sviluppo, fino alla ricerca fondamentale. La maggior parte di coloro che sono oggi impegnati nel paese in compìti accademici, compreso l'insegnamento supepore e universitario, o la ricerca e lo sviluppo, non hanno la capacità, gli stimoli e l'energia necessari per ottenere successi di alto livello nel campo della ricerca scientifica. Non abbiamo saputo riconoscere che un lavoro di ricerca ha bisogno della partecipazione e della collaborazione di diversi talenti: coloro che sanno concepire nuove idee, sanno vedere le · cose dall.'alto, e possono dirigere la ricerca; quelli che hanno un alto grado di competenza tecnica ma hanno bisogno di essere diretti e di qualcuno che suggerisca loro le idee; coloro che sono addetti a un ambito tecnico particolare e sanno fare lavori ripetitivi con un alto grado di competenza tecnica e di affidabilità; e coloro che forniscono i servizi e le infrastrutture di supporto. Non abbiamo sviluppato una cultura in cui l'abilità sia rispettata a prescindere dal lavoro che si fa. C'è bisogno di eccellenza fo tutti i lavori, dai servizi di pulizia alla battitura a macchina dei testi, a tutti i tipi di attività creativa. _ Abbiamo sparpagliato le nostre limitate risorse. Apriamo una nuova università e un nuovo istituto di ricerca a ogni piè sospinto, senza rispondere ai bisogni delle istituzioni esistenti e senza verificare che vi siano persone di alto livello in grado di popolare la nuova istituzione. Disgraziatamente, non ci siamo accorti che la fuga di cervelli in India è doppia rispetto agli altri paesi. È triste dover riflettere sul fatto che secondo il nostro sistema di valori un cervello diventa un cervello solo il giorno in cui decide di stabilirsi all'estero, mentre cessa di esserlo nel momento in cui ritorna in India con l'idea di lavorare per il proprio paese. SAGGI/BHARGAVA I CHAKRABARTI Ci spaventiamo di fronteaJla necessità di prendere provvedimenti radicali. Praticamente tutti gli altri paesi del mondo hanno chiuso o ristrutturato completamente gli istituti di ricerca che non lavoravano bene. Finora noi non abbiamo mai fatto una cosa clel genere, perché non abbiamo il coraggio di essere scortesi. I nostri tempi sono sempre ~bagliati. Facciamo la cosa giusta ' troppo tardi. Il nostro sostegno a individui, istituzioni e idee arriva solo quando siamo stati lasciali indietro di un bel pezzo. Invece di diventare pionieri, restiamo seguaci. · Di fronte a un problema, non ci soffermiamo quasi mai ad ~analizzarne in profondità i pro e i contro. Le nostre decisioni vengono prese sen7.a professionalità e senza scientificità. Le nostre soluzioni ai problemi sono spesso cosmetiche e hanno lo scopo di piacere immediatamente a pochi piuttosto che di aiutare · molti a lungo termine. I nostri metodi per l'assunzione e l'esame degli scienziati, le nostre leggi e i nostri regolamenti, continuano a essere in moltissimi casi arcaici e inadatti alla ricerca e alle attività di sviluppo. Siamo ossessionati dall'idea che tutto ciò che non è indiano è ·migliore, per cui comperiamo tecnologie che potremmo procurarci nel nostro paese per le ragioni più stupide. Diamo tutte le · concessioni e tutti i tipi di permesso per tutto ciò che viene dall'estero-manodopera, materiali o metodologie-, ma siamo ipercritici'verso tuho ciò che viene dall'internò del paese. Questo atteggiamento uccide gli scienziati e le iniziative tecnologiche indigene. .Non abbiamo capito che la ricerca fondamentale è alla base di Fotodi Giulio Mezzetti !da ."Airone"I n..64/1986.
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