Linea d'ombra - anno IX - n. 56 - gennaio 1991

Nick disse che non ci aveva pensato un gran che. Arrivarono all'autostrada. Charlotte si sporse in avanti. "Fai i centosessanta, papà, dài!" "Non fare la sciocca, tesoro," disse la madre. "Non con gli idioti che ci sono in giro. E poi non v~ bene neanche troppo presto. Conosci la nonna." Il padre alzò un po' la voce, a beneficio di Nick, come se fosse stato leggermente sordo. "Mia madre è il tipo della gran dama - immagino che Ch;µ-lotte te lo abbia detto. Una donna straordinaria. Continua la tradizione di sua madre. Il rapporto con la letteratura." "Conosceva ogni tipo di scrittori famosi," disse la madre di Charlotte, "Galswoithy e ... Kipling,no? E..." "Tennyson?" disse Nick. "Oh, sì, certo," disse la madre. "Una biblioteca straordinaria," disse ilpadre di Charlotte. "Mi immac gino che vorrai darle uno sguardo." ·"Oh ..." "A te dovrebbe interessare. Più il tuo campo che quello di alcuni altri amici di Charlotte." "Oh, piantala, papà," disse Charlotte. "Non strapparti i capelli, tesoro. Nessuno ti sta criticando. Per dirti la verità, Nick, non sono neanch'io un gran lettore. Un Len Deighton ogni tanto, quel tipo di roba n. La mamma è in un'altra serie. Meravigliosa raccolta di libri. Di grandissimo valore, naturalmente." "La casa è assolutamente zeppa," disse la madre. "Odio pensare che cosa si dovrà fare alla fine." · "Sto morendo di fame," strillò Charlotte. "Spero che non ci saranno ore di sherry prima di andare a tavola." Strofinò il dorso della mano contro la coscia di Nick. Si domandò come mai non gli venisse un'erezione; forse la velocità inibiva il desiderio in qualche strano modo. Arrivarono, svoltando bruscamente dalla strada dentro a un ingresso nascosto, lungo un viale sino a un cerchio perfetto di ghiaia color crema, bordato da un anello di erba tosata e di siepi alte e scrupolosamente tagliate. Vasche di gerani erano disposte qua e là. Una scalinata conduceva all'ingresso. La casa era grande, architettonicamente non molto interessante, degli anni tra le due guerre. Macchine molto pulite, di colori strani, erano parcheggiate sulla ghiaia, come se. fossero state messe in mostra peruna pubblicità. La madre di Charlotte scendendo di macchina, disse: "Oh Dio, siamo gli ultimi." Entrarono e passarono in un vasto ·salotto che guardava verso il giardino in cui una dozzina di persone stava in piedi con i bicchieri in mano. Vi furono gridolini e abbracci. Charlotte lo portò in giro. "Ti presento Nick ... Salve, zia Frances - oh, splendido-c'è J arnie!" Erano tutti eleganti e tirati a lucido, come animali nutriti e spazzolati per fare bella figura; gli uomini più anziani gli diedero la mano, le donne sorrisero, i giovani gli dissero "Oh, salve ..." Su un divano sedeva la vecchia signora- piccola, con la gobba del suo rango. Charlotte disse: "Questo è Nick, di cui ti avevo parlato." Egli tese la mano ed ella la prese e la lasciò cadere immediatamente. Lo guardò fisso per un attimo e poi si volse al padre di Charlotte: "Sei in ritardo, Rùpert." "Dieci minuti, mamma. Traffico in uscita da Londra. Mi dispiace." "Bene, andiamo a tavola. Avvisate in cucina."lncominciò ad alzarsi; i figli balzarono verso di lei. "No, lasciatemi stare, ce la faccio .. Fate andare tutti in sala da pranzo. Voglio Dickie vicino a me, e Clarissa. Mettete il giovanotto di Charlotte abbastanza vicino, gli voglio parlare. È lui che ha a che fare con una qualche rivista?" Un enorme tavolo oblungo di mogano, risplendente di argenteria e