima (cioè quella del 1914 _ 18, N.d.R). Dall'articolo Teorie del fascismo tedesco. A proposito àell'antologia "Krieg und Krieger"., a cura di Ernst Jiinger, raccolto in Critiche e recensioni. Tra avanguardie e letteratura di consumo, traduzione di Anna Marietti Solmi, Einaudi 1979, pp. 149 ss.
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