Linea d'ombra - anno VIII - n. 55 - dicembre 1990

IL CONTESTO Una ·vodka, sulla tomba Gian Piero Piretto Uno degli ultimi musei aperti a Mosca in seguito alle liberalizzazioni della perestrojka porta un nome altisonante: Moskovskij Nekropol' (Necropoli moscovita). Di necropoli in effetti si tratta, visto che vi riposa una grandissima parte dei personaggi più illustri e famosi della letteratura, della cultura, dell'arte, una vera e propria storia della Russia riunita in tombe e monumenti funerari al- ]' ombra delle betulle, come vuole la tradizione. Si tratta del cimitero Novodevic'e (delle Vergini), annesso ali' omoni.mo•monastero,non ancora raggiungibile direttamente dal varco che metteva in comuni- ·cazione i due territori adiacenti, ma soltanto tramite l'ingresso dalla strada, a ricordo forse dei lunghi anni in cui l'accesso ai viali e alle tombe era riservato ai parenti dei defunti, mun~ti per l'occasione di apposito lasciapassare controllato da un miliziano di servizio al portone. La ragione di questo stato di cose è da cercarsi in diverse motivazioni. In primo luogo la tradizione del culto dei morti, radicata nel popolo russo e manifestata in modi e maniere non sempre graditi al potere (religioso o civile che fosse), poi i nomi illustri e scomodi che all'ombra delle betulle del cimitero continuavano a vivere in fo~ma mitica e simbolica, a sostenere o rappresentare tendenze, opinioni, modi di essere. Non ultima la gran quantità di fopidi tomba]i con date climorte relati ve agli anni Trenta, testimonianze delicate per ricostruzioni storiche non ancora legittimate. La commemorazione elci defunti ha assunto nella storia dei russi manifestazioni molto varie, ma sempre importanti e seguite dal popolo con notevole partecipazione. La commistione di elementi pagani ed elementi cristiani è una delle caratteristiche che hanno accompagnato lo sviluppo e il culto della religione ortodossa in tutta la sua storia, e che ancora oggi, nell'ambito della rinascita spirituale in atto nel paese, si fa sentire prepotentemente. La chiesa ortodossa tollera, senza certamente incoraggiarle, 30 usanze che oggi, con la liberalizzazione deifuneralireligiosi e delle pratiche di culto, harmo ripreso a manifestarsi. L'abitudine di vypivat' (sbevacchiare) sulle tombe si combina con la tradizione di portare cibo ai defunti e ha assunto negli ultimi tempi connotazioni · curiose a causa della difficoltà di reperimento di cibi rituali o materie prime tradizionali. Si vedono pertanto sulle tombe varianti moderne dellakut'ja o dei bliny, dalle caramelle ai cioccolatini, uniti alle tradizionali uova (in epoca pasquale) o a tozzi di pane. Anche le uova avevano la funzione simbolica di far risorgere la vita, e in ogni loro forma appaiono oggi sulle tombe: sode, dipinte, di legno, decorate, colorate o semplici, ma in grande abbondanza. Il cimitero Novodevic'e fu chiuso al pubblico verso la fine degli anni Settanta quando, a detta di alcuni, cominciarono a comparire troppi fiorisullatombadi Chruscev, l).dettadi altri la stessa tomba fu oggetto cliprofanazione. Il riunirsi accanto al sepolcro di personaggi illustri e anrnti (poeti soprattutto) è abituale e ricco di significato per i russi. In particolare negli anni del!' immobilismo breznev iario, l'appuntamento alle tombe di poeti quali Sergej Esenin e, successivamente; Vladimir Vysockij, assunse significati profondi di intesa, complicità, ribellione. Nei giorni anniversari della morte cli questi personaggi ancora oggi una vera e propriafollasiraduna attorno alle loro tombe e per ore intere vengono recitati versi, cantate canzoni, bevuta vodka: un vero e proprio happening che si manifesta con le tradizionali componenti della sensibilità del popolo russo: commistione di sacro e profano, di malinconia profonda e riso, dicoinvolgimento totale che arriva a rasentare la morbosità. Un altro cimitero moscovita, meta di reali pellegrinaggi di questa portata, è quello di Vagan 'kovo: La prima e più vistosa tomba che si para agli occhi del visitatore è proprio del poeta-attore-cantante Volodja Vysockij, accanto ali' ingresso, perennemente sommersa eia variopinte cascate di fiori, con il monumento funebre che immortala l'attore a torso nudo in una delle sue più eloquenti interpretazioni: il Pugacev dl Esenin. È possibile, visitando i cimiteri, stilare una vera e propria classifica ciel gradi.mento del pubblico rispetto ai suoi personaggi. Al di là di facili battute