Linea d'ombra - anno IX - n. 56 - gennaio 1991

IL CONTESTO tro ... accompagnato nella massima riserv atezza da personale di questo Nucleo anticrimine in un luogo segreto ove ha preso alloggio". Tale luogo tuttavia sembra essere un alloggio da lui abitato in precedenza e dove, comunque, vive con moglie, figlio, madre, suocero e suocera. Fino alla primavera successiva, a dire dello stesso Contorno, vive con l'aiuto della suocera e della madre, pensionate, e con le somme di lire venti milioni e cinque milioni rispettivamente, percepite dalla Rai e da un senimanale come compenso per interviste che ha concesso. Alcuni mesi dopo, nel marzo o forse nell'aprile del 1989, si reca per una decina di giorni in Sicilia e poi vi ritorna una dozzina di giorni prima del nuovo arresto. Entrambe le voi te, a suo dire, è ospite nel villino del cugino Grado Gaetano, a San Nicola l'Arena, a 14 chilometri da Palermo. Gaetano Grado in quel periodo è latitante. Dice Contorno di essersi recato da lui perché era l'unico parente che gli rimaneva in Sicilia e sperava che gli fornisse aiuti in denaro e lavoro. Quando gli si fa osservare che il cugino nega tale ospitalità, spiega che il Grado " non poteva dire che mi ospitava .... dato che io avevo rotto con la mafia cui prima appartenevo" (dal verbale del processo). A San Nicola l'Arena Contorno, sempre a suo dire, vive appartato: di giorno in casa per non farsi vedere; di notte girovagava per la campagna. E da sottolineare che confinante con la casa di Grado è uno spiazzo dove vengono pàrcheggiate roulottes. Contorno viene arrestato alle 5,30 del mattino il26maggio 1989; è completamente vestito, in atteggiamento di fuga peruna stradicciola che costeggia la casa del cugino. I due agenti che lo arrestano, come riporta la sentenza del Tribunale di Termini lmerese, lo hanno: " ... visto aggrappato al cancello" ma hanno avuto " ... solo l'impressione che lo stesse scavalcando". Il Contorno viene accusato in concorso con il cugino e la di lui convivente di detenzione, nell'abitazione di Grado, di un revolver calibro 357 magnum, un fucile calibro 12marca Breda, un fucile calibro 12 sovrapposto, una penna pistola; armi tutte non catalogate, con relative munizioni e reperite nell'abitazione di Grado; di detenzione, in una roulotte (peraltro intestata a terze persone) di una pistola Smith and Wesson calibro 38 e un fucile a canne mozze, una fondina e un giubbotto di marca statunitense. Nella roulotte, successivamente, verranno pure trovate le chiavi di un'autovettura che risulterà rubata poco tempo prima del sequestro.Nell'auto viene rinvenuto un bossolo di arma da fuoco.· Rispetto alle armi, spiega l'imputato: " .... un paio di giorni prima di essere arrestato, poiché vi erano dei muratori che lavoravano nei pressi della casa, per non farmi vedere mi sono spostato, dal soggiorno dove pernottavo, nella camera da letto del Grado, ove vi era anche un lettino oltre il letto matrimoniale. Nel sedermi su detto lettino ... ho sentito dei corpi duri e così occasionalmente ho visto che si 20 trattava di due fucili, uno libero e uno chiuso in un fodero ... non ho visto altre armi... dalla veranda della casa si vedeva lo spiazzo con le roulotte, ma io non vi sono andato ... nulla so dire del varco nella recinzione" (dal verbale del processo). Per gli stessi fatti, attinenti alle armi, si celebrano due distinti processi per direttissima; l'uno a carico di Grado e della sua convivente, che vengono condannati; l'altro a carico di Contorno che viene assolto per insufficienza di prove (sentenza del tribunale di Termini lmerese del 24 luglio 1989). Quasi contemporaneamente, a carico di Contorno, viene emesso mandato di cattura per associazione a delinquere con finalità mafiosa. Da un apparecchio telefonico situato presso la stazione ferroviaria di San Nicola l'Arena Contorno effettua le telefonate dovute alla Criminalpol, parlando in genere con il dott. De Gennaro. Ne fa anche all'Alto commissario e talvolta, per conto del Grado, "per fargli un piacere", ad altre persone. Da alcune di queste ultime telefonate, ·intercettate, nascerà un'incriminazione per estorsione. Solo a causa di queste intercettazioni la squadra mobile di J?alermo scoprirà che Contorno è in Sicilia, mentre nessuno lo aveva comunicato. Avanti il tribunale di Termini Imerese riferisce l'imputato che:" ... nei giorni4e5 maggio sono stato interrogato a Roma dal giudice Guamottaedall' Alto'°mmissario antimafia ...". Non fa cenno all'interrogatorio avuto con il giudice Falcone il IOmarzo 1989. Al comitato della Commissione antimafia che lo interroga Il giudice Falcone · (Publiloto/Conlraslo/G. Neri). sul punto nega addirittura di averlo avuto; solo di fronte al verbale sottoscritto, pur ribadendo di non ricordare, dichiara "di non disconoscerlo". Alcuni degli Interrogativi che nascono dal fatti esposti. Perché gli Stati Uniti hanno sospeso da un mese all'altro la corresponsione dell'indennità? Perché Contorno ha voluto rientrare in Italia? È attendibile quando sostiene che negli Stati Uniti nonriuscivaa trovareunlavoroeche aveva maggiore probabilità di trovarlo in Italia? · Contrariamente a quanto ufficialmente affermato, torna a vivere in un alloggio già abitato e con altri numerosi congiunti. Può considerarsi tale dimora "segreta" e sicura? Contorno è stato detenuto per sei anni. È quindi vissuto a lungo lontano dalla sua zona di influenza e peraltro era ormai fuori della mafia, anzi braccato dai suoi ex complici. Quanto sapeva lo aveva detto e ripetuto ai vari magistrati del!' istrutroria e del dibattimento del maxiprocesso e ad altri. Quali mai nuove informazioni poteva dare? Eppure viene interrogato più volte dai vari giudici, dall'Alto commissario, nonché, informalmente, da rappresentanti della polizia, come dimostrano telefonate intercettate. Perché? Contorno motiva la sua andata in Sicilia

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