DOPO LA NATURA Incontro con Penelope Lively a cura di Maria Luisa Bignami "Quella menzogna ben costruita che è un buon romanzo"; " ... un mondo in cui l'ora della nanna per le bambine sarebbe stata sempre alle sette e il pasticcio sarebbe stato sempre a cuocere così bene nel forno": le due citazioni sembrano circoscrivere bene il mondo narrativo di Penelope Lively, apparentemente legato ai temi e ai personaggi di una classe media inglese ben ordinat~ - con una sua lunga e gloriosa tradizione letteraria e cinematografica- ma in realtà frutto di una acuta consap~volezza dello statuto ambiguo del romanzo realista, tanto più specch10 fedele della realtà quanto più è consapevole dei propri_mezzi, della propria qualità di artificio. Autrice prolifica e di _successodi narrativa per ragazzi, genere che non ha mai abbandonato, Penelope Lively inizia nel 1977 a scrivere romanzi che l'editoria definisce "per adulti" (ma si veda al proposito quanto _l'autrice stessa dice, nell'intervista, del romanzo breve Going Back, nevocazione di-una felice stagione infantile da parte di una donna adulta che torna a visitare la casa in cui ha vissuto bambina), romanzi che presentano le vicende, la condizione dell'Inghilterra contemporanea attraverso la storia di un protagonista quasi sempre al femminile, che ne costituisce il punto di vista. Donne, abbiamo detto, appartenenti a una borghesia colta·e avvertita, che dispone di una sensibilità sufficiente a cogliere il mondo presente nel suo divenire che affonda le radici nella ricchezza del passato. Da quel passato spesso emerge, sopravvissuto, un oggetto di valore artistico - un cottage quattrocentesco, un dipinto medievale in una chiesa di campagna - che diventa simbolo di una civiltà che, secondo la grande tradizione realista vittoriana, ripresa in modi assai vari nel secondo dopoguerra, percorre una narrativa che sembra aver abbandonato senza troppi rimpianti la ricerca sperimentale. In realtà proprio questa autrice, i cui personaggi pure si muovono tra dignitose residenze suburbane e chiese medievali, dimostra come la ricerca sul fare romanzo non sia affatto esaurita. · Penelope Lively inizia così a lavorare attorno a degli oggetti del passato apparentemente domestici-non i palazzi o le grandi cattedrali -che vengono assunti come simbolo di valori da non abbandonare (non dimentichiamo che l'autrice ha una laurea in storia presa a Oxford), ma anche come oggetti d'arte, che, in quanto tali, superano ladimensione del . tempo e costituiscono quindi la pietra di paragone della ricerca dell'autrice. I romanzi si giocano allora attraverso le protagoniste, coscienza percettiva di trame di rapporti che mediano quindi al lettore, in un crescendo che va dalla riflessione sulla morte, sulla solitudine, sulla cultura alternativa dei primi romanzi - temi che verranno ripresi nell'ultimo PassingOn-algrandesforzocompositivodiMoonTiger,passandoper il gioco di scatole cinesi di According lo Mar k. Quest'ultimo ci propone, in termini narrativi, le difficoltà professionali ed esistenziali di uno . studioso, Mark, che si accinge a scrivere la biografia di un letterato di successo della generazione immediatamente prec_edente,tra le cui carte Mark rinviene anche un saggio sull'arte del romanzo: il letterato quindi non solo sembra guidare le scelte del proprio biografo attraverso i bauli di carte lasciate in soffitta, ma sembra addirittura indicare la via a chi sta scrivendo il romanzo della sua biografia. Moon Tiger, infine, mette in campo una protagonista, Claudia, che annuncia sin dall'inizio la sua intenzione di scrivere una storia universale che riesca a trascendere la dimensione del tempo, richiamandosi, nelle immagini usate, a quell'affresco medievale che fa da sfondo e da termine di paragone aludgement Day (Il giorno del giudizio). Alla protagonista che giace vecchia e morente nell'isolamento di una camera d'ospedale, viene quindi affidato il compito assai arduo di narrare parti della propria storia, di proporre brani -della storia universale "in contemporanea" e di riflettere sui problemi della scrittura, mentre agli altri personaggi viene affidato quello di informarci su di lei e quindi di assicurarci che siamod_fironte a una coscienza percettiva di qualità eccezionali, sicuramenteal\ altezz_a della funzione totalizzante di reggere sia il racconto della st ona cheil modo in cui essa deve essere narrata. - · Anche Claudia, con la sua partecipazione a quel grandemomentodi gloria che fu per l'Inghilterra la campagna del desert? nella Seconda Guerra Mondiale, appartiene aquell'Inghilterra ben ordmatac~esembra a una prima lettura protagonista dei romanzi di Penelo~ Livelyche, come si vedrà nell'intervista, sembra respingere, con 1 ) ga~b~de!la 1 signora beneducata, tutti quei livelli di consapevolezza e di sofi~llcaz~o_- ne compositive che fanno invece dei suoiromanzi una raffinatanflcssio-_ ne sul mondo e sulla cultura inglese contemporanea . Ritiene giusta, per i suoi romanzi,la definizion~d~romanzi sulla condizionedell'Inghilterra,per il modo in cui lei trattadi valori, del passato e del presentedella nazione? ·,. No non credo anche se certamentemi vedo ali mtemodella tradizi~ne del ro~anzo inglese,che è romanzo, lettera~ura d! commento sociale, ma non direi che il mio lavoro siacosi specificamentesulla_condizionedell'Inghilterra, Alloraperché scrive? Perché certamente sto tentandodi riflettere un tempoe una società e, ovviamente, poiché scrivosoprattutto.ctall'inte~odi questopaese (sebbenenon del tutto, per esempio mMoonTtge'.) e scrivo dal punto di vista di un'ingleseche vive soprattuttmo 79
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