Linea d'ombra - anno VIII - n. 55 - dicembre 1990

POESIA/GIL Di BIEDMA d'essere un paradiso. Sebbene, qualche volta, se una di quelle notti che le ha mandate il diavolo uno pensa alla storia di questi ultimi anni, se uno pensa alla vita che ci riduce in pezzi di legno marcito smarrito in un suffragio, · la coscienza gli pesa - sta cercando in segreto di persuadersi d'essere ancora degno. Il gioco di rar versi, che non è un gioco, è qualcosa che finisce per somigliare al vizio solitario. Contro Jaime Gil de Biedma A che serve, io vorrei sapere, cambiare casa, lasciare una cantina più nera della mia reputazione - ed è che dire - mettere tendine bianche alle finestre e assumer la domestica, rinunciare alla vita del bohemien, se p~i vieni tu a rompermi le scatole, ospite imbarazzante, che indossa i miei vestiti, inutile, venale, parassita, con le mani lavate, a mangiarmi nel piatto e a sporcarmi la casa? Ti accompagnano i banconi dei bar ultimi della notte, i ruffiani, le fioraie, le strade morte all'alba e gli ascensori con la luce gialla quando arrivi, ubriaco, e ti fermi a guardarti nello specchio il volto disfatto, gli occhi ancora violenti che non vuoi chiudere. E se ti rimprovero ridi, mi ricordi il passato e dici che sto invecchiando. Potrei ricordarti che non hai più fascino. Che lo stile casuale e la disinvoltura quando non si hanno più trent'anni sono fuori luogo ed il tuo delizioso sorriso di ragazzo sonnolento 66 sicuro di piacere - è un residuo penoso, un tentativo patetico. Mentre mi guardi con i tuoi occhi da vero orfano e piangi e mi prometti di non farlo più. Ah, se tu non fossi una puttana! E io non sapessi, ormai da tanto tempo, ·che t~ sci forte quando sono debole e debole quando mi infurio ... Dei tuoi ritorni mi resta un'impressione confusa di panico, di pena e scontento, e la disperazione, . l'impazienza, il rnncore di tornare a soffrire una volta di più, I'umiiiazione imperdonabile dell'eccessiva intimità. A fatica ti porterò a letto come andassi all'inferno per dormire con te. Morendo di impotenza ad ogni passo, urlando a tentoni contro i mobili·, cammineremo goffamente abbracciati, barcollando per l'alcool e i singhiozzi repressi. . Oh ignobile servitù quella d'amare essere umani, e la più ignobile quella d'amare se stessi. Risoluzione Risoluzione di essere felice al di sopra di tutto, contro tutti e contro mc, di nuovo al di sopra di tutto essere felice - tomo a prendere qu~sta risoluzione. Ma più che il proposito d'ammenda persiste il dolore del cuore. De vita beata In un vecchio paese inefficiente, magari come la Spagna tra due guerre civili, in un villaggio sul mare, possederè una casa e pochi beni e nessuna memoria. Non leggere nc:msoffrire, non scriverè, non pagar.e conti e vivere come una nobile in rovina tra le rovine della mia intelligenza. Notti del mese di giugno e Infanzia e confessioni sono tratte da Compaiieros de viaje; Apologia e petizione, Canzone di anniversario e Il gioco di far versi da Moralidades; tutte le altre da Poemas p~stumos.

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