Linea d'ombra - anno IX - n. 58 - marzo 1991

mare mentre attraversava laManica. Allora mi sono detto: E tu? Anche il tuo desiderio è tale da essere capace di gettarti a mare per raggiungerlo? Un'estate ho remato per un lord. Un'estate e poi mai più. Copyright Iperborea 1991. Dalla raccolta di racconti Dikter, Noveller, Prosafragment, Stoccolma 1983, ripreso dal settimanale delle cooperative "Vi" (Noi), n. 42, 1947 CINQUE. POETI SVEDESI a cura di Fulvio Ferrari Tomas Transtromer Seminario sul sogno Quattro miliardi d'uomini sulla terra. E tutti dormono, tutti sognano. In ogni sogno volti e corpi s'affollano - gli uomini sognati son più numerosi di noi. Ma non occupano posto ... Capita che t'addqrmenti a teatro. A metà dramma s 'appesantiscono le palpebre. Un breve attimo di doppia esposizione: alla scena lì davanti si sovrappone un sogno. Poi niente più scena, sei tu. Il teatro nel sincero profondo! Il mistero del sovraffaticato direttore! Le sempre nuove mes,sinscene ... Una camera da letto. E notte. Il cielo cupo fluisce attraverso la camera. . Il libro da cui qualcuno s'è staccato addormentandosi · è ancora aperto e giace ferito sul bordo del letto. Gli occhi del dormiente si muovono, seguono il testo senza caratteri d'un altro libro - luminoso, antiquato, veloce. Una vertiginosa commedia miniata entro le mura claustrali delle palpebre. Un unico esemplare. Esiste solo adesso! Domani tutto sarà sparito. Il mistero del grande spreco! La cancellazione ... Come il turista fermato da uomini sospettosi in uniforme - aprono la macchina, srotolano la PeÙicola e lasciano che il sole uccida le immagini: così i sogni sono oscurati dalla luce del giorno. Cancellati o solo invisibili? C'è un sognare-fuori-vista che procede sempre. Luce per altri occhi. . Una regione dove pensieri striscianti imparano a camminare. Volti e forme cambiano di gruppo. Camminiamo per una via, tra esseri umani sotto il solleone. POESIA Ma altrettanti o di più che non vediamo stanno negli uffici oscuri che si ergono ai due lati. A volte uno di loro va alla finestra e dà un'occhiata giù, verso di noi. Postludio Strascico come un'ancora sul fondo del mondo. S'impiglia tutto quel che non mi serve. Stanca indignazione, ardente rassegnazione. I boia raccolgono pietre, Dio scrive nella sabbia. Stanze silenziose. I mobili son pronti a volar via nel chiaro di luna. Entro pian piano dentro me stesso attraversando un bosco d'armature vuote. Gunnar Harding Bromma Di nuovo qui dove si possono vedere le luci di Stoccolma sopra le cime dei pini, ascoltare la varia risata della tordella affondata nell'erba, una falciatrice arrugginita. L'uccello pesante contro la terra grosso come il cuore di un uomo un orologio che ha smesso di ticchettare perché non c'è più alcun tempo da misurare. L'incisione dell'età del ferro nel bosco dell'aeroporto: due uomini, l'uno con mazza e spada, l'altro con un uccello in mano. Quelli che l'hanno inciso sono ciechi nella terra dietro la fabbrica di bibite Fructus dove le polle d'anidride carbonica luccicano sull'insegna al neon sopra una fiumana di scintillanti tetti d'auto. I due uomini fanno la guardia perché i vivi non disturbino il sogno dei morti, i morti quello dei vivi. · Tutto è ancora nella· terra . come io sono ancora in tutti gli anni che ho vissuto. Sotto le radici dei meli ho seppellito tesori in scatolette di pillole: distintivi da nuotatore, bottoni disegni, lettere aalla mia vita . alla terra, francobolli - Gustavo V, profilo destro lOcentesimi, azzurro. Sulla vecchia fotografia, 6 x 9 cm, sono in piedi davanti al melo, transparente bianche, una lieve membrana ingiallita sul tutto. Trasparente lo trattiene nel tempo così che davvero da allora 65

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