Linea d'ombra - anno VIII - n. 55 - dicembre 1990

prima che se la portini i demoni. Perché voglio credere che non ci sono demoni. Sono uomini che pagano il governo, gli impresari della falsa storia. Uomini sono che hanno venduto l'uomo, uomini che l'hanno ridotto alla miseria· e rubato la salute della Spagna. Chiedo che la Spagna respinga i suoi demoni. Che la miseria salga su fiQoal governo. Che sia l'uomo padrone della storia. Canzone di anniversario Perché son già sei anni da allora perché non c'è, ancora, sulla terra nulla che sia più dolce di una stanza per due, se è tua e mia: perché, perfino, il tempo, questo parente povero che conobbe giorni migliori · · pare oggi partigiano della felicità, cantiamo, allegria! E poi alziamoci più tardi, come fosse domenica. Che l'intera mattina passi a fare ancora l'amore però meglio: in un modo diverso che di notte non· si può immaginare mentre la stanza si popola di sole e rumori familiari come il tempo, e di storia serena. L'eco dei giorni di piacere, il desiderio, la musica accordata dentro il cuore, appena accenn~ta. nei miei versi, perché romantica: tutto il profumo, tutto il passato infedele: ciò che fu dolce e dà nostalgia, non vedi come sprofonda nella realtà che allora sognavi ed io sognavo? La realtà - non troppo bella - con i suoi inconvenienti di essere due, le sue vergognose notti di amore senza desiderio e desiderio senza amore, . che neanche sei secoli di notti solitarie potrebbero espiare. E con il vago passare da tradimento a tedio · da tedio a tradimento. La vita non è un sogno, ormai lo sai che tendiamo a scordarlo. La vita non è un sogno ormai lo sai che tendiamo a scordarlo. Ma un po' di sogno, un pizzico, non di più, per questa volta, tacendo il resto della s~oria, per un istante POESIA/GIL DE BIEDMA - mentre tu ed io ci auguriamo felice e lunga vita insieme-, sono sicuro non può far male. Il gioco di far versi Il gioco di far versi . - che non è un gioco - è qualcosa che somiglia dapp.rima al piacere solitario. Con la prima muta, negli anni nostalgici della nostra adolescenza, cominciammo a scrivere. E sono i nostri versi del tutlo immaginari - troppo inesperti incapaci di plagiare - perché la Poesia è un angelo astratto e, come tutti gli angeli, disposto a lusingarci. L'arte è un 'altra cosa e diversa. Risultato di molta vocazione e un_pocodi lavoro. Apprendere a pensare in versi misurati - e non ai sentimenti di cui ci esaltavamo-, trattare la lingua come se fase magica è un buon esercizio che arriva ad inebriarci. Poi lo strumento s'è accordato: la migliore poesia è il Verba fatto tango. E le poesie sono il modo adottato per conoscerci ed esser conosciuti. Quel che importa spiegare è la vita, i tratti della sua filantropia, le notti dei suoi sabati. La maniera che ha soprattutto d'estate . I 65

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