, tà ·ntellettuale. Né è l'unico caso in Spagna, in quegli anni: I ones 1 • d" G b . I F al . ricorderò il suicidio -:-s~l ~eno-:- 1 a ne e~ra~er,~r ~o,armco . locutorepropno d1Gilde B1edma; oppure 11s1lenz10d1Sanchez eFmlte\ che sposta sulla linguistica i suoi interessi con esclusivismo erosi , . . al animentoquasi mamac e. e•~ una conversazione recente Gil dc Biedma ha affermato: "La ·li apooticaè qualcosa che può inaridirsi: di fatto si prosciuga. Forse :to accadequando si è raggi~nta I' identit_àche si cercava aurave!s~ ~ propriepoesie. Allora contmuare a scnvere non ha senso: c1 s1 annta~•~abella poesia, il manifesto della sua arte poetica che chiudeva il librodi Moralidades (1966), il poeta così cominciava: "Il gioco di far versi/-che non è un gioco-è qualcosa/ che somiglia dapprima / al piaceresolit1?"io"e al te~ine ~ella i:oesia, con una v~i~tio: "Il giocodi far versi, / che non e un g10co, e qualcosa/ che fimsce per somigliare/ al vizio solitario". Poesia e poetica sono racchiuse nello spazio che intercorre tra I~ prima: l'ultima quartin~. Evid~ntemcnte. per Gilde Biedma la poesia app?1"~1eneal regno dcli eth?s: e un d~no, una grazia, ma anche un ternb1le peso per la coscienza scissa dell'uomomoderno. Anzi, è tu(tc e due le cose insieme. Scrivere "è il modocheadottiamo perché ci conoscano e perché noi ci conosciamo"; è IUI& forma di convivenza e di autoconoscenza. Tra la grazia del piaceree la sordidezza del ·vizio trascorre in instabile, risclùoso equilibriola possibilità della poesia, la praticabilità per lui della scrittura.Quando la fedeltà a se stessi si incrina, il piacere si muta in vizio,resta solo la coazione a ·ripetere. In verità,Gilde Biedma appartiene a pieno titolo a quella progenie di poeti modcrrù che discende diritta da Baudelaire e, dunque, dalla radicale scissione che il poeta sperimenta all'interno del soggetto, dell'io.Una scissione che poi diventa il vero tema della poesia. "Proviamoa·immaginareche tu ed io,/ a notte alta,/ parliamo finalmente da uomoa uomo./ Immaginatelo,/ in una di quelle notti memorabili, / diraracomunione, la bottiglia/ mezzo.vuota, i posacenere sporchi, /e dopoaver dato fondo al tema della vita. /lo che ti mostro un cuore, /wicuoreinfedele,/ nudo dalla cintola in giù/ ipocrita lettore-mon semb/able - monfrère." È la situazione archetipica da Baudclairc in· po~delcuoremesso a nudo. Mon coeur mis à nu divenuto figura dello sdoppiamentoche presiede appunto la nascita della poesia moderna nelsuorapporto mistificato con l' hypocrite /ecteur. In questo teatro dellacoscienza,Gil dc Bièdma assume in perfetta lucidità di cuore il ruolodelpoeta che recita la parte di poeta. Altrove,con una' bella immagine e con molta determinazione, form_ulcrà il suo progetto poetico. "L'esperienza basilare del vivere consist:·nell'ambivalenza dell'identità, in questa duplice coscienza che fa sichemi riconosca- simultaneamente o alternativamente - ~igeni~ofigliodi Dio e uomo comune, mortale(..). Era questa l'cspene~.a, 10 credevo, che doveva sorreggere ogni poesia contempora- ?~· Questosarà anzi il progetto culturale in cui si sente coinvolto msicmc a Valente, a Brines, a Ferrater: utilizzare la lezione dei roman_tici inglesi, della scuola critica anglosassone, da Eliot a Emp- :~• di Ccrnu?a e Paz, per praticare una strada diversa sia da quella . ;generazione del '27, erede del simbolismo e dell'avanguardia, ~: 1;:u~llQadcli 'ingenuo umanesimo contenutista dei "poeti sociali" gp 01 uaranta, Celaya, Blas de Otero, Hierro. . s 0t Jue st o la sua poesia, al di là delle apparenze, non intende s2 on are ~cl gorgo della memoria, dell'introspeiione, dell'incon- d:d ma aspua piuttosto a fare storia e a rappresentare la coscienza, ver~ spazioalla pluralità dei suoi volti, delle sue voci: le persone del sibilc'appunto._La meta, dunque, cui aspira il poeta, il limite imposcoscie~er~~..u 1 t~nde, è quello di rendere finalmente obiettiva la comes 2 ~· 1_1llus1one che mi mosse a scrivere è quella di leggermi all'ami~o~si un altro". Lo aveva confessato in una lontana lettera distan1.a 0d. arlos Barrai; riemerge oggi la stessa affermazione a Susana, 1 tanto tempo, tra le pieghe della conversazione con Alex Lcttuamicoe collaboratore degli ultimi anni. frontea/a, lettore, come segno della distanza postulata dal poeta di tuttala seoggetto:dell_asua poesia. E-perciò l'ironia è la sua musa, con poeta è _queladi_arufic_iretorici, di cui l'abilissimo, sensibilissimo ~ capace: giochi verbali, sintassi che contraddice il ritmo del SAGGI/CALABRÒ verso, pointes, arguzie, dizione colloquiale· per argomenti