Linea d'ombra - anno IX - n. 58 - marzo 1991

IL CONTESTO almeno per quell'attimo in cui il Pci non c'è più e il Pds non c'è ancora: "Non ci si può limitare a un mero movimentismo!", "Non si può ridurre il pacifismo a testimonianza!", "Non basta salvarsi ·l'anima!", si ripete insensatamente dal palco. Come se l'anima o la testimonianza o il movimento fossero incompleti, anzi pericolosi. Come se si volesse parlare di valori, subito ricordando che, da soli, i valori non sono validi. È facile scoprire che in fondo il Pci non è cambiato: anzi, gli si fa ancora un favore. Ma c'entra poco la continuità di una storia e di una politica e di un partito. Piuttosto si tratta di un'ottica storica e politica per cui il partito, si chiami come si chiami, continua a essere lui l'obiettivo. Soprattutto "la sinistra" del Partito democratico della sinistra non si rassegnerà mai a credere che sia soltanto uno strumento . .Mentre la destra sembra decisa a equipararsi agli altri partiti, superando il problema dello-sttumento e dell'obiettivo e passando senz'altro ad accettare le regole attuali del gioco, quelle che superano d'incanto il dubbio tra strumento e obiettivo, quelle di un sistema di partito senza ansia e senza definizione: eterni. Comunque vada, tutti s<:moconcordi sul primato della politica; tutti sono preoccupati di trovare la giusta terapia per salvare prima di tutto la politica e mantenerla importante agli occhj e nei cuori della gente: a. costo di tradurla tutta in "servizi", a costo di appiattire i servizi alla stregua di consumi; a costo di lanciare iÌ consumo di politica come una moda. In una successione che svuota culturalmente l'impegno politico, o meglio lo promuove direttamente a c_ultura.La politica democratica di sinistra è di per se stessa proposta cotne una necessità, come un vantaggio. Non è ancora una faccenda di pubblicità (già propaganda). È . il fragile punto di convergenza su cui sembra ritrovà:rsi l'unità del partito: "Occorre contribuire a frenare la tendenza a quella disaffezione dallà politica che è uno dei rischi più gravi che corre la nostra democrazia!" li Ptfbblico dei delegati appare per la verità un·po' "disaffezionato". E freddo, pacato, poco incline agli applausi, dicono tutti. Ma ad ascoltare bene, gli applausi più che stentati sono frazionati; rivelano ogni volta piccoli gruppi trasversali e qualche scoppio di approvazione sparsa. La platea sembra frammentata oltre le previsioni: la divisione tradizionale nelle e-mozioni del ''sì", del "no·,, e del "forse", è nostalgicamente difesa ma non più creduta da nessuno. Così il trucco delle tre mozioni, che cambiano, si alleano, si scindono, ma restano sempre tre: tre al massimo per non sembrare dispersi, ma anche tre come minimo per non sembrare contrapposti. A fronte della dispersione del congresso ci si accorge che le tre mozioni non servono affatto a 1ividere, ma semmai sono il mezzo per accorpare quel mare di diluite posizioni e di involontarie diaspore, che sono da tempo l'autentica ,ma inconfessata opinione pubblica del Pci. Non si vogliono "le correnti" e quaJcuno giura che non vi saranno. In un certo senso è vero. Per ora quelle forme di aggregazioni, concordi sulla pace ma separate dalla guerra, scompatti te tra funzionari di partito e tifosi di movimento, divise sull'.interpretazione da dare all'investimento (o al rischio) della nuova impresa (o avventura), eppure unite dalla fiera commozio~ ne per un passato comune ... Non si sa ancora come chiamarle, ma per ora non corrono verso nessun luogo. Paiono al più confluire ciascuna nel suo gorgo. Intanto la serietà e il silenzio so_no veri. Molti sono gli interventi sinceri e convinti.• Qualcuno è anche convincente. 18 Foto di Augusto Casaroli 1ream/G. Neri). D' Alema è implacabile: "Bisogna ricordare che la ragione di fondo del nostro cambiamento sta nella crisi drammatica, nell'esaurirsi della funzione storica del movimento comunista; sta nel fallimento del tentativo compiuto dai partiti comunisti di edificare un nuovo ordine politico e sociale, nel crollo rovinoso dei sistemi cosiddetti socialisti. Questo esito drammatico di una grande vicenda storica ha segnato anche la sconfitta di quel progetto di evoluzione democratica, di riforma e rigenerazione dell'esperienza comunista che è stata nostra; che ha caratterizzato .la nostra identità ..." In questo clima si può comprendere come la tradizionale, ampollosa energia degli oratori da comizio, sia destinata a sgonfiarsi. Persino l 'ars retorica è ridotta ai minimi termini, e ai minimi successi. Qualcuno ci prova con "Il socialismo è un'isola lontana? Anche Itaca lo era, lontana e invisibile, ma senza di lei nessuno si sarebbe messo in viaggio ..." La retorica è un'arma a doppio taglio: c'è chi sogghigna e sussurra al vicino che "nessuno" era un nome di Ulisse, e che dunque proprio nessuno è arrivato a Itaca ... Me ne vado prima della chiusura, delle votazioni, dei risultati. Chi vincerà? La domanda è perfino politica in senso sportivo, cioè in senso stretto. Per tutta la durata del congresso mi era sempre parso che i più decisi, preparati, consapevoli fossero quelli della "destra", ma al contrario tutti i commentatori professionisti e i commenti degli altri partiti sono concordi nel segnalare uno spostamento a favore della "sinistra". Per fortuna prima di uscire mi consegnano di nuovo il dossier delle note di agenzia (terza giornata, quarto lancio) e la spiegazione arriva impeccabile, a saper scegliere e leggere tra le righe fitte di informazioni statistico-mondane: Rimini, 2 feb. (ADNKronos) - Pietro Ingrao vende più di Giorgio Napolitano sugii scaffali delle librerie ospitate nella fiera di Rimini. "Le cose impossibili" ha ottenuto un gradimento più alto del libro "Al di -là del guado", scritto dal leader migliorista. Va male, invece, la bio'grafia del segretario Achille Occhetfo "Dalla falce alla quercia" ... In compenso la sorpresd po_sitiva viene dal volumetto di Pietro Barcellona "Il 'capitale come puro spirito", che è ai primi posti nella hit p,arade congressuale. Che la biografia di Achille Occhetto stava andando male, mi è stato chiaro soltanto il giorno dopo, a votazione avvenuta,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==