Linea d'ombra - anno IX - n. 57 - febbraio 1991

STORIE/GHOSH fermati e si sarebbero unjti ai loro canti e danze, come facevano di solito i giovani uornini. Ma questi tre le superarono rapidamente. Sotto i baffetti ben tagliati nascondevano un piccolo sorriso ironico. Li imbarazzava vedere le loro sorelle e cugine battere su catini dj latta aspettando uno sposo che sarebbe arrivato su un carnioncino scoperto. Si erano ormai abituati a vedere matrimoni con grandi orchestre e BMW a nolo. Erano smaliziati, urbani, in un certo senso; alcuni di loro snocciolavano i prezzi degli oggetti delle rnigliori marche come se avessero memorizzato un catalogo. Di qualunque oggetto erano in grado di dirti quale fosse considerato un buòn prezzo, di un paio di scarpe Nike come di una video camera. Se avevi pagato una piastra in più, ti eri fatto fregare, qualcuno "si era preso gioco di te". Le ragazze sarebbero state deluse. Questi giovanotti non avrebbero annodato in vita le gallabeyyas per ballare con loro al ritmo di catini ammaccati. Vi siete chiesti perché americani e inglesi abbiano sempre sostenuto quei figli di puttana degli sceicchi?, -disse il rnio arnico insegnante. - Ve lo siete chiesti? Perché era il modo più facile per recuperare tutto il denaro che spendono per il petrolio: rientrava subito nei loro casino e nei loro alberghi. Inoltre sapevano che un giorno ò l'altro sarebbero riusciti a tornare qui grazie ru loro sceicchi, quei figli di puttana. Le ragazze corninciavano a dare sui nervi a Abu-Ali. Si trascinò fino alla finestra e urlò: -La volete finire con questo baccano? Non vedete che stiamo cercando di ascoltare il notiziario alla radio? Aveva una voce straordinaria, che fece tremare il pavimento di fango. Le ragazze, colte di sorpresa, interruppero per un momento i loro canti. Ma ricorninciarono quasi subito, dapprima a bassa voce, poi sempre più alta. Il matrimonio era stato fissato da un anno, molto prima dell'invasione. Lo avevano atteso per molto tempo e non intendevano assolutamente rinunciare a una delle loro rare distrazioni. , -Non vi ho detto di smetterla con questo baccano?, -AbuAli corse fuori ansimandò e asciugandosi la fronte. - È così da quando c'è stata l'invasione, -· rni sussurrò l'insegnante, - l'ha presa come un fatto personale. Di fatto Abu-Ali era stato fortunato. I suoi tre 'figli, che avevano trascorso dei lunghi periodi in Iraq, adesso erano in Egitto. Il più giovane era tornato giusto un mese prima dell'invasione. "La gente dice che Dio lo ha protetto", rni aveva detto sua madre quando ero andata a salutarla," dice 'dovresti ringraziare Dio che lo riportato a casa in tempo', come se non lo sapessi". Con i guadagni dei suoi tre figli, Abu-Ali si era comprato un grosso camion, e adesso guadagnava parecchio denaro, trasportando merci tra le città dei dintorni e i villaggi. Aveva costruito anche tre appartamenti per i figli, spendend0 un sacco di soldi per arredarli con i pesanti mobili dorati che andavano per la maggiore nell'Egitto rurale. Ma c'era ancora una cosa che voleva. Un'automobile. Quando era scoppiata la guerra stava per rimandare in Irak due dei suoi figli. Aveva già comprato i biglietti. -Quel Saddam Hussein, -disse,--:- chi poteva immaginare che avrebbe fatto questo? Avrei potuto riferirgli una conversazione sulla guerra IranIrak che avevo trascritto sul mio diario il 30 settembre del 1980, quando abitavo in fondo alla strada, aNashaway. Unaconversazio52 ne con uno de( cugini di Nabeel, brillante studente di medicina: • Gli ho chiesto se pensa che dopo la guerra Saddam Hussein emergerà come uomo forte del Medio Oriente. Mi ha risposto di no, che non accadrà, perché l'esercito egiziano è il più forte in Medio Oriente, e forse nel mondo; perché i soldati egiziani sono i migliori del mondo! Ricordavo ancora quanto avevo riflettuto su quel punto esclamativo. -Quel Saddam Hussein, - ringhiava Abu-Ali, - lo ucciderei. Il figlio minore entrò nella stanza e fu sorpreso di vedermi. Dopo i saluti mi disse: - Sai che lavoravo per gli indiani, in Irak? Ma erano un diverso tipo di indiani, musulmani Shia, Bohra. Lavoravo in un loro albergo a Kerbala. È un centro di pellegrinaggio importante. Mi meravigliai perché avevo incontrato un gruppo di musulmani Bohra pochissimo tempo prima; durante il viaggio da Calcutta al Cruro. Li avevo incontrati ali' aereoporto di Amman, dove avevo la coincidenza con l'altro volo. Erano rimasti bloccati aKerbala per parecchi giorni dopo l'invasione. Erano preoccupatissirni perché alcuni di loro avevano passaporti americani e inglesi. Ma arrivati alla dogana era andato tutto liscio, i controllori li avevano fatti passare senza una parola. "Siamo musulmani", dicevano, "perciò non ci sono difficoltà". A Kerbala avevano soggiornato in un albergo Bohra, assai ·ben tenuto, pulito, confortevole. Era una strana coincidenza. - Perché sei venuto dalla Giordania in un momento come questo?, - rni chiese. Gli spiegai che il mio viaggio era stato programmato molto tempo prima. -Anch'io sono stato in Giordania, una volta, -'-disse, -era un bel posto allora. Ma guardalo adesso. Hai visto le immagini alla televisione? Sono spaventose. Quell'uomo ... - Voglio uccidere quel Saddam Hussein, - muggì suo padre. - Ha distrutto tutto. - Il pensiero di quell'auto perduta lo trafiggeva nella carne. -Questa guerra sarà un disastro, - disse suo figlio, scuotendo la testa. Ma gli si disegnò sul viso un'espressione di sollievo: quantomeno suo padre non avrebbe potuto rimandarlo laggiù adesso. -Non ti è mai capitato di incontrareNabeel in Irak?, -chiesi. - Nabeel?, -ripeté, - Nabeel chi? - Nabeel Idris Mustafà Badaway, -dissi io, -di Nashaway. Rifletté un istante e scosse la testa': -No, non sapevo neppure che fosse laggiù. È un grande paese e ci sono così tanti egiziani ... Un grosso carnion si arrestò sulla strada suonando il clacson ali' impazzata, i catini presero a rumoreggiare tutti insieme, le donne cominciarono a ululare. Lo sposo era arrivato. Abu-Ali non ci fece caso. Stava urlando," ... lui non sa quanto male s.tafacendo a questo paese". Molti degli uomini che erano nella stanza si precipitarono fuori per accogliere lo sposo. Svicolai insieme a loro senza esser visto. Abu-Ali continuava a urlare, "... Bisogna ucciderlo, il più presto possibile". Dovunque in Egitto sembrava che la gente parlasse di uccidere. Sul taxi che ci portava fuori dal Cairo, i sei passeggeri erano tutti

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