o dissacrazioni, qu~sto fatto la dice lunga sul rapporto tra vivi e morti e sul grande valore simbolico attribuito dal popolo sovietico al ricordo e alla presenza costante di defunti che ancora possono parlare e comunicare forza vitale ed entusiasmi in giorni in cui l'apatia e la mancanza di prospettive sembrano regnare nel paese. La visita a questi luoghi oggi è istituzionalizzata e resa più facile, anche al profano, grazie a mappe (vere e proprie guide turistiche con caratteri tipografici che, nella smaniosa tendenza al recupero del passato, scimmiottano l'alfabeto paleoslavo) pubblicate dalle ormai onnipresenti cooperative, in vendita all'ingresso dei cimiteri. Su queste pagine, settore per settore, vengono diligentemente indicati i dati per il reperimento delle tombe di poeti, musicisti, uomini politici, scienziati, artisti, cari o non cari, per una ragione o per l'altra, all'animo russo. Assistere alla visita di queste tombe eia parte della popolazione locale è più che una·curiosità o un fatto di costume. Il rito del dividere il mazzo di fiori, comprato a caro prezzo dalla cooperativa di turno e suddiviso accuratamente fr.a le. tombe a cui rendere omaggio, occupaancheun'interamattinata. La regola, un residuo di organizzazionesovietica, prevederebbe l'inserimento in un 'escursione guidata da uno dei tanti esperti a disposizione, ma ci si pJJÒfacilmente sganciare e procedere in modo autonomo. Si comincia da Cechov (accanto a lui riposa la moglie, l'attrice Olga Knipper) per passare aBulgakov, una sosta euna rosa a Vertinskij (il poeta-cantante decadente la cui tomba è a forma di pianoforte a coda con tanto di sgabello), poi Molotov, Chlebnikov, Eizenstejn, Gogol'. I commenti delle persone, le loro espressioni, il colore dei fiori, le decorazioni variopinte sulle tombe, il rapporto della gente con il personaggio cli fronte a cui si è arrestata, ·non necessariamente tragico e compunto, stanno per i molti anni di esclusione, per la poesia 0 la storia rappresentata da una certa lapide, per una grossa partè della loro stessa vita. La tomba di Majakovskij non ha moltissimi fiori: troppo ufficiale forse la posizione del poeta non abbastanza caricabile di valori simbolici. Il tenore Saljapin troneggia in posa à l' artiste semisdraiato sulla sua poltrona di marmo, un aereo segnala l'avello di Tupolev, sulla lapide di Klavdja Sulzenko, cantante idolo della grande guerra, sta appeso un fazzoletto azzurro, a ricordo dell 'omonùna popolarissima canzone, equivalente di Liti M arlen per il fronte russo. Il tutto all'ombra di un bosco, abbastanza selvaggio da non ricordare mi parco, abbastanza curato per non essere invaso dalle erbacce. Il profondo rapporto tra uomo civilizzato e natura selvatica tipico della cultura russa si manifesta anche così. I cimiteri di città hanno onnai viali e sentieri; quelli di campagna, o comunque di dimensioni ridotte, si sviluppano su un terreno scabro, accidentato dove le radici degli alberi se0 gnano i confini tra le tombe, circondate da paliz~ate in ferro che talvolta assumono l'aspetto inquietante.,_digabbie, contorte e sconnesse, in ricordo dei tempi in cui era necessario proteggere i sepolcri da lupi e fiere. Anche nel caso della riapertura e del recupero di un cimitero, il cammino della perestrojka parte dal passato, dalla rivisitazione di epoche, nomi, tradizioni di cui per anni si era sentito solo parlare, sussurrando, e che ora, non meno autorevolmente cliquanto succeda per altri ambiti, ripropongono la propria attualità, la propria importanza nella difficile opera di riorganizzazione di tutto un paese. Nota. Per chi volesse, trovandosi a Mosca visitare questi cimiteri, il Vagan'kovskoe è raggiungibile. a piedi dalla fermata della metropolitana Ufica 1905 goda, l'ingresso è libero. Il cimitero Novodevic 'e è visitabile a pagamento (un rublo), (metro Sportivanja). L'ingresso si raggiunge costeggiando il muro del monastero e si trova proprio di fronte al negozio Berjozka, inevitabile tappa delle gite organizzate. In entrambi i cimiteri sono in vendita le mappe per la visita. Bisogna saper almeno compitare un po' di cirillico per poterle sfruttare. Un cimitero di portata campestre, anche se onnai in piena città, circonda la chiesa dalle cupole azzurre, nascoste in estate dalla vegetazione, che si trova accanto all'immenso albergo Kosmos, sulla destra del prospekt Mira, metro V.D.N.C.H.

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