mo una cosa del genere. Basti pensare che Milosz·, prima del Nobel, era quasi sconosciuto, migliaia di giovani polacchi non sapevano nemmeno il suo nome. È inutile dire che dopo il Nobel è diventato una gloria nazionale. La stampa non è più nelle mani dei comunisti. La situazione in Polonia è curiosa, da questo punto di vista: i comunisti ci sono ma è come se non esistessero, cercano di stare zitti, si mimetizzano. "Trybuna ludu", che prima era il quotidiano del partito comunista, adesso si chiama solo "Trybuna" e non è più l'organo del partito, perché il partìto è stato sciolto Al suo posto è stata formata la cosiddetta Socialdemocr!lzia della Repubblica polacca, con la sola differenza che il vecchio Partito operaio aveva circa due milioni di tesserati, il nuovo ne ha cinquemila. Però non si pu'Òimmaginare che molti dei vecc,hi comunisti abbiano cessato di esistere: ci sono ma per il momento stanno in silenzio. Anche la casa editrice che ha pubblicato i miei libri, era una casa editrice comunista. Lei è mai stato comunista? Per amore della verità, al t~mpo del liceo, sono stato comunisteggiante per cinque o sei mesi. Ma è un periodo che non ha lasciato nessuna traccia. Già allora, come adesso, appartenevo alle formazioni della sinistra indipendente; facevo parte per esempio <;leiPartito democratico (Stronnictwo demokratyezne), più o meno I'.equivalente del Partito repubblicano italiano; avevo inoltre, e ce li ho tuttora, molti legami_con il Partito socialista polacco, un partito di grandissima tradizione; assorbito, dopo la guerra, dal Partito comunista. Adesso, come molti altri partiti, è riemerso, anche se piccolo. Lei è molto amico di Mazawiecki, attuale presidente del consiglio, e ancora di recente ha visto a Roma, in aprile, Geremek_. Lui, ricordo, non era ancora molto sicurb che la loro operazione politica riuscisse; quando gli chiesi quanto pensavano di prendere al Senato:fi.fty fifty con i comunisti, mi rispose, e presero quasi il 100%. La cosa è poi andata così lontano che oggi la parola socialista, in Polonia, è equiparabile a una bestemmia: e questa è una cosa che mi rattrista molto. Il polacco medio è diventato di conseguenza anti-russo: io sono anticomunista ma non sono antirusso, così come sono antinazista ma non sono anti-tedesco. L'odio dei polacchi è certo il risultato di quel che è successo nello scorso secolo, ma soprattutto è dovuto agli ultimi decenni. Lei, per esempio, sa quanto sia stata importante per il popolo polacco · la faccenda di Katyn, finalmente chiarita da Gorbaciov·. Ma già Kruscev nel '56, aveva proposto a Gomulka di ammettere la colpa dei sovietici nell'eccidio dei quindicimila ufficiali polacchi, i nostri rapporti con i polacchi sono talmente avvelenati per questa ragione, diceva Kruscev, che è meglio dirlo: che ci costa? Addossiamo la colpa a Stalin, o a chi per lui, ed è fatta! Fu Gomulka a rispondere di no: aveva paura che dicendo la verità avrebbe contribuito ad approfondire l'odio; preferì dunque il silenzio e la menzogna. Ma si può prendere anche l'esempio dei cecoslovacchi, soprattutto i cechi, che sono stati sempre storicamente pro-russi: è necessario ricordare che dopo la guerra, nelle loro elezioni libere e oneste, in quel paese i comunisti presero quasi il 40%. Ebbene, INCONTRI/HERLING dopo il '68, tutto è cambiato: ne fa fede il famoso saggio di uno scrittore come Kundera, ~on il quale ha egregiamente discusso Brodskj; un saggio dal quale risulta che Kundera è ferocemente anti-russo, al punto tale da mettere in discussione persino Dostoevskij. Adesso, per Herling, la Polonia h.a bisogno di una normale vita democratica; a suo parere è necessario che tutti i partiti facciano la loro parte, anche quelli di destra, se sapranno farlà. E Solidarnosc de,ve rimanere un sindacato, non estendere le , proprie mire. Pur arrupettendo i suoi meriti, sono contrario a Walesa presidente. Bisognerebbe prendere esempio dall'intelligente vita politica del! 'Ungheria. · Nel passato, i due mesi trascorsi di volta in volta a Napoli, lei li impiegava soprattutto in lunghe passeggiate per la città: deriva da quf!sto la sua fama di grande conoscitore di Napoli, a proposito della quale ama di soli(o schermirsi. Napoli non era come oggi, allora passeggiare era un grande piacere. I napoletani che leggeranno il 'suo diario nella scelta che verrà tradotta da Feltrinelli avranno molte piacevoli sorprese. Si potrà leggervi; per esempio, lei mi ha detto, una bellissima pagina dedicata al famoso matematico Renato Caccioppoli, suicidatosi nel '59. 11destino volle che quasi ogni volta che uscivo incontrassi Caccioppoli: lo seguito da lontano, osservavo come tirava fuori un pacchetto di sigarette per annotarsi qualche formula che improvvisamente doveva essergli passata per la mente. Ero molto affascinato dal personaggio, ma il bello è che, anche se sapevo tutto di lui tramite i r:i,ccontifottimi da amici comuni, non ebbi mai modo di conoscerlo di persona. Due soli sono stati i grandi amici napoletani di Herling: Francesco Compagna e Renato Giordano. E si sa della sua simpatia per lo scrittore Mario Pomilio, scomparso di recente. II fatto di essermi sposato con una figlia di Croce ha avuto davvero poca importanza: la mia attività è molto particolare·e il mio vero ambiente è sempre rimasto quello di Parigi. Certo, è stata importante per me tutta la tradizione del pensiero liberale. Le dirò di più: già prima della guerra, in Polonia, ero un cultore di Croce; andavo a seguire i professori che insegnavano la sua estetica all'università di Varsavia; ricordo inoltre che prima di andare via dalla Pofonia, al paese dei miei, mi misi a tradurre quel bellissimo saggio di Croce su Kleist, naturalmente non dall'italiano, che non conoscevo, ma dal tedesco. Quando fui ricevuto da Croce, durante la guerra, a Sorrento, per un colloquio che non durò più di quindici minuti, gli dissi queste cose: e mi colpì molto che lui non sapesse che in Polonia c'erano cultori del suo pensiero: un professore, omc;mimo di · Mann, aveva scritto un libro sul suo pensiero, e lui non ne sapeva nulla. È certo comunque che, come ha rilevato Krzysztof Pomian, 71
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