IL CONTÉSTO L'INTRECCIO POLITICO-AFFARISTICO IN ITALIA E se la seconda Repubblica fosse già cominciata? Luigi Bobbio Negli ultimi anni si va sempre più diffondendo nel linguaggio politico e giornalistico l'uso dell'espressione "intreccio politica -affari" per designare quel fenomeno che fino a qualche tempo fa . . . '' . '' ' era evocato pmttosto attraverso espress10m come corruzione o "questione morale". Come spesso succede, l'innovazione linguistica è il sintomo di qualche mutamento nella sostanza, o perlomeno di una nuova percezione collettiva del problema. Mettere l'accento sul nesso tra politica e aff;i.risignifica infatti sottolineare alcuni caratteri di fondo della politica italiana, che attraverso le precedenti espressioni tendevano a essere sottovalutati o colti in modo riduttivo. Il termine corruzione, anche a non voforlo intendere soltanto nel suo più circoscritto significato legale (ricevere denaro per compiere un atto d'ufficio), richiama comunque - anche etimologicamente-comportamenti devianti rispetto a una norma o ad un modello, che si consideranò certi e condivisi e che non vengono messi in discussione. Si può parlare naturalmente di corruzione diffusa, dilagante o abituale, ma anche in questo caso si fa implicitamente riferimento per contrasto a un modello incontaminato, possibile o semplicemente pensabile. Nel nostro sistema politico si ha invece l'impressione che comportamenti "corruttivi" siano profondamente e inestricabilmente connessi con i fondamenti stessi dell'ordinamento repubblicano e con i suoi aspetti più virtuosi, come la sovranità popolare e lo stato sociale (ola giustizia sociale).Lacorruzione non si presenta come allontanamento dai principi, ma conseguenza della loro' applicazionè. Anche l'espressione "questione morale", coniata da Berlinguer ali' inizio degli anni Ottanta,e oggetto di molte, sfortunate (e non sempre convinte) battaglie dapartedel Pci, appare in qualche modo incongrua. In tanto si può parlare d.iuna questione morale, in quanto esista il libero arbitrio, ossia la possibilità di scegliere tra il bene e il male: Le concretemodalitàcon cui si svolge la lotta politica in Italia sembrano invece lasciare ben pochi margini di libertà a chi vi si cimenta. Un politico che decidesse di attenersi scrupolosamente ai principi etici rischierebbe semplicemente di dover rinunciare alla sua carriera, a vantaggio di coloro che non vi si attengono. Potrebbe poi denunciare la loro immoralità, ma questo non cambierebbe granché la situazione, come dimostrano 23
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