STORIE/CRACI • Ma altre carte con la calligrafia qel babbo suscitarono la mia meraviglia. Annotava la svogliatezza di Pupetta nei primi giorni del loro ritorno dalle foreste, la sua riluttanza a restare a lungo in casa, il caos del suo sistema digestivo quando, per la prima volta, si era imbattuta nei cibi èittadini. Dimagriva. Il suo volto, vivace e sbarazzino di natura, si affilava e impallidiva. 'Il Professore, naturalmente, raccoglieva·dati. Cos'altro? Misurava la sua altezza, la circonferenza del cranio, la temperatura quotidiana', raccontava la mamma, sveglia e di nuovo garrula con in mano la fotografia della compagnia sulla veranda. Ma non consultò i dottori. I dottori hanno colleghi, che chiacchierano. Ve là potete immaginare la rapacità di quegli uomini, gli antropologi, i ciarlatani, i voltagabbana, i dilettanti, i giornalisti, gli arrivisti, se sotto il mantello della scienza avessero potuto visi tare il villaggio della · tribù dell'estro. Copula collettiva, bailamme totale. No, vostro padre voleva Plipetta, tutta per sé. 'È _ilnostro segreto', diceva. E perciò per gli amici e i vicini, non era che la solita ragazza di campagna, non tanto sveglia, analfabeta, impacciata, remissiva. Gli uomini l'adoravano. Ma ilhabbò, diceva la mamma, sembrava insensibile all'innocenza e al fascino di Pupetta. Per lui, ogni mattina, fugacémente, lei non era che un oggetto di indagine scientifica, subito dimenticato. Alla fine la ragazza sarebbe stata rimandata a casa sua, al villaggio della foresta. Ma prima il Professore desiderava sorvegliare e tracciare sulla carta i suoi cicli. Le tabelle si trovano ancora fra le sue carte - due colonne di cifre con date che si riferiscono a... due donne? Fu solo stando in mezzo agli armadietti e alle scrivanie di quello che era stato lo studio del babbo, che potei figurarmi, da quei numeri!! da quelle formule chimiche, un quadro di mio padre al lavoro. I suoi resoconti quotidiani misuravano la presenza e l'assenza degli acidi vaginali secreti durante l'ovulazione e in quel periodo di eccitamento sessuale chfamato estro fra i mammiferi inferiori. La prima colonna - di Pupetta? - registrava un torpore ininterrotto. La seconda - della mamma? - mostrava un ciclo mensile tradizionale, con gli acidi che aumentavano a-metà del ciclo e poi diminuivano. Era questo dunque, il rituale della casa? Colazione servita e mangiata. Il babbo con il camice da lavoro, la mamma in vestaglia, Pupetta col suo vestito di cotone bianco e quei guanti incongruenti ..Il lettino in un angolo dello studio. Bottiglie sterilizzate, tamponi per prelievi. Per delle ragioni che non poteva neanche sospettare, ma che forse considerava una qualche strana u·sanza di città, alla ragazza della foresta veniva richiesto di .sdraiarsi e alzare le ginocchia mentre il ·babbo faceva la sua ispeiione e prendeva apP.unti. Poi toccavà alla mamma, la sua padrona, la sua compagna al gioco della campana, che si sottometteva (allo stesso trattamento) nella stessa stanza alla stessa ora per rassicurare la ragazza che tutto era normale. Ancora una volta, dalla mamma, udimmo il suo ritratto del babbo famelico e importuno in sua presenza, particolarmente in quei giorni in cui i tamponi rivelavano che lei era chimicamente ricettiva. "Per troppo tempo era stato uno studioso zitellone", diceva la mamma. "Con me si rifaceva di tutte le relazioni amorose perdute che avrebbero dovuto occupare la sua giovinezza, invece degli scheletri e delle pelli essiccate e delle uova di uccello. Ma non ero così sciocca come durante la nostra spedizio58 ..ne nella foresta. Guardate le sue tabelle. Vedrete che tiro gli ho giocato." In effetti, a soli quattro mesi dall'arrivo di Pupetta, i I ivelli di acido del flusso della mamma nelle fasi dell'ovulazione del suo ciclo mensile si ridussero di metà, poi di un quarto, fino a scomparire del tutto (al settimo mese). "Il Professore era perplesso", diceva la mamma. "I suoi appetiti, poveraccio, non erano più giustificati dai dati scientifici. Diventò meno molesto". Ncl'suo diario, il babbo scrisse:. 