Linea d'ombra - anno IX - n. 57 - febbraio 1991

STORIE/IDRIS Il mattino successivo la tenda fu aperta completamente mentre il balcone dello scapolo rimaneva chiuso · come se l'avessero inchiodato. installata di recente e che era sempre abbassata, non si era mai aperta da quando l'aveva notata; così quello stesso balcone diventò a l'oggetto della sua attenzione particolare per via della sua stranezza: probabilmente la sua vista eccitava gli angoli nascosti della sua immaginazione e gli faceva sognare o va-. gheggiare le donne delle Mille e una Notte, la fanciulla per proteggere la quale senz'altro era stata eretta quella fitta tenda. Probabilmente se avesse visto la signora Sunsun apertamente in strada o sul balcone, questa non avrebbe attirato la sua attenzione, il suq sguardo non si sarebbe nemmeno posato su di lei, l'avrebbe trattata come le decine di altre donne o ragazze che vedeva sui balconi o attraverso la finestra; invece lasciò perdere tutte le altre per concentrarsi sulla tenda abbassata e sulla splendida ninfa che certamente vi si celava dietro, e che certalllente un giorno sarebbe apparsa o avrebbe almeno lasciato intravvedere it volto o un braccio. La tenda e ciò che celava fu all'origine del suo trascurare il lavoro, per cui entrò in contrasto col padrone della tipografia, che alla fine lo licenziò. Ma, lµngi dall'essere contrariato per questo Licenziàmento,ne fu anzi contento, poiché da quel giorno gli fu possibile trascorrere due ore a guardare il balcone dalla tenda abbassata, a congetturare, a eccitare i suoi sentimenti e le sue fantasie; e come certam,entedoveva accadere prima o poi, Ùn giorno percepì, mentre il suo cuore batteva violentemente, che la tenda ondeggiava, con un tremolio senza dubbio femminile e... mamma mia ... dopo un po' si aprì' un piccolb spiraglio, quanto bastava perché fosse certo che effettivamente era una femmina e che i suoi occhi e le sue guance, per i quali era rimasto in agguato, erano i più begli occhi e le più belle guance del mondo! In realtà quello era proprio il giorno in cui Sunsun aveva deciso di osservare il vicino scapolo, e a quanto pare il suo tentatiyo di constatare la sùa faccia tosta la assorbì al punto che trascurò il fatto che lui la scorgeva attraverso il tessuto della tenda. Le non fu dunque sorpresa, trovò che il giovane era esattamente come l'aveva descritto suo marito, le sue occhiate di una spudoratezza, di una maleducazione mai vista, e veramente no'n distolse lo sguardo dal balcone per tutto il tempo in cui lei rimase a osservarlo. Sunsun comprese allora che suo mçlrito aveva avuto perfettamente ragione a mettere la tenda, e che se non fossa stato per la presenza di quest'ultima non avrebbe potuto essere al riparo dalla impudenza di quegli sguardi. · Quel giorno si ritrasse dal balcone e giurò a se stessa che · avrebbe ignorato la presenza dello scapolo, il suo balçone e la sua casa. Tuttavia lo scapolo non si ritrasse: si fermò inchiodato sul balcone fino a tarda ora della notte nella speranza che lei apparisse. Al mattino gli parve infine di essere innamorato di lei, e chissà ... forse anche lei lo amava. Così trascorse gran parte del giorno successivo senza fare altro che .fissare fa tenda, nella speranza che ondeggiasse ancora. Ogni volta che il vento giocava col tessuto, spostandolo, e la tenda si apriva, il sangue gli ribolliva nelle vene, e pensava che fosse lei, concentrava lo sguardo sulla fessura, magari sarebbe riuscito a scorgerla. Ma proprio quello stesso giorno, non fu lui l'unico a fissare la tenda che ondeggiava. Tornando del lavoro, Bahig lanciò uno sguardo in direzione della tenda, com'era sua abitudine, poi osservò furtivamente il balcone del vicino per accertarsi che fosse vuoto. Quando Bahig vide che il tessuto della tenda si muoveva non prestò particolare attenzione alla cosa; ma quançlo scorse lo scapolo sul balcone che lanciava sguardi febbrili in direzione del tessuto ondeggiante, ritornò a fissare la tenda e il suo cuore fece un tonfo. Ebbe· la più assoluta certezza che la tenda non si muoveva per caso, che dietro di essa c'erano occhi che guardavano, c'era un corpo, c'era Sunsun. In un batter d'occhio Bahig fu nell'appartamento; non si fece ingannare· dal fatto che lei era in cucina, certamente l'aveva scorto ed era fuggita. In un lampo le fu addosso e le chiese di confessare. Quando lei tentò di parlare lui le rispose con un ceffone sonoro seguito a breve distanza da un altro. L'afferrò e la trascinò sul balcone, scostò la tenda con gesto rabbioso per mostrarla al compare di fronte che non aveva cessato un attimo di guardare e quando vide la scena scomparve immediatamente, si dissolse, goffamente, come un codardo dalla coscienza porca colto sul fatto. I due ceffoni furono il segnale d'inizio di una bun-asca di quelle che ogni tanto distruggono la vita di due coniugi. Seguirono parole pesanti, febbrili, sul suo onore, sui colpi mortali, crudeli, inferti all'onore di lei, aggettivi volgari, richieste di divorzio. La moglie cercava di difendersi, di chiamare la domestica come testimone, lui le urlava che aveva visto con i suoi propri occhi la tenda che tremava, lei cercava di salvarsi dicendo che forse tremava per il vento e lui tornava a caricarla di schiaffi e calci dandole della sgualdrina, della donna di strada. La tempesta spinse la moglie a rifugiarsi presso la casa dei genitori, e lui in una taverna ... A tarda notte sgorgarono le lacrime. Il giorno seguente gli amici e i conoscenti intervennero e il marito per un po' si tirò indietro, e rifiutò ostinatamente di ascoltare e di discutere, ma poi cominciò ad abbassare la testa, ad ascoltare, a notare l'ardore e la sincerità delle parole della donna, sincerità di cui aveva bisogno; persino dopo aver visto con i suoi propri occhi era pur sempre meglio dubitare dei suoi occhi che dubitare di lei ... la loro vita era insieme ... la loro convivenza, la loro interdipendenza era tale che erano quasi diventati una cosa sola, tanto che ognuno sapeva dell'altro più di quànto sapesse di se stesso, si fidava dell'altro più che di se stesso ... A tutte queste considerazioni si aggiunse l'esperimento che condussero i buoni mediatori, i quali rappresentarono davanti a lui quanto era accaduto: soffiarono sulla tenda mentre il marito che la osservava dal basso riconobbe che era quasi lo stesso tremolio del giorno precedente. Così recuperò la ragione, domandò la riconciliazione e l'uragano cessò in un modo che nessuno aveva immaginato, sul letto, lui che l'abbracciava, baciandole sugli occhi inondati.di lacrime. La foga dell'amore giunse al punto da far dimenticare completamente l'accaduto e le sue motivazioni. Furono felici come al loro primo incontro, talvolta l'emozione giungeva al punto da farlo tornare a chiedere perdono. E tanto fu il suo pentimento e il suo rimorso che, sforzandosi di dimostrarle fiducia, le annunciò che basta, aveva deciso che la tenda sarebbe 63

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==