l'Islam non interferisce senza motivo con la normale vita economica, né fa alcuna promessa di totale perfezione economica. Consideriamo ora il fallimento del marxismo. La natura collettiva della salvezza che promette è un fattore di debolezza, benché forse non quello decisivo. Ha poco da offrire all'individuo che soffre, se non forse il consiglio di dedicare se stesso all'umanità; non offre buoni servizi rituali per garantire la sopravvivenza di qualsiasi piccola comunità, e i suoi rituali generali sono poveri (benché i sovietici abbiano tentato abbastanza caparbiamente di crearne). Il suo immanentismo filosofico fu in origine un vantaggio, poiché gli permetteva di affidarsi all'autorità della scienza, ma alla lunga significò anche dover affrontare il tipo di revisioni e di critiche a cui sono soggette le teorie scientifiche. Forse a tutto questo non si deve attribuire troppa imp'ortanza: altre religioni sono riuscite a superare i momenti in cui le profezie falliscono e perfino a usare le tensioni che questo comporta come ulteriore sostegno. La fede marxista sopravvisse a Stalin, ma non riuscì a sopravvivere a Breznev: il terrore poteva essere concettualmente giustificato, lo squallore e la stagnazione no. Il terrore potè perfino essere giustificato due volte. Nel primo caso era una specie di consacrazione nel sangue, la conferma della totale trasformazione della condizione umana, una realizzazione ·tanto completa che qualsiasi inaugurazione più banale non le avrebbe fatto giustizia. Poco tempo dopo, nella stagnazione, il terrore potè essere rievocato in modo diverso. La corruzione del migliore è la peggiore: un ideale così incredibilmente nobile, una volta pervertito, doveva per forza avere una forma particolarmente malvagia. Ma quando gli estremi del male furono esorcizzati come si doveva, ciò che restava e seguiva si rivelò essere non un picco di eccellenza, ma semplicemente squallido. La visione era o terrifièante o squallida, e questo era troppo. Personalm,ente credo che la debolezza fondamentale del marxismo, in quanto ideologia sociale, non stia nella sua dottrina secolare, nel fatto cheve sue promesse so'no fermamente collocate in questo mondo e questo, in linea di principio, lo rende passibile di essere messo alla piova; le religioni ultramondane nel complesso non limitavano le loro promesse all'altro mondo, e vennero perciò messe all~ p ova in questo, eppure sopravvissero alla loro falsificazione. \ Io sospetto piuttosto che la sua vera debolezza S:iain una sorta di eccesso di ambizione: la sua incapacità di limitarsi alle sfere della visione e del potere, come tendevano a far~ le altre fedi. Dichiara di basarsi suil 'economia, che socializza, e .di fonderla con tutto il resto. Il marxismo è cesaro-papista-mammpnista: le nomenclature politica, religiosa ed economica sono identiche, e la dottrina pervade allo stesso modo le tre sfere, sotlolineando in maniera particolare la salvezza collettiva attraverso la rettitudine economica. Sono i principi dell'organizzazione ecolemica a costituire i sacramenti che devono annunciare il Seconao Avvento. Questo significa che non è possibile alcun rilassahento nella routine nei momenti in cui il fervore diminuisce: nob c'è alcun regno neutrale in cui gli uomini possano ritirarsi nei tlomenti di scarso entusiasmo. Non c'è alcun giardino profano eh coltivare mentre il millennio è sospeso, perché non c'è alcun rifu~o profano di questo genere. L'unificazione delle gerarchie politic~e, economiche e ideologiche in una sola piramide, i cui meipbri sono inevitabilmente più preoccupati della propria posizione i1'interno SAGGI/VARESE di questa piramide che dei risultati tecnici, si rivela adesso economicamente disastrosa: ma nello stesso tempo il fatto che l'assolutismo e il messianesimo sianofinalizzati a un grande risultato nel campo economico, non permettendo che quest'area della vita sia profana, non permette al sistema alcun fallimento. Quando gli uomini non potevano servire Dio e Mammone nello stesso tempo, il loro insuccesso nel servire Mammone perlomeno non si rifletteva sulla promessa divina. u vecchie fedi non erano considerate responsabili del tasso di inflazfone o di crescita, e un cattivo risultato in questi campi non metteva in crisi la Rivelazione. Il marxismo non gode di tale vantaggio. Non può tollerare che la vita quotidiana sia cupa e inefficxe, poiché è proprio in questo campo che il millennio doveva arrivare. Il carattere terreno della promessa, non solo la terrena verificabilità, è la debolezza. E questo, alla fine, si è rivelato fatale. Il mondo moderno è sottoposto a due padroni sovrani - non il Piacere e il Dolore (nozioniastratte e quasi vuote), come pensava Bentham, ma, molto più specificamente e concretamente, la Crescita Economica e l'Identità Culturale (quest'ultima, di solito, in pratica significa hazionalisrro, ma può anche significare fondamentalismo religioso se la religione ha certe caratteristiche che l'Islam sembra possedere). Gi.Jdicatoda questi due padroni, l'Islam esce benissimò dal secondo edè almeno passabile (o comunque nei fatti non controproducente) per il primo. Soprattutto, non fa promesse eccessive in quel ca□po, e quindi non è vulnerabile ai fallimenti. Il marxismo ha fallito da entrambi i punti di vista. Quando il suo fallimento economico divenne troppo evidente per essere ignorato, esso diventò indifendibile.L'unificazione delle tre sfere sociali, che si è rivelata lantodisastrosa sul piano organizzativo, alla fine si è rivelata fataleanche su quello ideologico: non c'è regno profano in cui gli uorrini possano ritirarsi in attesa di un rinnovato zelo. Coloro che promettono salvezza in questo mondo non possono trattare questo nondo come profano e irrilevante. Santificare questa vita e poi fame una cosa senza importanza è troppo. Questa spiegazione è fornitanaturalmente solo dopo i fatti, e senza dubbio ha molti altri difetti; ma fin che non ce n'è una migliore è utilizzabile. e puòfornire un punto di partenza per la discussione. Da "TheCambridgeReview", ottobre 1990. . Introduzione a Gellner Federico Varese Ernest Gellner è uno degi scienziati sociali più interessanti di cui dispone oggi l' Inghil'erra. Professore di antropologia sociale a Cambridge, prima p;ofessore di sociologia alla London School of Economics, laureao in filosofia a Oxford nel 1947, autore di un memorabile atacco alla filosofia linguistica di Oxford, Parole e cose ( 1959),haprodotto più di venti volumi e un numero considerevole di artcoli e saggi. Chi si confronta con . questa mole di scholarship nm può non ammirare la precisione analitica e la passione polerrica, caratteristiche non comuni nel lavoro di molti accademici, volifici ma sterili. Il lavoro di Gellner ruaa attorno a due pilastri, a due preoccupazioni centrali: gli dementi materiali e il cambiamento. Queste sono le premesse inellettuali su cui si fondano le sue 45
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