LA TENDA Yusef ldris traduzione di Giuseppe Margherita Ogni volta che mi capitava di vedere una tenda abbassata davanti a una finestra, o un volto coperto da_un velo, o una mashrabia che occultava un balcone, mi veniva in mente Bahig e inevitabilmente mi mettevo a ridere. Non tanto perché ci'fosse qualcosa di ridicolo in lui o nei suoi modi, anzi, eia un marito rispettabile, di quel tipo che è senz'altro laureato, ricopre una bella posizione nell'amministrazione, è sempre vestito in maniera impeccabile, ma ha un grande problema: tf!me come la morte che possa arrivare il giorno in cui lui è l'ultimo a sapere I Se gli chiedevi da dove venisse questo suo timore, non te lo sapeva dire, e in tealtà c'erano mille ragioni perché si sentisse al riparo da tale paura. Si era sposato perché era innamorato di sua moglie, una donna bella, docile e che lo amava immensamente, di un amore che a volte la faceva piangere quando lui partiva e piangere quando tornava, piangere se aveva anche la minima impressione che lui la stesse trascurando e scoppiare in lacrime quando tornava a interessarsi a lei. Non chè il pianto in sé indicasse una ragione di dolore, poiché il pianto nelle donne non è sempre un segno di tristezza, spesso è solo un'arma ... un'arma molto efficace. Perdi più Sunsun aveva una strabiliante capacità di assecondarlo, sapeva quando farlo gioire e quando prendersj gioco di lui, e con la stessa disinvoltura con cui sceglieva le sue gonne colorate sceglieva i tempi e i modi per farlo imbestialire. Aveva anche una speciale abilità nello scegliere il momento della riconciliazione, e con raffinata diplomazia si conformava alle sue richieste, ma era capace anche di trasformare il momento della riconciliazione in una commissione per le riparazioni in cui suo marito si lasciava trascinare in grandi elogi nei suoi confronti. Era allora che lei si appellava alla sua magnanimità in fatto di bilancio familiare, così che ... bastano cinque ghinee per la borsetta ... non sono mica scema a comprarla per sei ... Insomma era una moglie tenera, sincera e ubbidiente, anche se ciò non le impediva a volte di trasformarsi in una.tigre feroce, se per caso suo marito tesseva le lodi di una ospite. Qualche volta si infuriava al punto da domandargli il divorzio se lui tardava di un'ora, ma erano solo dei momenti, dopo i quali tornava a regnare la concordia. Perché dunque questa paura persistente che un giorno potesse tradirlo? Perché questa paura della burrasca, se il mare era calmo, tranquillo, liscio come l'olio? Certo non possiamo stabilire una ragione chiara; lui si fidava di lei e del suo amore, tuttavia c'era qualcosa che gli impediva di fidarsi totalmente dellirsua capacità di proteggersi da sola da tutti i lupi assatanati che c'erano in giro. C'era qualcosa che lo spingeva a occuparsi lui di tale protezione; quella stessa cosa per cui per esempio le P.Ortava la valigia o le cercava un posto sull'autobus mentre lui se ne rèstava in piedi. Forse il fatto che lei stessa glielo chiedeva o si aspettava che lui lo facesse e lo trattava come il suo uomo, il suo guardiano, il suo protettore e gli faceva sentire in continuazione che se non ci fosse stato lui le sarebbe stato impossibile vivere inmaniera così protetta e dignitosa ... Egli vedeva che queste erano le regole alle quali sottostava la società intorno a lui, e a queste regole si conformava, le prendeva come 60 un dato di fatto indiscutibile. La logica era che una donna sola non era in grado di proteggere se stèssa, e perciò accettava che un uomo si incaricasse di questo per lei, e anche se non avesse accettato l'uomo non sarebbe stato sicuro della sua capacità di proteggersi da sola e quindi avrebbe continuato a esercitare il suo ruolo di guardiano silenzioso, vigile, attento. Bahig era un uomo di mondo e non si era sposato se non dopo aver combattuto la vita, gli uomini e le donne, e le sue esperienze lo avevano portato a diffidare sia di questi che di quelle; la sua convinzione era che c'erano cose che passavano fra ogni uomo e ogni donna, e che non c'era modo di separarle se non con la forza, la forza nelle sue varie manifestazioni. Aveva studiato, letto, viaggiato in lungo e in largo, e credeva nell'uguaglianza, nella pi!rità fra i sessi, nell'indipendenza della donna, nel suo diritto al lavoro, a scegliersi la sua professione e il suo compagno. Tutto questo senza che le regole su cui erano fondate le sue convinzioni fossero affatto turbate: le esperienze sedimentate erano diventate una parte di lui, così che dopo il matrimonio non fece altro che comportarsi come si comportano tutti gli altri mariti, a parte quella gran paura che lo attanagliava, che arrivasse il giorno in cui lui fosse l'ultimo a sapere ... Perciò in ogni momento della sua vita matrimoniale vedeva e rivedeva quel maledetto giorno ed era convinto che l'unico modo per evitarlo fosse di compiere sforzi sovrumani per allontanare da sua moglie qualsiasi situazione pericolosa, che, come lui sapeva, poteva presentarsi in qualsiasi momento, e usava tutta la sua intelligenza, la sua perspicacia ed esperienza per annusare il pericolo e scansarlo in tempo. Se decidevano di andare al cinema, faceva sedere Sunsun accanto a_lcorridoio e le si metteva di fianco per farle schermo dagli altri uomini. Quando viaggiavano era disposto a pagare la prima classe e continuava a girare nel treno finché non trovava uno scompartimento completamente vuoto oppure occupato da anziani o donne. In una situazione di ressa lo vedevi·dietro a sua moglie, attaccato, e se non fosse stato per la vergogna l'avrebbe avvolta completamente in sé, mentre scostava le persone da lei come se fosse stata di vetro. Se cambiavano abitazione, studiava per più giorni la posizione della nuova casa e si accertava della condizione sociale dei nuovi vicini. Questo è precisamente ciò che fece quando si trasferirono nella nuova casa, in un moderno edificio ali' inizio di Heliopolis, sul lato del Roxy. La loro vita andò avanti franq'-!illamente fino al giorno in cui la vedova magra e secca che abitava l'appartamento di fronte al loro nel palazzo dirimpetto si trasferì con i suoi sei figli. Per tutti i giorni che seguirono, in cui l'appartamento fu vuoto, la speranza segreta di Bahig fu che la sorte gli sorridesse e venisse a occupare l'appartamento una bella fanciulla, nubile o vedova. In questa speranza Bahig non vedeva alcuna contraddizione con la fedeltà coniugale, pojché a lui in realtà, come agli altri mariti, non sfuggiva una bella ragazza per strada, e quando ne vedeva una le puntava addosso gli occhi e se la studiava ben bene, a volte con un certo desiderio, e se le circostanze si presentavano favorevoli non si tirava mai indietro, visto che non era possibile che una cosa
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