NOVITÀ 1990 Artemy Troitsky TUSOVKA Rock e stili nella nuova cultura sovietica. Dieci protagonisti si raccontano. 240 pagine, Lire 29.000. Manu Dibango TRE CHILI DI CAFFÈ Vita del padre dell'afro-music. 128 pagine, Lire 22.000. Simon Frith IL ROCK È FINITO Miti, giovanili e seduzioni commerciali nella musica pop. 284 pagine, Lire 32.000. (In libreria dal 25 novembre). 1\-!erceCunningham IL DANZATORE E LA DANZA colloqui con Jacqueline Lesschaeve. 166 pagine, Lire 33.000. F. Niemetschek e F. von Schlichtegroll MOZART Le prime testimonianze dirette sulla vita e l'opera di Mozart. 126 pagine, Lire 20.000. Con un cd Philips in omaggio. Glenn Gould NO, NON SONOUN ECCENTRICO 244 pagine, Lire 25.000. 58 foto e un poster in omaggio. (Ristampa). Christian M. Schmidt BRAHMS 236 pagine, Lire 35.000. DONATONI a cura di Enzo Restagno. 276 pagine, Lire 35.000. Rubens Tedeschi I FIGLI DI BORIS L'opera russa da Glinka a Sostakovic. 236 pagine, Lire 32.000. Cari Dahlhaus BEETHOVEN E IL SUO TEMPO 266 pagine, Lire 38.000. OPERA '90 Annuario dell'opera lirica in rtalia. .415 p·agine, Lire 70.000. (In libreria dal 25 novembre). lan Beni ANALISI MUSICALE 412 pagine, Lire 50.000. E. Allorto, R. Chiesa, M. Dell'Ara, A. Gilardino LA CHITARRA 296 pagine, Lire 55.000. 238 esempi musicali. RACCONTI CRUDELI DI GIOVENTÙ' Il nuovo cinema giapponese degli anni '60. a cura di M. Muller e D. Tornasi. 328 pagine, Lire 35.000. AGNÉSVARDA a cura di S. -Cortellazzo e M. Marangi. 144 pagine, Lire 22.000. Via Alfieri 19, 10121 Torino Tel. (011) 515917 - Fax 545296 MUSICA ca oggi in voga Meredith Monk è interessata, certo però non a ricopiarle: "Quando ho cominciato alla metà degli anni Sessanta, per lungo tempo mi sono esercitata per conto mio, accompagnandomi al pianoforte. Ricordo che quando tenevo dei concerti in solo c'era gente che veniva da me e mi chiedeva se avevo mai sentito della musica balcanica: rispondevo di no e allora mi regalavàno dei dischi. Quando ho iniziato a lavorare sulla mia voce, ho capito che ci sono cose nelle voci umane che sono universali, transculturali: cose per esempio che si possono ritrovare tanto nei cori in Svizzera che nei canti dei cow-boy americani, che in Africa. Mi piace molto la musica etnica, ma cerco di essere onesta nella mia espressione personale: non vorrei sentirmi una imperialista culturale". Negli ultimi cinque anni Meredith Monk ha investito nella realizzazione del film gran parte delle sue energie: "È più un musical che un filn:i, ci sono molte immagini e moltamusica più che trama: è come una poesia, in realtà. Il mio sforzo è stato quello di dare in un film una rappresentazione dell'umanità e della vita diversa da quella della televisione. Negli Stati Uniti la cu!tura televi.siva è sovrana e bombarda in continuazione senza esprimere contenuti, senza cuore, senza usare l'immaginazione. La televisione è violenta, ma non per le immagini clic trasmette, facendo magari vedere gente che muore, ma per il modo con cui arrivano allo spettatore. I bambini per esempio non possono MEMORIA sentirsi partecipi. Noi invece siamo nel film, ma come attori dal vivo in una performance dal . vivo cerchiamo di comunicare la sensazione di un istante irripetibile". Attualmente MeredithMonk sta lavorando anche ad una grande produzione, che dovrebbe essere completata nel periodo a cavallo tra il '90 e il '91, che si chiama Ghost Stories. "Per questa opera sto utilizzandp cantanti che pro- .vengono dalla tradizione lirica ma disposti a sperimentare nuove tecniche vocali, come quelle a cui mi dedico io, e altri che provengono da esperienze di diverso genere ... Insomma, c'è molta gente differente perché è difficile trovare esattamente le persone che cerco, anche perché in più devono saper danzare e imparare a muoversi. È difficile spiegare con precisione in cosa consiste esattamente il soggetto, anche perché ne sto scrivendo ancora alcuni passaggi, . ma fondamentalmente è sui misteri e gli elementi indescrivibili della vita. È un lavoro sulla ricerca della realtà spirituale che abbiamo perso nei nostri tempi, per esempio il senso della comunità, una dçlle perdite più gravi, secondo me". Il personaggio principale è quello di una giovane donna esploratrice: "qualcosa di abbastanza strano perché normalmente, nell 'immaginario tradizionale, è l'uomo ad esplorare. Benché sia all'interno di sé stessll-enon inpaesi · dcli' Africa che lei compie spedizioni: si tratta di un 'esplorazione che ha un carattere arcaico ... È veramente difficile spiegare". BERNSTEIN, L'AMERICANO ADDIO, VECCHIOLENNY Alessandro Baricco Se ne vanno, i grandi vecchi della musica, uno a uno, e non c'è verso di fermarli. Se n'è andato in punta di piedi Horowitz, se n'è andato con una certa solennità von Karajan. E adesso Bernstein: in modo brusco, anche un po• confuso, con quel suo annunciare che non sarebbe più salito sul podio e la quasi imm~diata discesa, più radicale, dalla· vita tutta. Il vecchio Lenny. In un mondo, quello della musica colta, in cui tutto deve essere un po' penitenziale e , faticosamente intelligente, lui portava in giro la sua faccia e la sua arte con un vitalismo, un entusiasmo e un'allegrezza da allenatore di baseball. Era, in questo, molto americano: non sapeva che cos'çra il fascino del decadente. Anche per questo va ricordato come uno dei più grandi e meno banali interpreti di Mahler: riusciva a dirigere quella musica come se I' apocalisse che raccontava fosse uno spettacolo pirotecnico e non una disfatta epocale: la convertiva, suo malgrado, in euforico entusiasmo. Molto americano era il suo istinto, infallibile, per lo spettacolo. L'avessero messo anche
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