Linea d'ombra - anno IX - n. 57 - febbraio 1991

stanza a lungo per familiapzzarsi con i molti dettagli geografici e sociali della vita del quartiere. Ma questo irrilevante errore fattu'ale è peggiorato dagli errori interpretativi cui esso inevitabilmente poita. Caratterizzare infatti Himes come un riformista è risibile alla luce di alcune sue vigorose affermazioni:"Penso che l'unico modo in cui un negro arrivi ad essere accettato come uguale è.seammazza - bianchi; lanciare una violenta rivolta fino al punto in cui la gente sia assolutamente stomacata ...". La sua dichiarata finalità riguardo ai suoi romanzi è di "sottrarre Harlem all'uomo bianco", e questa piuttosto modesta rivendicazione nasconde una decisa strategia politica nella funzione straniante della violenza assurdi sta di Himes. Inoltre, un'etichetta che Mandel usaperHimes, e cioè "naturalistico", non serve a definire il rapporto fra il dettaglio ravvicinato e la qualità onirica, da incubo, delle narrative himesiane, così come la caratterizzazione che Mandel dà della coppia di agenti neri di Himes, Coffin Ed Johnson e Grave Digger Jones, vacilla perché essi non sono semplici agenti della legge bianca. In realtà, nei romanzi della serie domestica di Harlem la soluzione dei delitti, quando c'è, va raramente d'accordo con la logica usuale della procedura poliziesca, proprio perché la legge e la razionalità bianche non possono attraversare (senza significative distorsioni) il confine della l 25ma strada, oltre il quale esiste un mondo dotato di una propria logica che è percorso da Jones e da Johnson secondo una serie differente di coordinate. La loro funzione di mediatori fra la legge bianca e i delitti neri permette a Himes di commentare la radicale alterità di Harlem, l'oppressione bianca, la perplessità bianca nel cercare di venire a capo di una popolazione colonizzata, infine le ironie originate da questo assurdo complesso di circostanze sociali. La violenza permea i detective novels di Himes: violenza d'azione, violenza d'immagini, violenza di linguaggio. A voler parlare in gergo, si potrebbe dire che la funzione "ermeneutica" del crime nove! standard è sistematicamente subordinata nella serie di Harlem a ricorrenti momenti di "eccesso semico"_come quello che troviamo in uno dei romanzi più incisivi, Cotton Comes to Harlem (1965): Coffin Ed e Grave Digger hanno appena scovato due pericolosi criminali in una chiesa e li affrontano in un duello alla pistola; aspettandosi una sparatoria al buio, i detectives hanno caricato le pistole con pallottole traccianti e tutto quello che colpiscono, compresi i criminali, va in fiamme: "Le grida cessarono improvvisamente quando il pistolero crollò sulla panca in posizione genuflessa, come infuocato nella preghiera". È difficile digerire senza un moto di rigetto la singolare jouissance che molti di questi brani ·chiave_offrono, ma è anche vero che, nel contesto concitato in cui spesso li troviamo, è difficile negare completamente la seduzione della loro scabra energia. Non è aècidentale che i detectives di Himes si chiamino "Bara" e "Becchino", o che la faccia bruciata dall'acido del primo sia spesso paragonata a quella di uno zombi, o che ambedue . niscano almeno altrettanta violenza a queste narra'tive di quanta siano chiamati a prevenire. Graye Digger e Coffin Ed sono in realtà non tanto dei risolutori di delitti quanto dei sacerdoti della violenza; l'azione frastornante e bru.talecui essi presiedono e cui sostanziosamente collaborano è una sorta di celebrazione Voodoo dell'America nera, una messa nera. D'altra parte è qui, dove Himes sembra capitolare alla seduzione post-modernista della liberazione dalla "tirannia del referente", che invece quella si rovescia più decisamente in un'adesione tanto più stretta alle ragioni storiche cfel mondo in cui i suoi agenti operano. Qualche dato: lo straordinario, penultimo volume delia serie "domestica" di Harlem, il già cìtato Cotton.Comes toHarlem viene pubblicato in Francia nel 1964, proprio alla vigilia delle esplosive rivolte urbane nere del 1964-68. Poi una lunga pausa H[mes con Jomes Baidwin circa 1972. primadell 'ultimo romanzo della serie, BlindMan WithaPistol, che appare nel 1969. Himes, cioè, tace come narratore durante tutto il periodo delle rivolte. Nel 1965, però, incontra un altro ex-carcerato nero, Malcolm X, e dichiara di essere totalmente d'accordo con la sua politica. Due settimane dopo Malcolm X verrà assassinato. Poi, nel 1965-66, un'America in fermento comincia a scoprire Chester Himes. Nel 1968 viene assassinato Martin Luther King. L'anno successivo appare Blind Man With a Pistol, il cui soggetto sono esplicitamente le rivoli:enere, la leadership politica e religiosa della comunità nera, la disintegrazione del potere che Coffin Ed e Grave Digger sembrano chiamati a far rispettare, e l'inizio di un'apocalisse. Blind Man With a Pistol è forse l'estrema visione himesiana di un mondo privo di qualsiasi principio d'ordine secolare o religioso, un mondo chiuso e impazzito. Nella prefazione, Himes indica che la metafora del titolo si riferisce direttamente alla leadership della comunità nera, poiché "ogni violenza disorganizzata è come un cieco con una pistola". D'altra parte; sarebbe sbagliato leggere in questa frase una condanna della lotta armata da parte dei neri: poco prima di morire Himes, infatti, resta ancora fedele al principio intransigente enunciato nel volume autobiografico My Life of Absurdity nel 1976: "In fondo al cuore di ogni persona nera americana c'è la certezza che l'unico modo di combattere il razzismo è con una pistola". Né è yero che il cieco con la pistola è del tutto negativo, come Himes dimostra alla fine del romanzo: incarna solo una individuale azione spontanea, dotata sia del potenziale della liberazione che di una grossa autodistruttività. Un altro dato significativo: durante il periodo passato nel penitenziario dell'Ohio, il ventenne aspirante scrittore Chester Himes si abbona a "Black Mask", l'organo mitico della nuova detective fiction americana, che in quei primi anni Trenta pubblica il radical Hammett, ma anche narrative macho protofasciste che poi porteranno da Spade a Spillane. Quello che è significativo è che Himes - excriminale, carcerato e nero - è nella posizione più adatta a sviluppare le contraddizioni di questa fiction fino alle loro aperte assurdità logiche (il primo racconto di Himes, basato su una coppia di hard-boiled detective neri, Jones e Walls, appare su una rivista nera, "Abbott"s", nel dicembre del 1933). Come non poteva non succedere allo Hammett di Red Harvest ( 1929), nella vita reale exdetective della famigerata Pinkerton, i detective neri di Himes commettendo alla cieca più crimini di quanti ne risolvano in nome della legge e dell'ordine deÙ'America capitalista bianca, incarnano quello che rappresentano, cioè lo stagio estremo di un disordine sociale travestito da ordine; pur ~ella rabbia cieca che li guida non 43

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