di leoni si aiutano l'un l'altro per difendere le femmine dagli altri maschi. L'assistenza reciproca viene spesso offerta durante la caccia; per esempio, i membri di un branco coopereranno spesso dividendosi in quelli che spingono il cervo in fuga e quelli che lo aspettano in agguato. Il risultato è che ciascun lupo mangia di più. Negli animali più complessi l'aiuto può essere restituito in un'occasione successiva. Così, se un babbuino maschio aiuta un altro a vincere la competizione per una femmina oggi, il favore sarà restituito più tardi. Ciò che è evidente in questi casi è che ognuno degli individui partecipanti ricava benefici dal lavorare insieme agli altri. Inoltre, i gruppi possono fare alcune cose che l'individuo non può fare. Per montare una tenda bisogna essere in due. Anche l'azione unitaria di individui che cooperano può essere in se stessa un carattere adatto. Il modello generato dal comportamento cooperativo potrebbe distinguere un gruppo sociale da un · altro e potrebbe fare la differenza tra la sopravvivenza di gruppo e la morte della comunità. Chiaramente, in alcuni casi un truffatore potrebbe ottenere i benefici della cooperazione altrui senza parteciparvi direttamente. Ma questi atteggiamenti non si conserverebbero se gli individui non potessero sopravvivere al di uori del proprio gruppo sociale e i gruppi contenenti truffatori avessero meno probabilità di sopravvivere di quelli che ne sono privi. Questa logica ha qualche peso sul modo in cui noi consideriamo noi stessi. All'inizio del-secolo un aristocratico russo anarchico in esilio, Petr Kropotkin, scrisse un libro fondamentale, intitolato Aiuto reciproco, in cui lamentava che, con la larga diffusione delle idee di Darwin, si era posta molta enfasi sul ruolo selezionatore del conflitto sociale, mentre i notevoli esempi di cooperazione avevano ricevuto un'attenzione di gran lunga troppo scarsa. Anche oggi la conoscenza biologica della simbiosi, della reciprocità e del mutualismo non è ancora penetrata estensivamente nelle discussioni pubbliche sul comportamento sociale dell'uomo. Stando così le cose, il riferimento alla biologia non è al corpo coerente del pensiero scientifico esistente, bensì a una confusa mitologia. È un trav'isamento del darwinismo suggerire che tutto ciò che conta nella vita sociale è conflitto. Un individuo può avere maggiori probabilità di sopravvivere perché, nel proprio ambiente, riesce meglio a non farsi notare, e non perché è più aggressivo .di altri. Gli individui possono sopravvivere meglio se uniscono le loro forze con gli altri. Con le loro azioni unitarie possono spesso fare cose che un singolo individuo non può fare. Di conseguenza, coloro che si mettono in gruppo hanno più probabilità di sopravvivere di quelli che non lo fanno. Soprattutto, la coesione sociale può diventare una condizione critica per la sopravvivenza della società. Uno dei messaggi che derivano da queste osservazioni, perciò, è che ciascuno di noi può vivere vite più felici e, nel complesso, più riuscite, se trattiamo gli alfri esseri umani come individui con cui siamo disposti a lavorare. Questo è un argomento razionale più che morale. Dovrebbe piacere a tutti i pragmatisti che vogliono pensare solo a se stessi. La cooperazione è un buon affare. Ma contro l'individualismo rampante urta un'altra questione, che non può essere trattata in modo da suscitare un accordo così immediato. In molte occasioni gli interessi dell'individuo non saranno serviti al meglio dalla cooperazione con gli altri. Il capitano di un peschereccio può riuscire a fare i propri interessi in maniera più soddisfacente se va in mare senza scrupoli con una rete a maglie sottili e prende pésce di tutte le misure. In questo modo egli compie SCIENZA/BATESON PetrAlekseevic Kropotkin in una foto di Nadar del l 877. una grande strage e, avendo contribuito a rovinare il futuro della pesca, vende rapidamente il suo peschereccio e compera titoli della British Telecom. Ammettendo che ci riesca, perché lo si dovrebbe fermare? Le sue azioni rovineranno probabilmente molte altre persone che non vogliono o non possono cambiare il proprio stile di vita, che potrebbero preferire restare nelle proprie comunità di pescatori circondate dalle loro famiglie e dagli amici. Di fatto, la loro vita sociale andrebbe quasi sicuramente in frantumi se la loro industria crollasse. Noi siamo circondati da esempi come questo. Essi sono alla base degli scioperi dei minatori e toccano virtualmente tutti i campi di azione del governo. Il mio capitano, simbolo della nostra epoca, è un truffatore perché ha beneficiato dell'implicita fiducia di una comunità e poi l'ha distrutta. Si potrebbe sostenere che la preoccupazione per gli effetti dannosi delle proprie azioni sugli altri è semplicemente un obbligo morale. Io credo che i nuovi preti turbolenti ci stiano già dicendo tutto quello di cui abbiamo bisogno. Vorrei aggiungere solo che la fiducia e il rispetto reciproco funzionano perché mantengono la coesione sociale. Una società che non riesce ad aver cura delle proprie pàrti alla fi_ne è destinata a perire. Il pericolo insito nella rappresentazione di tutti i rapporti umani 69
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