Linea d'ombra - anno IX - n. 57 - febbraio 1991

SAGGI/RESTELLI · degli sconfitti alle prese con il potere in tutte le sue forme: quello dei latifondisti sui contadini, degli uomini sulle donne, della città sulla campagna, degli avidi brahmani sugli ingenui fedeli, e quello degli occidentali su tutto e tutti. E soprattutto il pubblico di Premchand incontrò la Storia: non più nella dimensione consolatoria del passato, ma in quella cruda del presente, dello sfruttamento coloniale, ma anche dei mutamenti sociali positivi ·- dolorosi talvolta, contraddittori quasi sempre, comunque degni di essere discussi - che la modernizzazione occidentale introduceva in India. Gli antieroi premchandiani fanno sempre i conti con il presente e con la Storia: assai spesso ne escono sconfitti, ma è una dimensione che non possono mai eludere e che li segna trasformandoli, nelle pagine migliori, da personaggi in esseri umani. Perciò anche nella sconfitta dei suoi personaggi (e sua) di fronte af presente Premchand non invoca mai un ritorno al passato, non è mai reazionario: diversamente da tanti scrittori hindi che lo avevano preceduto, ad esempio, non dissemina le sue pagine di inviti a non far contaminare dal corrotto occidente la purezza dei costumi (e delle donrie) dell 'lndia ...a Premchand - negli ultimi anni soprattutto, nei· racconti migliori, e in Godan - importa poco della grande India del passato (benché conosca e ami la cultura tradizionale), ciò che gli importa è cbe l'India divenga più umana qui e ora. Chiede un destino più umano per il contadino di Balidan (Sacrificio), breve racconto di emigrazione forzata dalla campagna alla città dove il protagonista muore e il suo fantasma p~ò finalmente tornare ad aggirasi su quei campi che aveva lasciato; chiede umanità per lo straordinario Hori, il bracciante che in Godan rimane disperatamente fedele, fino alla morte, alle leggi sociali e religiose che fanno di lui uno schiavo. Chiede ma non invoca, Premchand, non prega: chiede con la rabbia di chi sa che la sconfitta non è defini.tivae si sente moralmente vincitore, come il gandhiano Surdas che in Rangbhumi fa una profezia destinata a rimanere nel cuore di molti, indiani e non: "Chi dice che abbiamo perso, non siamo fuggiti dal campo, non abbiamo pianto, non abbiamo ingannato. Giocheremo ancora, lasciateci prendere fiato, a forza di sconfitte impareremo da voi a giocare e un giorno o l'altro vinceremo, state sicuri che vinceremo 6 • ~~ . 1) Premchand: Godàn (Il dono della vacca}, traduzione dalla hindi e prefazione di Mariola Offredi, Venezia 1970. La casa editrice non è indicata: si trattò probabilmente di un lavoro editoriale "artigianale" · realìzzato ad hoc per gli studenti di hindi dell'università di Venezia. 2) Oltre al citato Godan in italiano si può trovare una vecchia antologia di racconti premchandiani, a cura di Laxman Prasad Mishra:· Lo scrigno. Racconti di vita indiana, Bari 1965, Leonardo da Vinci, collana "Scrittori d'oriente" diretta da Giuseppe Tucci. 3) Cfr. Donatella Dolcini Manara: La partecipazione di Premchand alla questione di una lingua nazionale incjiana, Milano 1980, IsMEO 4) Nel deserto editoriale italiano vanno segnalate le eccezioni: come l'antologia Racconti dall'India. Narratori indiani contemporanei a cura di Claudio Gorlier e Paolo Bertinetti, Milano 1989, Oscar Mondadori. L'antologia contiene racconti di scrittori di lingua inglese. Non esiste purtroppo, in italiano, una analoga antologia di autori hindi, urdu, bengali o tamil. 5),Per un quadro molto sintetico della prosa hindi si veda Vittore Pisani - Laxman Prasad Mishra: Le letterature del/' India, Milano/Firenze 1970, Sansoni/Accademia, pp. 344-357. Per un'analisi più approfondita rimandiamo invece a Mariola Offredi, Il romanzo hindi contemporaneo, Roma 1974, Cesviet. 6) Cfr. p. 68 dell'articolo di Mariola Offredi: Il "contenuto" del romanzo premc/Jandiano, Annali di Ca' Foscari. Serie Orientale X, 3, 1971, pp. 59-73. L'Indice. La lettura laureata in·lettere. l\!i!;r9Mega 1/91 In questo numero, jra gli altri articoli: Giorgio Ruffolo Per l'unità delle sinistre Paolo Flores d 'Arcais Contro l'unità delle s_inistre Ralf Dahrendorf Questione nazionale e libertà François Furct La misteriosa fine dell'impero rosso Michael Walzcr Due specie di universalismo Jcan Améry Wittgenstein, o i confini dell'intelligenza 87

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