balconi qualcuno li guarda e chiama qualche altro a vederli, Alfonso e Oreste rispondono con sorrisi e allegrie al fischio e alle gocce di sputo che gli scendono addosso, così che comincia uno strano discorso: dall'alto parole agitate e piene di rabbia che arrivano insieme a qualche regalo di sassi edi frutta marcita, dal bassorispostedellemanidi Oreste che manda saluti e della bocca di Alfonso che canta e che ride come fossero queste le giuste risposte. E, dopo questo passeggio in trionfo in mezzo al viale, ecco il mercato e la piazza che gli amici arrivati sembrano il porto con le vele e le navi approdate; e anche loro sulla piccola barca cercano posto all'ombra di quelle più grandi dove il vento non sbatte troppo sulla faccia e sugli occhi, dove è rimasto un piccolo vuoto per stare il sacco e il carretto e aprirli alla luce: allora agli occhi dei primi signori passanti escono fuori i prodotti: i piatti coi dolci caramelle cioccolate torroni e biscotti preparati da Alfonso, e quello che Oreste ha portato fabbricato durante l'inverno: bottoni conchiglie a colori anelli collane. Sotto le vecchie bretelle ad Alfonso ci sono, come sempre ali' arrivo, le ferite a forma di piccoli quadri come disegni di rosso sulla pelle alla schiena e alle spalle: Oreste le pulisce con l'acqua, cancella il sangue sprizzato collo straccio che tiene in cassetto nella sua carrozzella poi ci mette faz.zoletti bagnati di crema che fa subito fresco e carezza. È bello star ora aspettando: c'è davanti la piccola piazza, si guarda se qualcuno si ferma che passa, ma appena più in alto, alzando gli occhi dai . tetti, la montagna seduta col cappello di neve li guarda in faccia mandando come specchi del sole la luce a illuminare la scritta che ha il carretto davanti: Alfonso e Oreste Ambulanti . e i boschi che fanno una fitta pelliccia di verde sÙlle braccia e la pancia: come fosse messa lì apposta a farsi vedere e chiedere se è bella abbastanza. Passanti, guardandola piano da destra a sinistra, salendo e scendendo con gli occhi la cima, ingrandendo in testa i rami di pini e gli abeti, pensando i sentieri, non vi viene la voglia di fermarvi nella piazza un momento, sedervi su qualche panchina a succhiare il torrone, portarvi in tasca in ricordo di questo mercato una collana di sassi di fiume o una vecchia conchiglia che ripete le onde sentite? È questo che pensan gli amici ma la domanda pensata se ne sta silenziosa; Oreste in compenso ha scelto a parlare il suo disco che solo girando e un po' traballando riesce a occupare la piazi.a rimbomba tra gli archi fa girare le orecchie: sarà bellissimo un viaggio insieme a te equalcundsentendo liguardacolditopuntato: son loro afartantorumore che non lascia tranquillo il mercato, che quasi cancella le voci a chi vende davvero a chi lavora sul serio: e non hanno permessi, bisognerebbe chiamare 1~guardie per farli partire. Più calma è l'ora del pranzo: ~alla borsa esc.e il pane e il formaggio e Oreste riaccende il motore alla sua carrozzella parte fino in mezzo alla piazza riempie la bottiglia alla vecchia fontana; e al tavolino che fanno i ginocchi vicini si mangia contenti: è questo il momento che tutto è sospeso: la gente le voci i prezzi gridati e soltanto si muovono intorno i piccioni a chieder di far pranzo anche loro prontissimi attenti a beccare ogni pezzo )asciato cadere. State tranquilli, uccelli veloci, e non fatevi male a strapparvi una briciola o una crosta per terra; e se volete viaggiare stasera circondate il nos.tro carretto e volategli intorno; sarà ancora più bello tornare con qualcuno di voi che ci fa compagnia: poggiati alle spalle come pappagalli ai pirati, seduti al manubrio, o che saltate davanti e volate un po' avanti ad aspettarci. Alla fine del pranzo a Oreste per la gioia che tutto circonda e la fatica di tutto il mattino, l'aria sembra diventata pesante e non poterla più tirare fin dentro i polmoni: Alfonso che ha già visto la faccia diventargli più ~iola e pendere in basso e già sa cosa fare, apre il grande ventaglio a fargli mtorno al naso e alla bocca un vento più forte e vicino che entra con fresco e gli fa alzare la testa e sentire un solletico interno: Oreste ricomincia a capire ringrazia e si mette ali 'orecchio la conchiglia più grande che ha: per sentirla parlare di burrasche e di sabbia, di rocce e scogliere che ha visto, pensare qui in mezzo ai palazzi e al catrame, l'acqua arrabbiata STORIE/GORRET lontana: è per questo che ride perché la conchiglia gli sembra respirare alla stessa maniera dei polmoni malati facendo lo stesso ruggito, grattando con la stessa fatica. E nel pomeriggio che avanza i pensieri di fatti son pensieri di mare: di rive e di barche di spiagge e di fiumi che gli versano l'acqua e d'improvviso tempeste, di fari accesi nel buio, di pesci riparati a dormire nelle tane di sasso, di serpenti e di navi poggiate sul fondo e in mezzo ai tesori, perché nessuno più crede che esiste: la brillante Sirena. Fortissima donna, le tue scaglie del corpo e i capelli accompagnano Ore.~te per quel che rimane di giornata in città: e quasi non gli fanno sentire il vento che intanto è tornato a pulire la piazza, e ogni cosa leggera va tenuta vicino e non lasciarla scappare: Alfonso per riparargli la testa e tenergli i pensieri tranquilli, gli mette il berretto: lì sotto può continuare a pensarli e dimenticare la gente, quello che chiede, che vorrebbe comprare: per Oreste il mercato è finito. L.e nuvole soffici e bianche quando sono arrivati, diventano adesso del colore più scuro come piene di un'acqua più densa e più sporca, e il cielo è un pacchetto rigonfio che pesa sulla piazza come fosse sul piatto di una vecchia bilancia fin quando vince lui nella lotta e i mercanti guardano in alto col pugno, raccolgono merci e prodotti rifanno i bagagli insieme alla rabbia. Invece, con grande letizia, Alfonso e Oreste hanno tutto già pronto e basta attaccare le stanghe e stringer le corde e si può ripartire: aggiungere l'ultimo -pezzo alla storia come il sole aggiunge l'ultima fetta di luce, la più pallida e storta, alla giornata in discesa, e sapere arrivare alla fine al momento più giusto, tra le virgole e i punti, le pause dovute vale a dire i respiri del foglio che sono gli stessi dei passi e dei giri çliruota: il racconto si chiude facendo la strada al contrario. novità La libertà delle donne voci della tradizione politica suffragista a cura di AnnaRossl-Dorla pp. 340. Lire 38.000 Elisabetta Donini La nube e Il limite donne, scienza, percorsi nel tempo pp. 300, Lire 32.000 Maschere kierkegaardiane a cura di LeonardoAmoroso con un saggio di Sòren Kierkegaard tradotto per la prima volta in italiano PD.240, Lire 28.000 Identikit dell'attore Italiano ottanta interpreti del teatro italiano di prosa rispondor:io a un'inchiesta a cura di GuidooavlcoBonlrio PD.272, Lire 32.000 Mimma Gallina Teatro d'Impresa, teatro di stato? storia e cronaca della scena italiana contemporanea pp 144, Lire 21.000 · tel. 011/532150. ccp 1157106 Rosenberg &_Sellier Editori n.Tonne> 81
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