Linea d'ombra - anno IX - n. 58 - marzo 1991

INCONTRI/CHOMSKY significato, poiché esse non erano uguali settant'anni fa e non sono uguali oggi. In effetti, ci si aspetterebbe di trovarle ancora. più diseguali, poiché tipicamente i ricchi diventano più ricchi e i poveri più poveri. Se le cose fossero rimaste come erano settanta anni fa, probabilmente l'Europa dell'Est sarebbe ancora più povera di quanto sia ora. L'Europa dell'Ovest è più ricca perché sfruttò quella dell'Est. Un paragone realistico sarebbe quello tra l'Europa del!' Est e, diciamo, l'America Latina, regioni che erano, più o meno, sullo stesso piano settanta anni fa, entrambe sfruttate dall'Occidente, l'Europadell'Estdaquelladell'Ovest, l'America Latina dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dalla Francia. L'America Latina ha avuto l'enorme vantaggio di essere stata integrata con le società ricche, mentre l'Europa dell'Est è rimasta separata da queste. Ma nonostante questo vantaggio, l'America Latina appare come una catastrofe rispetto all'Europa dell'Est. Per esempio, si prenda un paese come il Brasile, un paese molto ricco che ha ogni sorta di vantaggio naturale, moltissime risorse. Dovrebbe essere super-ricco. Per quanto riguarda l'economia, non c'è nessuna ragione per cui il Brasile dovrebbe stare peggio della Russia o della Polonia, ma questo è un confronto difficile. Voglio dire, c'è un settore della società brasiliana, diciamo il 10%, che vive come l'Europa Occidentale, e un altro settore della società brasiliana, diciamo il 75%, che vive come l'Africa Centrale. E questo è lo sviluppo capitalistico. E quello che si ha nella maggior parte del Terzo Mondo è l'altra catastrofe del capitalismo, che ha avuto effetti devastanti in America Latina, in Africa, e in quelle parti dell'Asia che non erano all'interno del sistema giapponese - lì, le cose si sono sviluppate in maniera differente. Quello che si trova è una catastrofe totale, al cui confronto l'Europa dell'Est appare in buone condizioni; questo è un tipo di confronto significativo. Se davvero si vuole parlare del sistema mondiale, queste sono le cose di cui si dovrebbe piuttosto parlare. Vi è stato il prevalere di una o dell'altra forma di capitalismo di stato dovunque, compresa l'Europa dell'Est. E la domanda è: quale forma ha caratterizzato l'Europa dell'Est? Questa ha avuto un'economia pianificata con i suoi successi ed i suoi fallimenti ed una tirannia politica che ha avuto solo fallimenti. Altre parti del mondo hanno avuto cose differenti. L'America Latina, per esempio, ha squadroni della morte, stati terroristici e stati di Sicurezza Nazionale sul modello di quello nazista e così via. C'è un'intera mistura di cose nel mondo. lo credo che· questa dicotomia sia fatta per ragioni ideologiche, per fare apparire l'Ovest buono rispetto all'Est. Ora, per quanto riguarda il collasso del modello culturale e ideologico, il modello sovietico, il modello bolscevico dell'economia pianificata e dello stato tirannico è per fortuna collassato, e questo va molto bene, credo che ognuno dovrebbe essere felice per questo. Per quanto riguarda il repentino cambiamento delle relazioni internazionali non credo che questo sia avvenuto. Credo invece che quello che è avvenuto sia stata una modificazione molto più lenta delle relazioni interna?,ionali che è andata avanti per cinquanta anni. Ha subito una modificazione negli ultimi anni, ed è stato un cambiamento importante, ma questa va inserita nel contesto generale. Cinquanta anni fa, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel sistema mondiale c'era una sola grande 52 superpotenza, gli Stati Uniti, che avevano metà della ricchezza del mondo e avevano il dominio militare sulla maggior parte del mondo. E c'era una superpotenza secondaria, che era molto più indietro economicamente e con una potenza militare inferiore ma significativa, e quella era l'Unione Sovietica. E gli Stati Uniti intendevano utilizzare il loro potere per creare un sistema globale che sarebbe stato una sorta di liberalismo internazionale e di capitalismo di stato del tipo che si ha in Occidente. Speravano di potere includere tutto, ma non lo poterono fare perché l'Unione Sovietica chiuse una parte del mondo, vale a dire se stessa ed i suoi satelliti. La politica degli Stati Uniti dal 1950 è stata, almeno a livello ufficiale, una politica di "roll back", che ha avuto come scopo quello di reintegrare quella regione all'interno del sistema capitalistico internazionale. Reintegrarla significa reintegrarla come parte del Terzo Mondo, cioè restaurarla nel suo ruolo tradizionale e questo è quello che stiamo cominciando a vedere ora nell'Europa dell'Est. Le tradizionali relazioni quasi-coloniali tra la Germania e l'Europa dell'Est si stanno ristabilendo e, di nuovo, stanno trasformando quest'ultima in una regione di lavoro a basso costo, di esportazione di inquinamento e così via. Questo ·è sempre stato lo scopo e, di nuovo, se funzionerà avrà risultati misti; voglio dire, sarà come in Brasile e in Messico, con settori della popolazione in condizioni molto agiate come nell'Europa Occidentale, probabilmente la vecchia burocrazia del partito comunista risalirà in cima per gestire le industrie locali°per conto delle imprese occidentali. Così sono sicuro che questi assomiglieranno ai ricchi in Messico, ma per la maggior parte della popolazione potrebbe davvero essere una catastrofe, che infatti sta già cominciando a manifestarsi. E in effetti potrebbe portare a resistenza, potrebbe portare agli squadroni della morte, al terrore, e così via, come nel modello del Terzo Mondo. Questa è solo una parte di quello che sta succedendo nel sistema mondiale, un'altra parte, ugualmente significativa, è quella dei cambiamenti che si stanno producendo nei domini degli Stati Uniti. L'Europa ed il Giappone si sono ricostruiti dalla guerra. A partire dagli anni Sessanta la loro posizione era già George Bush (foto Fourmy/Reo/Controsto).

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