•mento europeo degli animali a inviare una 'cielegazione in Albania, al ritorno gli osservatori probabilmente riferirebbero che gli animali in quel paese godono di una libertà che tutto il resto d'Europa può loro solo invidiare .. Vicino al paese di Bushet si intensificano, lungo la strada, le file di gente-vestita (poveramente) a festa -che cammina tutta nella stessa direzione. Ci fermiamo e chiediamo dove vanno: èi rispondono che vanno alla Messa, che si celebra anche in quel villaggio, ed in effetti vediamo qualche chilometro più in là, oltre il paese, una collina con una grande croce, dove - ali 'aperto - si svolge il culto cristiano. Al bivio una pattuglia della polizia, in macchina, che si limita a osservare, senza ostacolare l'afflusso. A Skutari si vede subito, appena entrati, una fila di vetrine spaccate, chiuse provvisoriamente col cartone. Vediamo che è piuttosto lesionata anche la stazione della radio e un edificio del partito. Ci dirigiamo immediatamente al vecchio cimitero dove sappiamo che si celebrerà la Messa. La gente ci accoglie con grande gioia (salvo qualche diffidenza per la nostra vettura ufficiale), e con orgoglio ci viene subito mostrata la chiesa restaurata nelle settimane precedenti col lavoro volontario di moltissime persone. Ci viene raccontato che sono stati raccolti anche dei soldi, a questo scopo, e che qualcosa è stato dato anche ai musulmani per riaprire una moschea. L'altare è eretto all'aperto, verso il popolo, come su un palcoscenico. Il calice era stato serbato, per tutto il tempo della persecuzione, da una famiglia che per questo ha rischiato molto. La versione ufficiale, a proposito della religione, ci è stata raccontata pochi giorni prima dal Presidente della Suprema Corte: "Nel 1967 il popolo, la gioventù (come quella che si muove oggi per le riforme) ha preteso la chiusura di tutti i luoghi di culto religioso; se ora il popolo, che ha chiuso le chiese, le vuole riaprire, sarà libero di farlo ...". IL CONTESTO Il messale è tutto sbrindellato e decisamente pre-conciliare, naturalmente. Le immagini sacre e le candele sono rimediate alla bell'e meglio, esiste qualche paramento per la Messa (in verde, e una tonaca bianca per il chierichetto). Tre sacerdoti si fanno riconoscere come tali: Zef Simoni (che avrà poco più di 70 anni), un francescano 86enne che si chiama p. Leo (dice di aver insegnato al liceo dei francescani a Skutari, prima della guerra) e Simon Jubani che si definisce '.'candidato dei gesuiti" e ha passato 26 anni di galera e campo di lavoro forzato ("come Mandela", ci mormora qualcuno nell'orecchio, pretendendo per lui lo stesso rispetto che si deve al capo dei neri in Sudafrica). Anche gli altri due sacerdoti sono stati prigionieri per decenni. L'impianto di amplificazione che permette a tutti di seguire la Messa è stato dato in prestito da un gruppo musicale. I sacerdoti prima della Messa invitano la gente a non fumare e mostrare rispetto, anche se non capiscono tutto (a noi poi diranno: "qui bisogna ripartire da una catechesi elementare, e molti dei presenti non sono cristiani; ma le famiglie cristiane hanno sempre battezzato i bambini, in clandestinità"). La Messa viene celebrata da Zef Sim~ni, il popolare Simon Jubani ne dirà un'altra alle 16 del pomeriggio. Nella predica si parla solo di argomenti religiosi, nonostante gli eventi dei giorni passati. Ad assistere alla Messa saranno 7-8000 persone, non viene distribuita la comunione. Qualcuno ci dice che la domenica precedente c'era stata molta più gente, e che forse serpeggiava un po' di paura. Prima e dopo la Messa parliamo con i sacerdoti e con molta gente. Si nota una chiara divergenza nella lettura e interpretazione dei fatti e sul da farsi. I preti, soprattutto Jubani (che poi andremo a trovare nella modestissima casa dei suoi cognati), chiamano alla Foto lmapress/Camera Press/G.Neri. 21
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