SAGGI/BAGLIEno azione che quella "religiosa". In che modo (come nel caso mio) l'azione religiosa sia naturalmente anche un'azione politica, e quale linea di azione "politica" quindi la religiosa implichi, questo è un problema difficile, da vedere a parte: io credo di averlo almeno teoricamente press'a poco risolto: ma come ho detto, non v'è certo da pensare a una politica nel senso che ha comunemente la parola. Il primo e più elementare requisito della religione, e quasi la sua assenza, è, cosa assai vecchia, l'amore per ogni uomo in quanto tale, l'assoluta uguaglianza virtuale di ogni uomo nell'amore che noi dobbiamo avere per lui, quindi I' esclusione assoluta che si possa odiare e avere antipatia per un uomo qualsiasi. Ed evidentemente, se pensassi che si possano ammettere e trattare come nemici anche solo quelli che si dichiarano tali verso di noi, non avrebbe senso la mia decisiqne. Ma io penso che un solo pensiero di odio o di antipatia per una persona qualsiasi è spiritualmente un male così grande che anche tutti i "successi" politici non sarebbero e non sono, in confronto, nulla. Giuste o sbagliate, pratiche o ingenue che siano queste idee, ad ogni modo io sono così lontano dal pensare a un'azione "politica", e dall'essere rimasto all'estero per questo, che anzi credo che uno scopo come quello toglierebbe ame ogni diritto morale a non tornare. Lei può così almeno vedere quanto io sia lontano dall'accettare quei dilemmi e quelle interrogazioni che Lei mi poneva in fondo alla Sua come se fossero naturali: se dunque Lei e loro dovranno considerarmi come un nemico. Certo che tutto è possibile, e sarà possibile che qualcuno mi senta come un nemico, e magari che qualche volta decada a sentirlo anch'io come tale. Ma se questa sia una cosa logicamente necessaria, o in che senso lo possa essere, è un 'altra questione; se così fosse, io avrei senz'altro radicalmente torto: ma, credo, è da dimostrare ... Un 'altra questione è quella degli svantaggi e del dispiacere mio e di altri che può venire da un'azione così. Quando sono venuto via, ero naturalmente ben lontano dall'idea di non ritornare: ma avevo già da parecchio tempo deciso che quando si tratti di una questione che si crede di principio, la via da seguire è quella di un'intransigenza assoluta, qualunque cosa ne possa seguire. Se no, non avrei potuto naturalmente 84 NOIDONNE. ovembre1990 Pauradell'Islam,trapolitica.ecultura. AIDS: donna,imparadubitare. Apropositodiuguaglianza e differenza: colloquiocon MiriamMafai. Dossiercooperazione:..:..: -~: a• unidentikit altelefono. ABBONATEVI! Versamento dilire50.000 sule/en. 60613001 intestatoaCooperativa LiberaStampa,· viaTrinitàdeiPellegrini 12, 00186Roma. Telefoni06/6864562-6864387 risolvermi così presto per una alternativa che porta specialmente per me delle conseguenze abbastanza serie: invece non esitai in questo un momento, perché per principio l'obbedienza assoluta alla legge, essen- .ziale al sentimento religioso, mi era già diventata, idealmente, abituale: e mi decisi subito appena mi parve di veder chiaro che così era giusto, nonostante che da principio pensassi a delle conseguenze più gravi. E su questo punto della· assolutezza, che è quello essenziale, non penso davvero di poter minimamente cambiare: esso rappresenta, guardando psicologicamente, tutto il mio modo di sentire la vita. Certo non inimaginoneppure che uno che sente diversamente possa facilmente cambiare: anche uno che per temperamento ci abbia molta inclinazione, credo che ad un punto così estremo arrivi assai lentamente e faticosamente, o almeno così ci sono arrivato io. Quindi è naturale.che questo punto sia quello su cui Lei come gli altri sarà più lontano dal pensare che il mio modo di agire abbia qualche senso: e questo sarebbe, anche filosoficamente, il punto essenziale per ima discussione. Ma quanto ai riguardi pratici per sé e anche per gli altri, è chiaro che uno che pensi al modo che penso io non ne può avere: la cosa da vedere è quale sia la verità, e.deciso questo è deciso tutto. Il successo o l'insuccesso tra gli altri uomini, nel se'nso che si intendono di solito, non contano, né contano naturalmente '. le conseguenze materiali dell'azione. Venendo al caso mio, mi par chiaro che posso bene sbagliare, ma che non mi si può rimproverare di aver avuto poco riguardo per lei e per altri, che eventualmente potesse avere qualche fa~tidio per causa mia, dopo che avevano fatto parecchio per me, e mi avevano dato la stessa possibilità materiale di partire. Si tratta.per me anche qui di risolvere la questione di principio, e il resto deve seguire da sé. Se quello che a m~ pare vero, ora anche più di prima, lo è, io ho da fare così, e non si può pensare altrimenti. Che altri ne possa soffrire qualche conseguenza, mi dispiace bene, come mi dispiace per me e per i miei genitori: ma non c'è nulla da farci, altro che, se mai, ripensare ancora una volta se le ragioni per agire in tal modo abbiano tanta evidenza da poterci puntare sopra tranquillamente tante cose. E questo, come ho detto, mi pare ora anche più che in principio. NOVITÀ/I LIBRI DI ÉCOLE Maurizio,Pallante DAL DOMINIO ALL'ARMONIA Proposte per la riconversione ecologica dell'economia Prefaziope di Gianni Mattioli Lavorare meno, ma tutti, risparmiare l'energia, cambiare la produzione e i consumi per Sfllvare il mondo e migliorare la vita Lire 20.000 (abbonati 16.000) Abbonamentoa Éco/e Lire 20.000.Versamentisul ccp 26441105 Intestatoa Scholé,ViaS. Francescod'Assisi-3, Torino (Tel. 011/545567) Distribuzione POE
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==