Linea d'ombra - anno IX - n. 56 - gennaio 1991

con la necessità di trovare mezzi e lavoro. Ma quale prova dà per dimostrare che si è attivato in tale senso, specie se si nascondeva di giorno e solo di notte usciva? Contorno deve dare notizia del trasferimento di "dimora". Non si sa se ha ottemperato a questo obbligo. Se si, è lecito che sia ospitato da un "latitante'.'? E quale "sicurezza" ha in quella sistemazione a 14 chilometri da Palermo, egli che aveva accusato e fatto arrestare circa duecento persone tutte già operanti in quella zona? Perché si reca una prima volta nel marzoaprile in Sicilia per dieci giorni? Che ha fatto, chi ha incontrato? Perché il suo processo è s.tralciatoda quello "per armi" contro Grado e la convivente? Contorno libero non godeva di alcuna particolare protezione; perché è stato successivamente sottoposto a regime di massima sicurezza? La Commissione antimafia aveva deciso di accertare, a mezzo di un comitato composto da alcuni suoi membri, se nei fatti che hanno caratterizzato il ritorno di Contorno in Italia si potessero ravvisare dei comportamenti illegittimi da parte di rappresentanti delle pubbliche istituzioni. Il comitato ha raccolto le dichiarazioni di alcuni protagonisti della vicenda, esaminando vari documenti e ne ha riferito alla Commissione. Questa, discussi i risultati a stragrande maggioranza (un solo voto contrario e un'astensione), ha deliberato di accogliere la proposta del coordinatore del comitato stesso, che nel documento illustrato nella seduta del 9 novembre 1989, concludeva:" ... non sono rilevabili irregolarità nell'ordinanza di scarcerazione del Contorno per decorrenza del termine massimo di custodi cautelare, anche se permangono motivi di perplessità sull'opportunità di concederla e sui termini in cui fu concessa ...". "Non vi sono indizi che possano suscitare seri sospetti circa un 'indebita utilizzazione del Contorno; anzi il fatto che l'Anticrimine poteva con un semplice avviso sottrarre il Contorno all'arresto, che invece avvenne con pericolo della di lui vita, fa pensare che il medesimo non godeva di alcuna copertura, che agiva di sua volontà e che non vi era alcuna azione a lui ·affidata, collegata alla sua libertà". "Si ritiene pertanto non producente la prosecuzione dell'indagine da parte della Commissione, essendo fra l'altro incorso un'inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Caltanissetta ..." Conseguentemente la Commissione ha respinto la domanda di ulteriori accertamenti, ritenendo esaurito il suo compito. Il dissenso che si esprime è riferito, in particolare, alla parte che esclude di proseguire nel!' indagine. Si può infatti, in coscienza, affermare che non vi è nulla di preoccupante in quanto accertato? Non a caso si è ricostruita la "storia"; non a caso si sono posti degli interrogativi cui se ne potrebbero aggiungere altri. L'episodio "rientro in Italia" di Contorno (da considerare, forse, dal suo "partire" per gli Stati Uniti) è un esempio illuminante del modo in cui vengono affrontati il fenomeno mafia e la delinquenza organizzata. Dimostra, lo si afferma senza tracotanza, ma con profondo convincimento: - mancanza di coordinamento tra le varie forze preposte; - mancanza di un piano e di finalità determinate che non siano, ovviamente, la mera repressione dell'attività delinquenziale; anche questa, peraltro, spesso inefficace; - mera casualità delle decisioni e mera casualità dei risultati (come ad esempio per le notizie intercettate); - rozzezza e carenza di strumenti che causano ritardi nell'individuazione delle prove (accertamento della provenienza delle armi); - compiacenza e tolleranza, queste sì al confine della illegittimità, a fronte della mancanza totale di norme giuridiche per il trattamento dei collaboratori. Mail punto essenziale è quello che riguarda il "se" ed il "come" il collaboratore è stato utilizzato dopo le sue clamorose rivelazioni. Tale peJplessità nasce non tanto da circostanze specifiche o da documenti (anche se Milano come Palermo Luigi Manconi Per 1a seconda volta in pochi mesi, la Commissione parlamentare antimafia si è recata a Milano. La cosa non deve sorprendere. Nel territorio milanese, da metà settembre alla