Linea d'ombra - anno IX - n. 56 - gennaio 1991

Cultura[ Violence, in "Joumalof PeaceResearch",n. 3, 1990),ma è interessanteaccennaremoltosinteticamenteai punti di contatto e di differenziazionetra i tre autoripresi in considerazione.Si può sostenereche: 1)La definizionedi Pontara è utilenell'ambito specificodella lotta politica e consente di demarcare in modo sufficientemente precisola lottapoliticaviolentada quella nonviolenta,in particolaredel satyagraha gandhiano. 2)La definizionedi Bobbio è utile nell'ambitopiù ristrettodei conflitti tra gli stati e della violenza militare, ma non fornisce suggerimentiper precisareun approccio di tipo nonviolentoalla conduzionee alla risoluzionedei conflitti. 3)La tipologiapropostadaGaltung è particolarmenterilevante nel tentativodi costruireuna teoriageneraledellapace. Se in prima approssimazionedefiniamola pace come "assenza di violenza"allora ne seguec:he: 1) Dalla definizionedi Pontara deriva un'idea di pace come nonviolenzaspecificaopositiva,percaratterizzarelaqualel' assenza della violenza diretta è solo una condizione necessaria (per quantoimportante!)manonsufficiente. Il satyagraha è caratterizzatoda un insiemedi altrecondizioniche l'autore discuteanaliticamente:astensionedalla violenza;disposizioneal sacrificio;rispettoper la verità; impegnocostruttivo;gradualitàdei mezzi. 2) Dalladefinizionedi Bobbioderivaun'idea di pacenegativa e di nonviolenzagenerica,intesacomesempliceassenzadellaviolenza fisica diretta. Nel sostenerequesta sua impostazionee nel criticarequelladi coloroche, comeGaltung,propongonoun'idea piùampia,positiva,di paèe,Bobbioportatraglialtriunargomento difficilmentesostenibile:per pace si dovrebbecontinuarea intendereciòchesi è inteso"per secoli",ovverolapacenegativa.Questo argomento è deboleper almenodue ragioni: prirrw, questaidea di pacenasceinunprecisomomentostoricoe inunospecificosettore delmondo,inaltreparole è tipicadellaculturaoccidentaleed è stata ridottaal significatodi "assenzadi violenza su larga scala tra gli stati"; secondo: è una caratteristicaspecificadellaricerca scientifica e del suomodo di procedereil sottoporrea revisionecritica i concetti su cui si fonda la nostra conoscenza e le "rivoluzioni scientifiche" sono il prodotto di tale lavoro: lo stesso termine assume allora significatidiversi in contesti culturali differenti, come è avvenutoquandosi è passatidall'idea di forzaaristotelica a quelladi forza newtoniana. 3)Dallaanalisidi Galtungderivaun'idea di pacearticolatain: pacenegativa(o diretta),positiva(o strutturale),comenonviolenza(oculturale),dovequest'ultimapresupponelacapacitàdi lottare controlaviolenzastrutturalesenzaricorrereaquelladiretta,oppure di rimuoverela violenzadiretta senza ricorreread altra violenza direttae senza ricrearenuoveforme di violenzastrutturale. Siamo quindi in presenza di diverse scuole di pensiero, che nascono molto probabilmente non solo da differenti approcci · disciplinari,ma da diverse concezioni epistemologiche.Minore sembratuttavia la distanzatra la tipologiadiGaltunge ladefinizioILCONTESTO l'Anligone del living Thealre (1967, foto di Georges Gorcin). ne di Pontara rispetto all'approccio.di Bobbio.I primi due autori sono concordi nell'introdurre la categoria di intenzionalitàdella violenza diretta e nell'estendere il concetto anche alla violenza psichica,con atti di commissionee/o di omissione.Ma il puntodi vista di Galtung aggiunge qualcosa in più: egli sostiene che la violenzapuòesserevistasiadallapartedell',attorechelaesercitasia dalla parte della vittima che la subisce. E la vittima che rende "oggettiva"la violenza,ed è la vittimacheper esempiopuò subire una violenza strutturalenon intenzionale,della quale coloro çhe indirettamentelaesercitanonon si rendonopienamenteconto.E il caso,in largamisura,dellaviolenzastrutturaleesercitatadal Nord ricconei confrontidel Sudpovero.Come spieghiamo,dice Susan Geòrge (ne Il debito del Terzo Mondo, EdizioniLavoro, Roma 1989),il fattoche "non vediamo","non percepiamo"!'"olocausto silenzioso" che ogni due giorni produce l'equivalente di una Hiroshimaattraversola"bombadellafame"anzichéquellanucleare?Siapreinaltreparoleilproblemadicometenercontodel legame perverso,del circoloviziosochesivieneacrearetraviolenzadiretta eviolenzastrutturale,delricorsoallaprimadapartedeglioppressi, o di coloro che si schieranocon essi, per eliminare la violenza strutturaleedeIlereazionidicontro-violenzadirettachea lorovolta gli oppressoriesercitanoper risponderealla violenzarivoluzionaria.Questoargomento è affrontatoda Pontaraneglialtri saggiche completano il suo libro, confrontando tra loro in particolare le risposteche a questo interrogativovengonodate rispettivamente dai marxistie dagli anarchici. · Pontaradiscuteconprecisionee acutezzai principaliargomenti portati dai sostenitori della necessità della violenza diretta: funzioneliberatriceecoscientizzante;riduzionedeisacrificiedelle sofferenze generate dalla violenza strutturale; impossibilità di piegareglioppressorisenonconlaviolenza;assenzadi alternative; Tabella 2. Tre diverse scuole di pensiero su violenza e nonviolenza -. Autore Tipologia della violenza Definizione di pace Approccio disciplinare PonJara violenza politica pace come nonviolenza positiva e etica politica lotta satyagraha Robbio violenza fisica o militare pace negativa relazioni internazionali e filosofia della politica Galtung violenza diretta pace negativa (o diretta) ricerca per la pace violenza strutturale pace positiva (o strutturale) violenza culturale nonviolenza (o pace culturale) 13

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