Linea d'ombra - anno IX - n. 57 - febbraio 1991

IL CONTESTO SOMALIA E TÈ NEL DESERTO· Avventure e sogni italiani, tragedie ·.-fricane Alessandro Triulzi Mentre scrivo, a Mogadiscio si continua a sparare ormai da una settimana. Migliaia.i morti (non italiani), molte migliaia i feriti, molte e sconvolgenti le distruzioni di case, di strutture, di elementi vitali per la vita di una città di più di settecentomila abitanti, capitale di un paese che è il settimo paese più povero del mondo (I 7,0 dollari il reddito medio annuo nel 1988), aiutato dell'indipendenza a oggi (dopo una fase di presenza coloniale durata sessant'anni e un mandato delle Nazioni Unite tra il 1950 e il 1960) dal nostro paese, ieri quinta, oggi sesta potenza più ricca del mondo. Mentre scrivo, e mentre a Mogadiscio si spara e si muore, l'Italia ufficiale celebra il ritorno dei primi136 dei circa 300 italiani rimasti intrappolati nella guerra· civile in Somalia al termine di una prima operazione di soccorso predisposta dall'aeronautica militare, che prevedeva il supporto logistico di quaranta parà della "Folgore" per il "controllo e la protezione delle operazioni di imbarco", poi condotta, dopo le proteste delle forze antigovernative somale, ma non delle forze politiche italiane, sotto l'egida della Croce Rossa. Intanto una fregata italiana è attesa al largo di Mogadiscio per un'eventuale . azione di soècorso del mare, aerei e navi militari delle forze alleate riunite per la crisi del Golfo sono stazionati nelle regioni· circostanti a difesa dei propri cittadini, mentre un aereo militare somalo porta in Kenya il primo contingente della nomenklatura di Siad Barre in esilio. Si salvi chi può. Appunto, si salvi chi può: questo sembra essere il motto del regime somalo allo sfascio. Lo stesso motto rimbalza subito in Italia dove ogni forza politica accusa l'altra di partigianeria e di collusione, dove tutti incolpano tutti, e nessuno sembra avere ragione. Dove sono andati a finire, ci si chiede, i 1300 miliardi di aiuti spesi tra il 1980 e il 1990? E gli aiuti precedenti? Come e da chi e a quali fini sono stati spesi? Per aiutare chi: la sesta potenza mondiale, o il settimo paese più ·povero dei poveri? Mistero dei misteri. Mistero sull'ammontare effettivo degli aiuti, mistero sulla sua destinazione, mistero sui criteri di scelta e sulle giustificazioni di spesa. Non si indigna più nessuno, anzi, per ess.ere precisi, sono tutti indignati a giudicare dalla stampa. E ancora, sono tutti colpevoli: laDc perché iniziatrice della nostalgia coloniale che l'amicizia particolare tra Roma e Mogadiscio nasconde, il Psi perché protettore acritico e non innocente di Siad Barre e del suo clan clientelare, il Pci perché critico ma solo dal 1977, quando Siad da filosovietico diventa filoamericano. E allora? Allora celebriamo italianamente il successo del ritorno, commuoviamoci su quei volti rigati dallo stress e dalle laérime che sbarcano a-Fiumicino, rabbrividiamo pure all'idea dei cani che sbranano quei corpi (neri) dilaniati dalle mitragliatrici e FotoSygma/ G. Neri. 15

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