'Uno sviluppo inaspettato. Mia moglie, che mi è servita come controllo convenzionale per poter verificare i risultati dei miei esperimenti su P., continua ad avere mestruazioni in uno schema più o meno regolare, ma le sue seerezioni vaginali di acidi sono cessate. I suoi livelli di estro adesso sono sincronizzati con quelli di P., che non mutano giorno dopo giorno, senza punte né cali che indichino una prontezz~ sessuale e riproduttiva o periodi di non fertilità. Le due donne adesso sono in chimica armonia e corrispondono nella loro inerzia sessuale. Si osserva qui il fatto, se non il meccanismo, della sincronia riproduttiva. La moderna licenziosità sessuale si allinea ai modi più ordinati di tempi menò sofisticati'. "Era uno sciocco", disse la mamma, "e poco attento. In quei giorni in cui si aspettava i miei acidi, io facevo irrigazioni con sapone alla potassa. J suoi tamponi erano senza valore". Eccetto, cioè, quando al quattordicesimo mese, il prelievo quotidiano fatto a Pupetta indicò un leggero aumento nei suoi livelli di acido. Il babbo fece altri prelievi. Ripetè l'analisi. E i risultati furono identici. Le secrezioni della mamma- le tabelle son qui a dimostrarlo- non mostravano alcun aumento di acidità né in quel giorno né in quelli successivi. Ma il secondo giorno, i piccoli seni di Pupetta si erano gonfiati, le guance scottavano, le ghiandole dèlla gola e delle ascelle si ·erano indurite, i genitali erano diventati più scuri. E i suoi acidi avevano raddoppiato la loro forza. 'Ci siamo', disse il babbo, a sua volta ardente e sovraeccitato, 'è in calore. 'Bene, bene, bene', disse a Pupetta, 'diventerai famosa'. Lei sorrise alle parole ripetute e all'insolita turbolenza del babbo, al suo affanno, alla sua sollecitudine mentre lametteva a sedere sulla sedia delfa sua scrivania e tirava fuori dal cassetto il termometro, lo stetoscopio e lo specolo ..La mamma chiuse la porta su di loro e andò a leggere e a dormire in un'altra parte della casa. E qui la storia finisce. A parte due colonne di cifre con le date, una o due annotazioni nel diario del babbo, una figureti:a 'in un'unica fotografia, i ricordi ostinati di una novantenne (la cui loquacità si ferma là, alla porta chiusa dello studio del babbo), dov'è la prova che questa ragazza, questa Pupetta, abbia seguito gli asini dei rniei genitori dalle foreste in città, che abbia vissuto in questa casa scricchiolante, servendo in tavola e sul lettino dello studio? Cercate, se volete, fra le carte e gli strumenti dell 'Archivio Zoea dell'Istituto. Novecento voci, dagli appunti di conferenze sulle fregole dell'elefante e sul gibbone m~:mogamoal manoscritto dela vita segreta del granchio tigre, tracciano la rassegna del babbo, durata tutta la sua vita, della chimica e del comportamento della riproduzione. Ma dov'è quel popolo delle foreste? E dov'è Pupetta? E quei giorni di prelievi e pazienza? La mamma non lo sapeva. Dimenticò presto le conversazioni che ci avevano sostenuto nelle prime fasi della sua malattia. E quando le mie
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