Economiaitaliana. Qualcheprevisione Piergiorgio Bellocchio Per far fronte al disastro del debito pubblico, intorno all'anno 2000 lo Stato Ìtaliano decise di vendere una parte del suo patrimonio. Si cominciò con le Poste. É subito dopo le Ferrovie, prima appaltate, poi cedute in blocco: treni, stazioni, depositi, scali merci, binari, semafori, ponti,_passaggia livello, gallerie. Seguì la privatizzazione dell'Enel. Nel giro di una decina d'anni furono cedute tutte le partecipazioni a banche, assicurazioni, finanziarie. Toccò quindi a Stet, Spi, Alitalia, Finsider, Finmeccanica, Fincantieri, Finmare ecc. Nel 2010 Gardini acquistò l'Enimont peruna cifra prossima ai mille miliardi, pagabili in venti rate annuali al tasso d'interesse del 5 per cento. In pratica, lo Stato recuperò circa un quarto di quanto era stato pagato a suo tempo per comprare la quota Montedison. Gardini fu generoso, perdonò lo sgarbo subito vent'anni prima, e fu d'uopo scusarsi e ringraziare; stampa e Tv ne lodarono il patriottismo e l'alto senso di responsabilità sociale. Nel 2029 furono privatizzate Eni, Agip, Snam, nel 2031 l'Efim, nel 2033 la Consob, nel 2034 il Cnr e l'Enea. Tra il 2035 e il 2037 toccò alle autostrade. E poiché il buco o voragine non voleva saperne di ridursi, si dovettero vendere le Ussl, il Colosseo e gli Uffizi. E ancora, nel 2043, le Forze armate, fatta eccezione per i Carabinieri e i Servizi segreti. Estenuanti furono le trattative per la cessione dell'Inps, ma il prezzo non bastava a coprire neanche un decimo del·debito arretrato, e quando i pensionati ridotti alla disperazione cominciarono prima a darsi fuoco nelle piazze, poi scelsero la lotta armata (sabotaggi,'terrorismo, guerriglia urbana), per saldare la partita nel 2045 si dovette sacrificare il Sud Tirolo, acquistato per circa 2000 miliardi di marchi dal Quinto Reich (nel 2038 c'era stato I'Anschluss democratico). Nel 2046 furono privatizzate Scuole eleme"ntari,medie e Università, spartite tra Salesiani, Gesuiti, Domenicani, Barnabiti, Rosminiani, Scolopi, Scalabriniani, Fratelli delle Scuole cristiane, Camilliani, Passionisti, Oratoriani, Figlie di Maria, Orsoline, Canossiane, Clarisse, Crocefisse, Dorotee e altri ordini religiosi, con la solenne promessa che sarebbe stato conservato l'insegnamento delle materie laiche né sarebbero stati resi obbligatori i Sacramenti. Sempre col lodevole obiettivo di ripianare iIdebito pubblico, nel 2048 furono ceduti il Coni e il Monopolio Tabacchi. Nel 2050 Berlusconi e Benetton acquistarono le Preture; nel 2051 una cordata Acqua Marcia-Caltagirone-Ciainpico-LigrestiBaudo-Badalamenti si assicurò il controllo delle Procure e delta Polizia giudiziaria; nel 2052 Agnelli, Ibni, Nestlé, Toyota e Bertelsmann comprarono Tribunali e Corti d'Appello; nel1 'asta per la Corte di Cassazione la spuntarono Volkswagen, Mitsubishi, Coca-Cola e De Benedetti. Dopo un periodo di marasma, i quattro gruppi, in nome della certezza del diritto, si fusero dando vita alla Giustizia SpA. Tra il 2052 e il 2063 furono lottizzati e ceduti gli arenili dell'intera costa italiana, da Comacchio a Ventimiglia (nel 2051 c'era stata la dolorosa secessione del Lombardo-Veneto). Nel 2059 furono privatizzati i Carabinieri, i Servizi segreti, la Corte dei Conti, la Banca d'Italia e la Zecca. Sarebbe troppo lungo seguire le sorti delle amministrazioni locali: basti dire IL CONTESTO che, di pari passo con quanto avveniva per lo Stato, furono privatizzati anche Comuni, Province e Regioni. Il 20 settembre 2070 Roma fu venduta al Vaticano. La Legge delle Guarentigie assicurava allo Stato, ·suavita natural durante, l'uso del Quirinale, Viminale, Montecitorio, Farnesina e gli altri Sacri Palazzi. Ultima azienda a essere privatizzata fu la Rai, ma infine anche questo sacrificio fu necessario. Intorno al 2091 lo Stato aveva alienato l'intero suo patrimonio, per non parlare delle riduzioni territoriali: oltre a Sud Tirolo, Lombardo-Veneto e Roma, c'era stata la vendita della Sicilia alla Piovra. Operazione poco lucrosa: infatti l'effettiva quota di proprietà dello Stato sull'isola fu calcolata nell'ordine dell' 1,25 per cento. Aveva fruttato di più la cessione del Cervino alla Svizzera. Per la precisione, lo Stato restava ancora proprietario di diverse aziende, per le quali però non era mai pervenuta alcuna offerta da parte di privati: la SPUT (Società per la Promozione Umana nel Territorio); la PORC (Programma Operativo per la Ricostruzione delle Carriere); la INGHIP (Istituto Nazionale Gestione Handicappati Irpini Pregressi); la SCIP?-(Servizio per il Coordinamento Interno dei Presidenti Paranoici); la PATACC (Protezione Anti Terrorismo per Allenatori di Calcio Cattolici); la M~RDU (Movimento per l'Erogazione di Rimborsi ai Donatori di Unghie); la FIASC (Federazione Italiana Assistenza Scoiattoli e Canguri); la CRIMIN (Centro Recupero Inteorale Ministri Imbecilli dalla Nascita), e molte altre. Ma e, oltre alla mancanza di acquirenti, non si sarebbe più saputo dove collocare il personale assunto via via che veniva licenziato da ogni azienda statale che passasse ai privati. Si trattava di circa 4.650.000 dipendenti (dattilografe, contabili, programmatori, giornalisti, designer, uscieri, autisti, centralinisti, periti, addetti, operatori ecc. ecc.). Per non parlare dei circa 250.000 tra Presidenti, Vice Presidenti, Amministratori delegati, Commissari ordinari e straordinari, Consiglieri, Capi divisione, Capi servizio ecc. ecc., i cui nomi rinverdivano la gloria dei Padri della Patria e delle Grandi Famiglie Politiche che avevano retto i destini del Paese fin dal lontano 1945: Andreotti, Fanfani, Leone, Gava, De Mita, Colombo, Misasi, Ventriglia, Cariglia, Craxi, Nicolazzi, Pillitteri, Bemabei, Sbardella, Piga, La Ganga, Galloni, Vitalone, Manca, Gelli, Pasquarelli, Vespa, Lima, Ciancimino, Cirino Pomicino ... Disegno di Rauch (da Lamaggioranza silenziosa, Garzanti 197 4). 21
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