INCONTRI/ALGREN Io non vado in giro a fare l'arrabbiato~ Nessuno davvero arrabbiato va in giro a fare l'arrabbiato. mai letto Jack Kerouac è che il primo libro suo che ho preso dice nella prima frase che il ragazzo era sdraiato in una gondola. Bene, mi fermai a riflettere: una gondola è un vagone scoperto per il . trasporto del carbone, è il fondo si apre. Non si può stare sdraiati in una gondola: si urterebbe contro il cardine. Lui non lo sa. Non sa di cosa parla, quindi perché leggerlo? Ma se leggi una frase, se leggi la prima frase di John Cheever, sai che Cheever sa. Se sei uno scrittore serio, devi riuscire a trovare qualcosa in più di tutti gli altri. Per me questo implica denaro, un po' di soldi in modo da potermi muovere e raccogliere i dati, il materiale di cui faccio i libri. Sto cercando semplicemente di spiegare cosa sono i soldi per me. Per. esempio, mi ricordo un mattino, verso le quattro, quando ero con un drogato, un batterista dell' Arkans·as alto quasi due metri. È un drogato. Io volevo andare a casa. Si stava facendo tardi, ed ero stanco morto. Lui voleva fermarsi da qualche parte. Voleva entrare in un ristorantino e aspettare e basta. Io ero stanco di questa storia e 'lui disse: "Tu non sai cosa vuol dire avere una scimmia sulla schiena." Questa è roba da niente, questa frase, oggi. È stata usata in centinaia di tascabili. Ma allora, nel 1949, non credo che questa frase fosse entrata nel linguaggio delle persone perbene. Era qualcosa che dicevano i musicisti, i drogati. Io ero là per caso e l'ho ripetuta. Sapevo che era buona. Usavo molte cose così. Se trovavo qualcosa del genere, andavo a casa. È così che fai i libri ... Ricordo almeno due scrittori degli anni Trenta che ho incontrato brevemente - Ignazio Silone e Albert Maltz. In quegli anni c'erano molti scrittori che scrivevano seguendo solo dei modelli intellettuali, ma questi due, la mia sensazione a proposito di questi due fu che essi scrivevano sulla base di un sentimento quasi cristologico, una 'preoccupazione davvero sentita, un sincero interesse per il mondo. E non credo che per questo avessero bisogno di alcuna ricompensa in denaro ... In questo manoscritto inedito che mi hai gentilmente lasciato vedere, intitolato Things of thè Earth: A Groundhog View, scrivi: "Pensando a Melville, pensando a Poe, a Mark Twain e a Vachel Lindsay, pensando a Jack London e a Tom Wolfe, si incomincia a provare la sensazione che in America sia quasi impossibile diventare uno scrittore creativo senza essere un perdente." Hai scritto queste parole nel 1950, ali' epoca in cui stavi trattando con Hollywood. Credi che oggi siano ancora vere? Bisogna essere un perdente per essere uno scrittore creativo nell'America di oggi? No. Abbiamo esempi di buoni scrittori creativi che non sono dei perdenti. Può succedere. Credi che Nelson Algren debba essere un perdente? Sì, decisamente sì. Perché? Cercherò di riallacciarmi alla tua domanda di prima, quando parlavamo della mia sconfitta a Hollywood. Quella è stata una brutta sconfitta perché, per portare avanti i suoi piani, uno ha bisogno di soldi. La sconfitta è che oggi non c'è più spazio per fare quello che facevano Silone e Maltz - lavorare direttamente in base a un sentimento di compassione. Questo non funziona. La sconfitta è una sconfitta nel rapporto con l'umanità ... La sconfitta di cui parlo è il cambiamento di direzione dello scrittore inserito in un certo modo, il modo giusto, nella nostra società. Ora, l'unico mezzo per cui posso reinserirmi sono i soldi. Questa è l'unica cosa per cui puoi ottenere rispetto ... Cosa puoi dirmi dell'innocenza e della rabbia? Molta gente pensa a te come a un uomo terribilmente arrabbiato. Non conoscono nessun altro aspetto di te. Tu hai la reputazione di essere un tipo molto duro earrabbiatissimo. È vero? Esprimi questa ràbbia come rabbia o come innocenza? Io non vado in girò a fare l'arrabbiato. Nessuno davvero arrabbiato va in giro a fare l'arrabbiato. Per quanto riguarda l'innocenza, penso che sia una fortuna se si tratta di innocenza acquisita, di qualcosa a cui arrivi. Penso che Brendan Behan avesse questo tipo di innocenza. Penso che Dylan Thomas fosse innocente. Bisogna attraversare il mondo perottenerequel tipo di innocenza. Insomma, non è difficile, per una donna, rimanere casta se non ha mai avuto la tentazione di dormire con qualcuno. La donna veramente casta è la puttana. Non c'è niente di meno puttanesco di una · puttana vecchia che non si è lasciata andare a fondo. Sicuramente non è una persona puttanesca. Le vere persone puttanesche sono le civette, le civette piccolo,borghesi, che hanno storie con questo e con quello e giocano col sesso. C'è molto più puttaneggiare lì. In quel testo hai fatto altre osservazioni. Ce n'è qualcuna che ti sembra ancora interessante? Beh, per qualche ragione ho trascritto qualcosa di Henry Miller dove dice che lo scrittore deve dare il massimo di sé. Questo va insieme a quello che ho detto prima sul fatto che l'unica scrittura buona è fatta da gente che non sa quello che fa. Danno semplicemente il massimo. Come Hemingway e Faulkner, che lavoravano spinti da un bisogno. C'erano delle cose che dovevano fare per la propria sopravvivenza, che si esprimeva nella loro scrittura. Ma doveva essere totale. Andare fino in fondo. Cosa dici aproposito della tua osservazione che "non c'è quasi modo di diventare uno scrittore creativo in America senza essere un perdente"? Non credo che lo scrittore americano sia necessariamente dannato. Ma d'altra parte continui a citare quella frase di Scott Fitzgerald: "Perché sono stato identificato proprio con gli oggetti del mio orrore e della mia compassione?" Considera lapossibilità che uno scrittore debba sempre identificarsi con gli oggetti del suo orrore f! della sua compassione, e che questa sia una delle cose che F. Scott Fitzgerald non capì mai. Era troppo tardi, quando çominciò a porsi quella domanda. Non riuscì à risolvere il problema. Sei d'accordo? Si accorda perfettamente con quello che dic·evo-che ci vuole una dedizione totale. Fitzgerald si identifica. Era uno scrittore così bravo perché si identificava così pienamente. Ma lo faceva davvero? Non ha scritto: "Perché mi identifico... ?" Ha detto: "Perché sono stato identificato proprio con gli oggetti del mio orrore e della mia compassione?" Sottintendendo che non desiderava essere identificato. Egli era uno scrittore suo malgrado. Non voleva ...
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