POESIA/BROWN la musica cli fondo de L'Appartamento oltre il crepitlo dei microfoni nelle auto, le stelle un fondale, il caldo corpo snello di lei contro il mio nell'oscurità anonima, poi a casa per il caffè e per le spiegazioni ... questo almeno resta felicemente iniminaginato. La visita Sei tornata nella mia notte, madre, una quieta sorpresa senza pretese, consacrando il mio sonno, placando il battito selvaggio del mio cuore la tua presenza gentile e chiara in quell'ora più profonda della morte più viva e più vera delle nude mura tetre del mio mausoleo. Il tuo viso era il terreno accidentato della mia vita spaccato dagli aspri crateri del tuo amore. Il tuo silenzio insolito ti avvolgeva come un sudario in quell'ora più profonda della vita, coltello che mi respingeva verso la vita perché andassi ancora incontro al meschi~o modesto morire di ogni giorno. ~ il Mulino LUIGIMANCONI SOLIDARIETÀ,EGOISMO Dall'Associazionedei familiari dellevittimedi Ustica al Tribunaledel malato, dagli ambientalistiai cobas, i movimentincertidegli anniOttanta e le nuoveformedi protesta ALESSANDRO DALLAGO DESCRIZIONEDI UNA BATTAGLIA Un tifosoparladei tifosi:un viaggio in curva,a tu per tu con le emozioni, le ingiustizie,gli entusiasmidi quel rito intramontabile,che anima ogni domenicagli stadi italiani Mi sono svegliato nel buio che cedeva al primo mattino alla fredda angoscia troppo nuova della tua assenza preso nell'avvolgente coltre della grigia normalità e ho cercato per tutto il mio mondo cieco e sanguinante la rara riassicurazione del tuo fantasma. E ho trovato solo il mio, assurdamente vivo che farfuglia in un tugurio cli giorni in rovina. La bevuta Stette lì seduta accanto a me a suo agio intrecciando le dita intorno all'esile bicchiere i fianchi contro i miei nello stretto sedile andirivieni dalla nebbia e dal gelo di dicembre strade ghiacciate e tetti di auto parcheggiate fuori. Sedemmo fianco a fianco, bevendo a nostro agio come in sogno, in mezzo all'allegria della gente del posto; muratori, carpentieri, camionisti, operai, e disoccupati da primato che buttavano giù pinte di birra nera coronata di schiuma, come pesci voraci, pieni fino alle branchie, in correnti lascive di discorsi di uomini sulle donne, uomini con figlie adulte che parlavano con fallica ingordigia degli attributi delle figlie adulte di altri uomini, uno scroscio a geyser di barzellette oscene cadeva prodigo nell'aria fumosa, tutti uomini veri, chini sul bancone del "Killiney-rock" . in pose mutevoli di pomposa eloquenza che diventava sempre meno pomposa, sempre più impastata di birra; spalle cadenti, facce cadenti, occhi torti in comico stupore, pacche sulle cosce nei jeans, segreti d'alcova colavano e biascicavano da una mano sulla bocca, agitare di teste enfatico, non avrebbe mai detto bugie e lei, gravida come sempre, a casa a preparare il pranzo per domani. La palla del discorso rimbalzava avanti e indietro senza posa, come quando ragazzini tutt'occhi giocano a palla a muro in fondo a un vicolo. Stette lì seduta accanto a me a suo agio stringendo il bicchiere tra le mani giunte in preghiera i fianchi contro i miei nello stretto sédile sembrò per un attimo assurdo e incongruo una suora con l'abito scuro fino alla caviglia e il fazzoletto scuro. Rimanemmo seduti lì fino all'ora di chiusura e solo fuori nel freddo, nella nebbia e nel gelo mi resi conto che non c'eravamo detti una parola. (da Background Music, Se~er & Warburg 19?3)
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