Linea d'ombra - anno VIII - n. 54 - novembre 1990

IL CONTESTO scarpe e calze. Ma il suo sorriso era quello di una bella ciliegia matura. In quei giorni Eppelmann e Kohl stavano discutendo una proposta e precisamente quella di una amnistia generale per la Stasi. Non ripeterò quello che Barbcl andava borbottando su Eppelmann. Ma nessuno mi tratterà dal parlare del mio Cancelliere. Proprio Kohl! Adesso vuole perdonare crimini che altri hanno subito. In quattro e quattro otto vuole gratificare di un 'amnistia ge:-neralequella banda di terroristi che per lunghi anni ha sistematicamente torturato, ucciso, terrorizzato, distrutto e venduto tanta gente. E con quel suo parlare ambiguo affcnna: È necessario un colpo di spugna! Ritengo che quando un individuo si concede la grazia di poter documentare di essere nato tardi rispetto al nazismo e al tempo stesso perseguita senza quartiere o senza un alito di spirito evangelico i terroristi della Raf non ha il diritto di regalare alla Stasi un'amnistia generale. E il pensiero ritorna a Peter-Jurgen ·Boock, di cui è stata provata solo l'appartenenza a un gruppo terroristico, ma nessun omicidio. Boock, un uomo che in nove anni di carcere duro non ha mai tradito se stesso, anzi, è maturato. Lui, che fu un terrorista al minuto della Raf, dovrà scontare ancora due o tre ergastoli a Fiihlshuttcl. Mentre quattro passi più in là, a Wandsbeck, un quartiere di Amburgo, Egon Krenz, terrorista all'ingrosso, ha appena finito di presentare il suo libro. Chiacchiere, autografi, strette di mani, e così di presentazione in presentazione. Del resto, viviamo in uno stato di diritto. La Rdt non è ancora arrivata a tanto, oggi Krenz non si potrebbe pennetterc una tournée del genere nel suo paese. Le sue vittime lo farebbero a pezzi. Non sorprendetevi se un tale cinismo rende la gente cieca di rabbia. Hegel diceva che la storia, nel suo procedere, è cieca come una talpa. Ma le talpe usando il loro olfatto ci vedono benissimo. E noi invece? L'ignoranza della storia ci costerà la storia stessa. Note l) Eppelmann Reiner, pastore .molto impegnato nel ·movimento per i diritti civili. Oggi ministro della difesa del Governo De Mezières. 2) J.W. Goethe, Faust, tr. di F. Fortini, Milano 1980, p. 1017. 3) lvi. 4) Allusione al pasto di Faust con Mefistofele. 5) B. Brecht, Lode della dialettica. 6) W. Shakespeare, Macbeth, a.I., se. 3, v.141. 7) Matteo, 8.12. Formulazione canonica per descrivere l'orrore del regno delle tenebre. 8) Prima della caduta del muro, i cittadini di Lipsia avevano dimostrato la loro dissidenza sfilando in silenzio per la città, ogni lunedì. 9) Momper, Borgomastro di Berlino ovest. 1 O) Vedi nota 7 del testo precedente.- . 11) Wolfgang Vogel, avvocato di Berlino est, incaricato dal governo di trattare il problema dei visti di uscita per i detenuti politici della Rdt. 12) Vedi nota 9 del testo precedente. 13) Vedi nota 5 del testo precedente. 14) Giinter Schabowski, membro del Politbiiro, Segretario di federazione della Seda Berlino est; con Egon Krenz ha condotto le manovre per la defenestrazione di Honecker. 15) Paese natale di Kohl. 16) Primo verso di una canzoncina di Natale molto famosa. 17) Vedi rlota 4 del testo precedente. 18) Wemer Fischer, legato alle riunioni nella chiesa di Getsemani, membro del comitato per i diritti civili, responsabile della liquidazione della Stasi. 19) M anfred Biihme, segretario di Federazione a Halle, non allineato con la politica del governo Honccker, tra i fondatori della nuova Spd, dimissionario a seguito delle accuse di aver lavorato per la Stasi. 20) Vedi nota 13 del testo precedente. 21) Fdj, associazione giovanile di partito. Da "Die Zeit" n. 19, 4 maggio 1990 Copyright Wolf Biermann 1990 ' Korogosho, Nair~bi · Un incontro con Alessandro Zanottelli Andrea Berrini "Secondo le stime Onu, nel 2020 un miliardo e seicentomila persone abiteranno il continente africano. Di queste, la metà vivrà nelle grandi· concentrazioni urbane. E se le grandi città assomiglieranno tutte alla Nairobi di oggi, come è probabile che accada, vuol dire che almeno 400 · o 500 milioni di persone vivranno negli slum." Sono cifre che mi riporta Alessandro Zanotelli, missionario comboniano, ex direttore della rivista ·"Nigrizia", che nello slum ha scelto di vivere e lavorare. L'ho incontrato a Korogosho: uno degli slum più malsani di Nairobi. "Quello che la gente non capisce," mi dice, "è che lo slum non riguarda solo I' Africa, o il Terzo Mondo. Con la mobilità che e 'è adesso, lo slum finirà per circondare anche le città del Nord del pianeta." Korogosho stupisce perché non somiglia per nulla all'immagine precostituita di un quartiere come questo: l'immagine della miseria come depressione, silenzio, disperazione; gente triste in abitazioni desolate, gente arresa alla propria condizione. Al contrario, Korogosho - che .. pure è un miscuglio di terra, fango, ondulina e legno -è un luogo vivace, dove il marrone scuro dominante è spesso rotto dai colori del mercato - perché ovunque, qui, sembra esserci un mercato - e dei vestiti della gente. E di gente in giro ce n ?èmolta, sempre in cammino verso qualche destinazione, o riunita in crocchi a parlare. Certo, questo che è un 18 Folo di David Burnelt (Conlocl/G.Neri). eufemismo definire quartiere, è invaso dall'immondizia, e si intuisce come molte delle case di terra potrebbero sciogliersi alla prima pioggia, si vede la mancanza di spazio, le persone sempre addosso le une alle altre. Ma lo slum di Nairobi, paradossalmente, sembrerebbe un luogo non povero. È più ricco, ad esempio, della periferia di Dar es Salaam, capitale

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