Linea d'ombra - anno VIII - n. 55 - dicembre 1990

IL CONTESTO ideato in un momento in cui sempre più soldati israeliani si bisogno di un esercito forte, di uno stato forte, non permetteremo domandano che cosa ci vanno a fare, in definitiva, a Ramallah e a che cose del genere succedano ancora". Hebron. li ricordo dell'olocausto in questo modo diventa un Il che, tradotto nella prassi politica del paese, significa l' appogmezzo per il cosiddetto riarmo morale, un antidoto contro. il calo gio della linea dura nei confronti dei palestinesi.Nell'immaginadi consenso nazionale. rio g_iovanilequesti hanno preso il posto dei nazisti, e i giovani Si ha l'impressione che la società israeliana non ce là farebbe israeliani hanno per l'appunto visto con i loro occhi di che cosa serza il ricorso a un riarmo del genere. In quèsto tipo di iniziative sono stati capaci. rientrano i tanto diffusi viaggi ~ndividuali e collettivi ad Au- E così la seconda e nel frattempo anche la terza generazione schwitz, una vìa di mezzo tra la gita aziendale e il pellegrinaggio. camminano simbolicamente sullo stesso sentiero della prima. A · Migliaia di israeliani hanno visitato negli ultimi anni Auschwitz, dire il vero, se fosse proprio necessario ricorrere a degli esercizi non solo gli scampati allo sterminio, ma anche molti gruppi di spirituali per mantenere vivo il ricordo del più grande sterminio giovani, ragazzi di quindici, sedici anni, spediti dai genitori a un della storia recente, allora sarebbe meglio che i ragazzi rimanestour dell'orrore negli ex campi di conGentramento. "E importante sero a casa e giocarè a Trivial Pursuit con i loro genrtori: un gioco che questi giovani sappiano quello che è successo", afferma uno per tutta la famiglia, che accomuna prima, seconda e terza genestorico di circa 35 anni che ha.accompagnato alcuni gruppi in razione, facendo ripercorrere le tappe della storia senza doversi Polonia; "arrivano israeliani, e ripartono ebrei". Questa frase va alzare dal divano. I più bravi inoltre potrebbero procurarsi l' Encimeditata parola per parola, per capirne lo spessore. Significa in clopedia dell'olocausto, pubblicata negli Stati Uniti, dove sono pratica il contrario del sionismo, il cui scopo un tempo era stato di · • stati raccolti tutti i dati sull'olocausto, dalla A (Azione Reinhard) fare degli ebrei un popolo qualunque, una nazione come tutte le fino alla Z (Zyklon B). E chi non fosse ancora soddisfatto può altre. E adesso gli israeliani, via Auschwitz, vengono nuovamen- andare alla voce Simon Wiesenthal. Nel suo libro Ogni giorno una te trasformati in ebrei. Hanno il loro stato, per quanto imperfetto giornata commemorativa. Cronacadellasofferenzaebreahafatto e provvisorio possa essere, la loro .polizia, i loro giudici e i loro un elenco di tutti i crimini perpetrati nel corso dei secoli ai danni .criminali, i loro contadini e i loro cantanti di musica leggera: tutto degli ebrei. Così ogni giorno dell'anno diventa una giornata quello che si addice a un normale apparato statale. Eppure manca commemorativa, per ogni giorno c'è un motivo di lutto. qualcosa, l'esperienza di quello che vuol dire essere jiddish, NonavràforseragioneilpoetaegizianoAnisMansourquando esperienza che tempo addietro ebbe la sua massima espressione in dice: "Gli ebrei, se anche fosse.dato loro il paradiso, appenderebun pogrom. E non basta come surrogato il conflitto con il vicinato bero comunque alle pareti delle immagini dell'inferno"? arabo. Ecco allora che viene recuperata in retrospettiva con un viaggio a Auschwitz. Ma che cosa pensano i giovani arrivati a Auschwitz israeliani e che ritornano in Israele ebrei? "Abbiamo Copyright H. M. Broder. Da "Die Zeit" n. 29, 14 luglio 1989. Ora e allora Grace Paley · traduzione di Alberto Cristo/ori Il testo che segue, gentilmente concessoci dall'autrice, è I' inJervento che Grace Paley ha lettoall' inconlro annuale organizzato da "Tikkun", rivista bimestrale ebraica di "critique o/ Politics, Culture and Society". È apparso sul n. 3 della rivis!a maggio-giugno 1989. Per prima cosa voglio leggervi un pezzo che si intitola Apologo sulla felicità, poi vi dirò alcune cose. Non sono sicura che si tratti di un apologo, ma così l'ho chiamato. *** Ciò che lei intendeva per felicità, disse, era questo: intendeva avere (o aver avuto) (o continuare ad avere) tutto. Con ''tutto" intendeva, per prima cosa, i bambini, poi una persona cara con cui . vivere, preferibilmente un uomo, ma non necessariamente (con "con cui vivere" iniendeva per un lungo tempo, ma non necessariamente). Oltre a ciò, e non in ordine di importanza, aveva bisogno di tre o quattro ottime amiche a cui poter raccontare tutte ' le faccende personali e con cu.idiscuterle al livello p0iùampio, profondo e disperato, l' economia,fa costante, insopportabile, crudele economia di guerra, la schiavitù del lavoratore americano di fronte a quell'idea di economia, la complicità maschile nel I' intero sistema, la dumbness degli uomini (compreso il suo uomo preferito) su questo argomento. Con dumbness intendeva tutto quello che questa parola ha sempre significato: silenzio e stupidi20 tà. Con silenzio intendeva il rifiuto di parlare; con stupidità il rifiuto di ascoltare. La sua felicità aveva bisogno di donne con cui camminare. Camminare in città sottobraccio cçmun'amica (come faceva sua madre con le zie e le cugine, molti anni fa) era semplicemente essenziale. Oh, quelle lunghe camminate, quei discor.siintimi, meglio che stare da soli sulla montagna più bella o nella foresta più rigogliosa o in un campo di fieno ondeggiante (tutte occupazioni splendide per un'anima assetata di vento). Ancora più importante (anche se meno dolce, per colpa dell'età) delle passeggiate che aveva fatto da giovane coi ragazzi, quel simpatico gruppo di preoccupati ragazzi di sinistra che erano finiti (sempre leggermente ostacolati da queJ.la loro tendenza idealistica) ih un sognò di ipoteche pagate e piccole stanze in un angolo della casa per le proprie opinioni e la propria solitudine. Oh, te li ricordi, Ruthy? Se me li ricordo? Sono sposata con uno di loro! Ma, continuò Faith, lei avev<}democraticamente cercato di camminare nell'amata città con un uomo, però il tentativo era fallito perché, a partire pressapoco da quell'età (ventisette, ventotto anni), lui si sentiva in obbligo, se passava una ragazza, di distrarsi, nel bel mezzo della conversazione più personale, o perfino di osservare confidenzialmente, mica male, no? - o di afferarsi il maglione ali 'altezza del cuore, dio mio! A che scopo? Forse per trasformare un apprezzamento tranquillo e simpatico in

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