Linea d'ombra - anno IX - n. 58 - marzo 1991

POESIA non si riversi nèll 'ora e io non possa più rientrare nella foto e avere. 1Oanni e tenere la mia vita un uccello con le ali spiegate nella mia mano. Ballate, 2 La moglie di William Blak:e solleva il ferro.da stiro dalla stufa, lo porta al tavolo. Pesante scorre sulla camicia umida · sul bianco tessuto caldo. I suoi pensieri ' sono così grevi. Si sono impigliati nei vestiti_ tanto pieni di pensieri_ che non torneranno mai proprio puliti. Va da lui gli si stende accanto sul letto. Le loro scarpe s'incontrano sotto il letto davanti al vaso di porcellana con il disegno verde del rampicante. Il membro di lui s'insinua tra le sue coscie tra morbidi peli ricci, s'insinua nell'umida fessura dove l'Universo è creato, scivolose-umide pareti si tendono e si rilassano. L'Universo pulsa dei loro movimenti da stella a stella da tenebra a tenebra. La libertà irrompe dalle loro narici, spalane.a porte è imposte, fa correre il vento attraverso il camino così il fuoco si ràvviva. Un vento corre per le case, le scuote e 1e pentole cadono dai loro sostegni. Soltanto i loro respiri pesanti li separano dalla tenebra finché anch'essa comincia ad ansimare muore e rinasce, si colma di luce che cresce tutt'intorno a loro. Un'altra casa dove il cielo fluisce azzurro dalle finestre dove le nubi scivolano attraverso le stanze, il pavimento verdeggia e si copre di fiori quando il suo seme vi cade sopra. Tremolii e cigolii dal letto, molle umore sgocciola tra le loro coscie. Per un secondo sono stati loro a far crescere l'Universo a fare alzare gli uomini e farli andare avanti, a far penetrare più a fondo nella terra le radici degli alberi in cerca d'acqua. 66 Anne-Marie Berglund Passeggiata ·nella neve La neve non è solo bianca. Ci sono tracce di sangue e a seguirle si trova una lepre ferita. Quando l'uomo cerca di baciarmi sulle labbra il gelo lo incolla come a un'asta di bandiera io non riesco a liberarmi per quanto faccia ma è lui a provar dolore perché io sono l'asta di bandiera. I rametti si staccano in questo freddo anche se li si vuol solo · sfiorare e i capelli si spezzano, perché è pericoloso voler ballare · d'invei;no subito dopo essersi lavata la testa. Lui vuole che io cammini sul ghiaccio per vedere se tiene . e lo voglio anch'io perché peggio di cadere in un crepaccio sarebbe continuare questa bianca passeggiata sulle tracce della lepre ' ferita. Il ghiaccio, comunque, tiene e noi co,mprendiamo che il nostro amore è già oltre i limiti del volere e poss.iamo infine ridere sollevati. Cosa c'importa della nostra sofferenza, due amanti ché riescono solo a provar nausea della-dolcezza e disgusto per l'amore. Se anche alla fine troveremo la lepre non potremo curarla né seppellirla. Piangi più piano Mi son resa conto di piangere ormai da tre anni. Credevo che le mie guance fossero gonfie per i dolci e il vino ma stanotte ho sentito i singhiozzi, forse perché son rimasta sveglia insolitamente a lungo. Si sentiva piangere e piangere, singhiozzare e-tirar su col naso. Mi sono depressa davvero e ho infilato la testa sotto il cuscino ma a cosa serviva? · · Certo capisco che e' è ragione di piangere. Ma "un po' più piano" vorrei dire che almeno non mi disturJ?i nel mio necessario sonno notturno. Restare è anche viaggiare ••. Perché volevo amare marinai · e m' ~ggiravo per i porti finché tutti pensàrono ci).elo facessi per denaro e risero sprezzanti? Perché volevo far cenni di saluto sulle banchine, con il cuore ansimante nella mano serrata della morte • e la paura che svolazzava dentro una gabbia che sempre . voleva spezzarsi? Ancora non era tempo di essere lasciata libera e correre senza dolore. Perché nessuno si fermava per quanto io sapessi sorridere come se proprio la nostra fosse la più eterna delle tenerezze? Per quanto sapessi stringere con tanta forza· ogni mano?

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