fine dell'anno, sono state ammazzate alcune decine di persone. La modalità di una quota significativa di tali omicidi, quasi tutti concentrati in un'area a nord della città, indicano come mandante la.grande criminalità organizzata. A proposito di una tale mattanza circolano varie interpretazioni. Una tesi vuole che si tratti di delitti maturati al Sud e realizzati al Nord perché è qui che le vittime cercano scampo o nuove alleanze o più vantaggiosi investimenti. Un'altraspiegazionediceche l'alto numero di assassinati è, a ben vedere, segno della instabilità del potere malavitoso: insomma, "ammazzano perché il controllo sul territorio è ancora precario". Resta il fatto che, in termini di statistiche criminali, la frequenza di omicidi nel!' area milanese è davvero elevata. Quando, nelle scorse settimane, ha cominciato a diffondersi una tale consapevolezza, all'iniziale allarme ha fatto seguito una strategia di rassicurazione, affidata, essenzialmente, a un messaggio: Milano non è · Palermo. Sì, ma nel senso, io credo, che, per alcuni versi, Milano è peggio di Palermo. Nel capoluogo lombardo, infatti, sembrano configurarsi tre grandi settori criminali.C'è il delitto di strada, quello legato allo spaccio della droga e al racket degli appalti; c'è la finanza malavitosa; e c'è quella che possiamo chiamare "mafia di ambiente". Quest'ultima rappresenta, a mio avviso, l'insidia maggiore, in quanto più sottile e penetrante. La "mafia di IL CONTUTO alcuni sono particolarmente illuminanti) quanto su di un piano logico. Infatti: - non è credibile che la motivazione del ritorno causato dalla sospensione dell'indennità (peraltro non accertata e non spiegabile) e della difficoltà di trovare lavoro; -non è credibile che avesse maggiori possibilità di trovare occupazione in Italia nelle sue condizioni, e in particolare in Sicilia dove, sempre secondo logica, la sua vita correva seri pericoli; -non è credibile che, perle ·condizioni in cui era vissuto negli ultimi anni, Contorno potesse fornire nuove informazioni; né che potesse àcquisirne altre senza correre seri pericoli, anche di morte. In conclusione il caso Contorno merita, per le sue specificità, un ulteriore approfondimento. Maggiori e più tranquillanti informazioni, oltre che arricchire le conoscenze del Parlamento, potranno, forse, consentire la formulazione di qualche utile proposta circa un modo diverso di affrontare il fenomeno mafia. I ambiente" è un sistema di rapporti che lega più gruppi: gli amministratori e i funzionari pubblici fino alle articolazioni periferiche, gli architetti e gli ingegneri, gli imprenditori e i loro finanziatori, gli addetti all'apparato burocratico e quelli al settore del credito. Questo sistema di rapporti si regge su un ininterrotto e onnipervasivo millantato credito: ovvero, come spiega il vocabolario, il fatto di vantare una influenza inesistente (o esagerare quella che si ha) presso un pubblico servizio, per ottenere vantaggi e promettere ricompense. Questo · sistema è ben più diffuso di quello legato alla corruzione·vera e propria: tecnici e consiglieri circoscrizionali, segretari comunali e vigili -µrbani, impiegati del catasto e capiripartizione, presidenti di commissioni e assessori, tutti alludono - davvero ininterrottamente - alla disponibilità di un potere ... Un potere grande o minuto (gestito in proprio o, più spesso, per conto terzi) che consente di accelerare o ritardare una pratica, far passare o meno una variante o una semplice carta, ispezionare o ignorare un cantiere, concedere o rifiutare una licenza. E, per converso, costruttori e imprenditori-di-non-si-sa-bene-cosa promettono regalie e finanziamenti, v.oti e spot pubblicitari, protezione e un posto di cassiera in un ipermercato. Benefici differenziati che risultano appetibili a seconda dei diversi gruppi e individui coinvolti. È questo che crea le condizioni più favorevoli ali 'insediamento del crimine: senza richiedere, necessariamente, la transazione economica esplicita, il passaggio diretto di denaro, il vantaggio immediato. Il millantato credito, proprio in questa diffusa "mafia di ambiente", sa di poter esigere sempre i propri 21

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