Pop Khouma e Oreste. Pivetta in.una foto di Vincenzo Coltinelli. me" e di smarrirsi in un senso di "definitiva indifferenza; di lontananza da ogni cosa". È un lungo e duro cammino, spesso umiliante, quello descritto. È anche il cammino dentro una possibile lingua nuova, che restituisca significato a parole svuotate di senso.nell'abuso, nell'incoerenza, nella retorica. Soprattutto nel libro di Khouma e Pivetta, in cui il linguaggio si mantiene secco, essenziale, prosciugato si direbbe dai geli degli inverni sulla strada, questo possibile ritrovamento dei significati si pro- · ILCONTESTO fila. Quando il padre m,anda a dire a Pap: "Non imitare i bianchi, non bere vino, non fumare. Se non ti metti a bere vino, se non ti metti a fumare, otterrai tutto quello che desideri. Se mi disubbidirai, non avrai la mia benedizione"; si sente che non c'è retorica, che quella è la pùra verità e che 9gni parola corrisponde a un'esperienza, a una necessità. E così lungo tutto il cammino. Un 'esperienza autentica, che è anche un'educazione linguistica, nel suo farsi restituisce credibilità ad aspetti della vita, e alle parole che li descrivono, altrimenti· screditati o semplicemente privati di valore e di senso nell'esperienza comune del nostro ricco e decadente paese. Le parole imprecise, spezzate, che pronunciano gli immigrati contengono una densità di significati, e una pregnanza, una cogenza per così dire, inaudita, inaudibile nelle parole dei loro interlocutori. L 'Italia che incontrano sembra spesso, un Paese logorroico e/o afasico, in entrambi i casi ipocrita quasi sempre. Lo stesso libro di Balbo e Manconi aveva messo in luce le contorsioni del linguaggio dei politici, o di semplici cittadini al confronto con la vicenda cruda ~egli immigrati. Uria sola stentata parola di questi ultimi risulta più vera dei fluviali discorsi degli altri. Ora sono racconti, quelle parole - "se una cosa la puoi raccontare, vuol dire che ti ha portato fortuna" dice infine Khouma, con un detto senegalese. Il suo libro finisce con tre righe di speranza, secche e semplici anche queste. ·si vorrebbe condividerla, fissare nella notte almeno "la misera stella della speranza" (come la chiama Ingeborg Bachmann). Speranza non solo per chi viene ma anche per noi, che in questo paese viviamo con disagio ogni giorno maggiore . • Da cosa nasce l'unità tedesca. Due saggi Wolf Biermann traduzionedi VandaPerretta Marcaré il proprio ·territorio Rivoluzione n'ella Rdt. Ero già quasi stanco di sperare e quindi sono stato sorpreso tanto quanto i miei vecchi e fedeli amici, i corrotti vecchioni del Politbtiro. La storia spinge da parte gli avversari.di ieri e svolta bruscamente a destra. Sgolatevi pure per una Germania patria comune, d'inverno importate ciliege dalla Nuova Zelanda, sventolate la bandiera nera oro e rossa, neri dalla rabbia, rossi dalla gioia, gialli dalla sorpresa, verdi e blu di speranza - io non vi seguirò. Non inghiottirò nemmeno più una sola cuçchiaiata di simili rancide speranze.-Non tremerò più per questo dilaniato paese. La Germania non è la tragedia dell'umanità. La ferita si chiude, altre se ne aprono e più profonde. Presto i tedeschi si rimetteranno in sesto e ritroveranno se stessi. Sulla Terra vegetano cinque miliardi di persone e noi facciamo comunque sempre parte di quel gruppo di cinquecento milioni di esseri umani che vivono nel benessere economico. In quesfi giorni la Ddr sta vivendo in uno stato di continua caduta libera. "Lo stato federale di Sassonia saluta il nostro cancelliere Helmut Kohl" recitava uno striscione a Dresda. La gente di Sassonia, Mecklemburgo, Turingia e Brandeburgo precipita sul suolo della legge fondamentale della Repubblica Federale di_Germania. L'occidente discute freddamente le modalità dell'impatto. E quando questo testo vedrà la I uce, forse la Rdt sarà già stata liquidata. Con la stessa ebbra cecità con cui i tedeschi sono andati . incontro al Reich millenario per poi marciare verso la guerra, così più tardi si sono divi_siper continuare a scontrarsi storditi e resi ciechi dalla rabbia. Ora Gorbaciov ha sollevato la cortina di ferro ed ecco i fratelli e le sorelle che tanto si odiavano gettarsi uno nelle braccia dell'altro resi ciechi dall'amore. E noi, gente di sinistra dell'Europa occidentale e orientale, stiamo a guardare con un sorriso ebete sulle labbra: Certamente al tempo di Ulbricht e di Honecker non sono mancati individui ribelli, isolati facinorosi, dissidenti, insoddisfatti e silenziosi oppositori. E alcuni di loro, in quella notte senza fine, sono stati, per la popolazione, simili a uria luce nel buio - come il pastore Brtisewitz che si diede fuoco sulla pubblica piazza. O come Havemann che con la sua provocatoria mancanza di paura rappresentò un esempio e uno stimolo per quanti sembravano perdere coraggio. O come le mie proibite canzoni che si aggiravano per il paese, copie di copie di nastri fantasmi, come lucciole nella oscurità. I conflitti interni del socialismo sono ora "neve dell'anno scorso". La via tedesco-orientale al socialismo non esiste più. Esistono solo due minoranze' ancora realmente interessate a un modello di vita socialista: i padroni di ieri e le loro vittime di elezione: cristiani di sinistra e sinistra radicale. La minoranza di opposizione degli anni bui già da tempo è ritornata a essere solo minoranza. Da quando a oriente è sorto il sole, il popolo risvegliato si stro7
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