STORIE/IDRIS rimasta aperta per sempre, e quando lei rifiutò lui giurò sulla sua testa che da quel momento era libera di entrare e di uscire, di chiudere il balcone o di tenerlo aperto e di affacciarvisi o di guardare chi le pareva, vestita come voleva e in qualsiasi momento. Mentre il.calore si diffondeva sul loro letto, lo scapolo stava a sua volta tremando di freddo nel suo giaciglio, preso dai rimorsi di coscienza, dalla paura per se stesso e la sua vita, e al colmo di tutto prese la decisione irrevocabile che non si sarebbe più fermato sul balcone, non avrebbe più guardato una vicina, che si sarebbe rituffato nel lavoro. Il mattino successivo la vita riprese la sua solita routine, tranne che la tenda del balcone fu aperta completamente mentre il balcone dello scapolo rimaneva chiuso come se l'avessero inchiodato. Ma ciò nonostante Sunsun non si affacciò, né trovò entusiasmo nel fare qualsiasi altra cosa. Portava ancora dentro il dolore per quanto era successo e rifiutava di credere che fosse accaduto, e quando si convinceva che era proprio vero le si inondavano gli occhi di lacrime. Persino dopo vari giorni gli effetti della burrasca non erano ancora svaniti e Sunsun continuava a essere poco entusiasta di tutte le libertà che adesso le erano concesse. Passava dal balcone senza sostare, andava in giro per strada e guardava le facciate dei palazzi di fronte con occhi spenti: cosa c'era di bello nel balcone aperto dopo aver gustato gli sguardi furtivi negli appartamenti? Con che animo poteva accettare le nuove libertà dopo aver vissuto l'accusa, l'abiezione e il castigo? Per la verità la sua pre ccupaz1one maggiore quando si fermava sul balcone aperto era che le venisse data la possibilità di difendersi e difendere il suo onore davanti allo scapolo, quell'onore che suo marito aveva umiliato mentre credeva di difenderlo. Avrebbe desiderato impartirgli una lezione e mostrargli di non essere come credeva lui o come aveva creduto suo marito. Ma l'occasione non le si presentava ma poiché trovava sempre quel balcone chiuso, vuoto. Ma per quanto tardi doveva arrivare il giorno in cui lui si sarebbe ripresentato. Soltanto che quando quel giorno arrivò e lei uscì e lo vide fermo davanti a sé, oltre la strada, il suo cuore battè pieno di emozione. Per la centesima volta si ripetè quello che desiderava fare: sarebbe rimasta in silenzio fino a quando lui non avesse iniziato a guardarla, e solo allora lo avrebbe affrontato con durezza, gli avrebbe sputato in faccia o gli avrebbe lanciato ciò che aveva fra le mani, quindi sarebbe rientrata sbattendo la porta dietro di sé. Ma restò ferma per più di un'ora senza che lui la guardasse o sembrasse avere l'intenzione di farlo. Le era impossibile accettare la sconfitta anche a costo di attirare la sua attenzione, per cui fece forza su se stessa e alzò la voce per dire alla domestica di portarle qualcosa; ma lui non sembrò avere alçun interesse. Di più, dopo un po' vide che il giovane si ritirava, allungava la mano e chiudeva la persiana. Nei giorni seguenti le fu difficile coglierlo fermo sul balcone, ma ogni volta che lo vedeva faceva di tutto per fargli levare lo sguardo, che era incollàto alla strada e rifiutava di alzarsi. E tanti furono i sùoi tentativi che infine ne dimenticò lo scopo, cioè la 64 lezione che aveva intenzione di impartirgli, e l'astio che nutriva per lui; la sua maggiore preoccupazione e la sua speranza più grande erano di riuscire a fargli levare lo sguardo dalla strada, quasi che, se ci fosse riuscita e lui l'avesse fissata, si sarebbe con ciò compiuta la vendetta e lei avrebbe recuperato la sua posizione e il suo onore umiliat.ò. Ma se qualcuno le avesse detto fino a che punto si sarebbe agitata, quale fiatone le sarebbe venuto, che la saEva le si sarebbe asciugata in bocca e che il suo cuore avrebbe cessato di battere, se qualcuno l'avesse informata che tutto questo sarebbe successo quando un giorno, prima ancora che lei potesse tentare qualsiasi costt, lui alzò lo sguardo e posò i suoi occhi in quelli di lei, non ci avrebbe creduto: non avrebbe mai creduto di non riuscire a sopportare il suo sguardo per pochi secondi, e che avrebbe immediatamente abbandonato il balcone in preda ai brividi e non avrebbe avuto il coraggio di sbattere la porta o di aprire bocca. Soltanto, prima di sparire, le si disegnò sul volto una smorfia di rabbia. E se non avesse fatto quella smorfia, se fosse rimasta ferma e avesse finto di non notarlo, o se l'agitazione non l'avesse sopraffatta, se non avesse desiderato rimproverarlo o insegnargli l'educazione, forse il giovane non avrebbe trascorso tanto tempo pensando a lei, non sarebbe stato incoraggiato a pensarla e a macchinare piani. Quanto a lei, rimase a lungo assorta nel pensiero, negando l'agitazione e crogiolandosi nella situazione. Desiderava tornare in balcone e recuperare la sua posizione, il sentimento diffuso che adesso la possedeva era di non essere arrabbiata col giovane e di non avere più obiezioni se lui voleva riprendere a puntarle gli occhi addosso. Un giorno Bahig fu sorpreso quando, tornando dal lavoro, vide la tenda completamente abbassata. Fu meravigliato e chiese a sua moglie le ragioni di tale novità. Questa gli disse che la tenda era necessaria a proteggerla dagli sguardi invadenti dei vicini, che ogni casa aveva una sua sacralità da proteggere. Lui cercò di dissuaderla con gli stessi argomenti che lei aveva usato in precedenza, il sole, l'aria ... ma lei lo zittì dicendogli che all'inizio si era sbagli:ta e che adesso si era convertita al suo punto di vista. La tenda continuò da quel momento a svolgere il suo ruolo, con la piccola differenza che serviva da schermo fra Bahig e il giovane scapolo quando questi era in casa, mentre la donna poteva senz'altro fermarsi a guardare il giovane, protetta com'era dalla tenda, e lui poteva osservarla senza che alcuno, e particolam1ente Bahig, se ne accorgesse. Talvolta Bahig si fermava a guardare dalla strada per accertarsi che la tenda fosse abbassata, eco.sì infatti la trovava sempre, e se qualche volta si accorgeva che stava tremando, scuoteva il capo sorridendo e diceva: il vento ... senz'altro il vento ... maledetto ... Note I - El Guoz akhir min ia'lam - Il marito è l'ultimo a sapere. Detto egiziano. 2 - Abbud - Miliardario egiziano fattosi da sé.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==