aulici, dizione colta per argomenti triviali, uso e abuso di luoghi comuni della conversazione, uso e abuso di forme letterarie canoniche, metriche, tematiche, soprattutto medievali: la sestina, per esempio, per parlare dello sciagurato presente del regime franchista; o la chanson d' aube provenzale per raccontare una notte d'amore con un'amante occasionale. · Questa poesii ,unitariamente intesa nel suo perc9rso dal primo all'ultim0 libro, vuole esser.e la storia di un "personaggio" nelle distinte fasi della sua vita, uomo comune e poeta nello stesso tempo. Una sorta di romanzo di formazione in versi: fuori del perimetro della storia, da un lato il limbo. della.memoria infantile, l'adolescenza de Las afuerds, dall'altro "la lontana costa della morte". Nel mezzo, l'esperienza del vivere con le sue tappe obbligate, i suoi luoghi formativi: il confronto, lo scontro con ilpadre, con la società, entrambi figure dell'autorità, e dunque la ricerca di un proprio inconfondibile modo d'essere, di una propria identità, in politica, in amore, in poesia, nei comportamenti quotidiani. I temi di questa poesia, inevitabilmente: la Spagna e l'umanesimo èomurùsta - e qui valga per chiarire il discorso l'allusivo titolo dcllaraccoltaCompalierosdeviaje (Compagni di strada): l'amore, amore del cuore, amore della carne, l'amicizia, il tempo, la poesia stessa. Moralidades è il libro in cui si distende e si dispiega in tutte le sue articolazioni l'esperienza di Jrume Gilde Biedma, personaggio protagorùsta della storia. Poemas p6stumos, invece, è il libro in cui il personaggio si ritrae definitivamente dal proscenio. "Scrivo senza tener conto più di nessuno, pensando solo a me stesso", dirà ad Alex Susana. Segno ulteriore di quella genealogia baudelairiana: la rappresentazione dentro il libro della scissione dell'io (Con.tra]aime Gilde Biedma) e della morte dell'io (Despuès de la muerte deJaimeGil de Biedma), naturalmente della maschera, dell'attore. Vi è una compattezza e una coerenza in questo·progetto e in questo percorso che non lascia sospetti. Doppiato il capo dei trent'anni il personaggio ha concluso la sua parabola. Si può "apprendere a esser casti e a star soli": sarebbe saggezza, sapienza, ma anche il "severo discorso delle ideologie", "il piacere dell'astratto pensiero, e, come tutti i piaceri, regno di gioventù". Con questi Pios deseos al empezar el ano si apre appunto l'ultima raccolta dei Poemas p6stumos. Mito, metafora, simbolo, costellazione culturale: la gioventù per Gil de Bicdma è tutto questo; è la poesia stessa, nella sua capacità•di far convivere l'emozione, il desiderio, l'eros, con la lucidità, l 'intclletto, la coscienza del progetto. In quella conversazione con Alex Susana · che abbiamo già ricordato,· affermava: "Quando si è giovani, le rcaziorù superano molto gli stimoli che leoriginano. In seguito si tratta di trovare un'adeguazione tra stimolo e reazione. Il poeta come mezzo: un ponte che ci aiuta ad attraversare il fiume. Al principio le poesie sono immaginarie: sono, come diceva Auden, una imitazione della poesia in generale. Progressivamente essere scrittore consiste in uno sforzo per essere contemporanei di se stessi". Un'altra formulazione dello stesso problema che è al centro della meditazione di Gilde Bièdma: che cosa è, che cosa è stata per lui la poesia e dunque, anche, perché ha smesso di scrivere· poesia. Nella sua fine, la giovinezza trascina con sé tutto il resto, anche la poesia. . Avrebbe potuto inventarsi un altro personaggio, assumere un' al- .tra maschera per andare in giro nel mondo: non ne ha avuto la forza, non ne ha trovato le ragioni o lo stimolo nel mondo contemporaneo. Avrebbe potuto convenire con l'affermazione di un personaggio lontano nello spazio, ma forse affine nello spirito: la vita è ciò che ci accade mentre ci occupiamo d'altro (Raffaele La Capria, Ferito a ' morie). La po!!sia è stato un mezzo per sentire, per sapere che la vita era questo. Ma è un miracolo che non si può ripetere all'infinito. Non tornerò più a (!ssere giovane: ancora un titolo esemplare dell'ultimo libro. "Invecchiare, morire erano solo/lo scenario, le quinte del teatro. / Ma il tempo è passato / e la verità sgradita affiora: / invecchiare, morire,/ sono l'unico argomento dell'opera". La poesia mai avrebbe potuto essere un risarcimento, solo un sollievo contro la durezza di questa realtà. Una volta che ciò era stato chiaro fino in fondo - al termine dell'attesa, della speranza, dello sforzo, della delusione - viene il silenzio. Questo, il suo silenzio. 63
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