cristallo; scure tele a olio alle pareti (fagiani morti, coppe di frutta ben lucida, animali che richiamavano Stubbs ); spessi tappeti e un profumo di carne arrosto. Furono disposti a tavola da una delle signore - "Tu qui, STORIE/LIVEL y . Charlotte e, vediamo, Nickdi fianco ate,eiomimetter~quieJamieeSue là di fronte ..." Ragazze col grembiule entravano e uSC1vanovelocemente portando dei piatti; il padre di Charlotte si mise accantoallacredenza e affilava il coltello. La vecchia sedeva curva a capotavola, dispiegava~n tovagliolo bianco e parlava ad alta voce a una nuora che sedevaame!ade_llat vola. Charlotte gridava a un cugino che stava in fondoa prop<_lSlto d1unafesta a cui era andata. Uno zio - l'agente immobiliare O il banclùere?- parlava di qualcosa che aveva comperato (una cas~?una_fab~rica?unset· di mazze da golf?). Preso in mezzo al fuoco incrociatodivaneconversazioni Nick meditava sui brandelli stridenti; tuttoerareferenziale,rimandava 'a dei nomi, faceva specificazioni: "Quell'ultima dittadi servizia domicilio non valeva niente così li ho licenziati. Questeragazzesonodi , ?" "C' Binn(èy di Maidenhead. Com'è la carne, Rupert. . eranoLucy e Camilla, e tutti e due i ragazzi W arrington, e l' orchestr_aerafantastica." "Così li ho fatti scendere da un prezzo veramente stupidoa qualcosadi cui valesse la pena di par lare e, se Henley lo approva,pensochepossiamo considerarci dentro ali' affare." Una delle zie, un clonedellamadredi Charlotte avrebbe detto Nick si sporse attraverso la tavolae disse: ' ' N" k?"Lo "Conosci almeno un po' questa parte del mondo, 1c · prendevaper uno straniero? Ma no, il riferimento era puramente locai~aquantopareva - stava parlando di Henley: "La mamma ~sa c~c sia~t~todel tutto rovinato, naturalmente, rispetto ai suoi tempi, ma m realtàe ancoraun· posto molto civile." . Ogni volta che la vecchia faceva qualche osservazionegenerale,tutti si zittivano per deferenza, sorridevano con indulgenzaallesueaffennazioni. "Che cos'è di preciso il completo di Charlotte? I colorifannoa pugni.". "Nonna! È costato un'occhio della testa!" "Me lo immagino. L'ultima moda, suppongo. I?nonho mai rincorso la moda quando avevo la tua età. Avevo abiti d1buonaqualitàe mi duravano per anni. Naturalmente la mamma avevaungustocosìstraordinario." "C'è un ritratto della bisnonna nella biblioteca,"mormoròCharlotte. "Te lo mostrerò più tardi. Era splendida quando era giovane." "Di che cosa stai parlando, Charlotte?" . , . . "Stavo dicendo a Nick che dopo pranzo gh mostrero il ntrattodella bisnonrta." La signora lo fissò coi suoi occhietti neri e scintillanti:"Checos'èche fai?" "Lavoro come vicedirettore di una rivista." "Che tipo di rivista?" . . "Una rivista accademica. Si chiama 'Enghsh LanguageCritical Quarterly'. Il direttqre era mio professo~e a Oxford." Sulla tavola era caduto il silenzio. "Quale college?" pretese di sapere Mrs. Lavington. "St. Edmund Hall." . "Mio marito era stato a Magdalen College. A quantosi sentedire Oxford non è più all'altezza, di questi tempi." "Davvero?" disse Nick. 1 . "No. È finita male del tutto. I miei figli non ci sonoandati." "Non dei tipi intellettuali come te e papà," disseRupertLavington. "Qualcuno vuole una seconda fetta di arrosto?" Mrs. Lavington continuava a tenere fissa l'attenzionesu Nick. "Quanto ti pagano?"· "Scusi?" "In questa rivista. Quanto ti pagano?" "Nonna!" disse Charlotte. "Seimila sterline l'anno." Una piccola ondata di imbarazzo si diffuse per la tavola."Credo 83

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