Linea d'ombra - anno VIII - n. 54 - novembre 1990

I IL CONTESTO \ ' Schboski 14 cd Egon avevano già in mente una bella sterzata in nome della perestroika: dico sul serio! • È tutto un formicolio di moralissimi torturatori e di ipermoralistici bugiardi di professione. Macheèosa pretendete dal maestro di tedesco Piesepampel, piccola spia ciel paesotto di Kyritz sulla Knatter che integrava lo stipendio con quei centodieci marchi che gli 'pagavano per ogni informazione fornita? E qui mi fermo, preferisco attenermi alle tre formule magiche di Brecht, Miiller, Shakespeare. Le immagini scorrono sul video. Un fatto travolge e annulla l'altro. Ri~ordate almeno i telegiornali della campagna elettorale della Rdt. Povèra Dresda! Lo zio ricco venuto da Oggersheim 15 , grasso e soddisfatto, che nuota in un mare di bandiere rosso-nere e oro. Il cancelliere federale Kohl che sguazza tra le onde di un · entusiasmo che in occidente nessuno più gli tributa. Il canceliiere venuto da Bonn che inspira aria piccolo-tedesca e la espira sottoforma di slogan da grande Germania. "Bambini, aspettate, domani ci sarà una bella sorpresa" 16 cantava Babbo Natale col manganello nel pacco dei regali. E i bambini sgranavano gli · occhi. Kohl è stato più furbo dell'intelligente Lafontaine nella sua caccia al fesso. Nei giorni delle elezioni, gli orfanelli della Rdt appena usciti dal loro ospizio hanno scambiato quel babbeo privo di sogni venuto da Bonn per un Messia. "And nothing is but what is not". Ma anche a me capita la stessa cosa: nessuno può vivere facen~o totalmente a meno della droga del ie ill_usioni, imorti sono 14 uliti. Honecker, Mielke 17 e Krenz .hanno esagerato con qu~sta droga e sono crollati proprio per una overdpse, e malgrado tutto sono anche loro vittime della situazione. E stata la loro stessa gente a fornirgli il veleno mefitico dell'autoinganno in quantità sempre maggiori. · · Infatti il popolo è stato ingannato e ha ingannato a sua volta. Per anni ha stordito i suoi capi con marce, fiaccolate e dimostrazioni di entusiasmo. Ogni slogan ufficiale che la popolazione scandiva sfilando davanti alle autorità, ogni sorriso a beneficio delle cineprese di regime, ogni saluto, ogni omaggio, ogni codardo applauso, ogni bambino che agitava la sua bandierina di carta a cavalciòni sulle spalle del padre, passando davanti alle tribune, tutta questa messa in scena non poteva far altro che ingannare gli uomini _alpotere. Chi può resistere per tutta la vita a una simile follia? E vèro, non sono stati solo i capi ad aver abbindolato il popolo, anche il popolo ha reagito ciecamente. Accecato come era, ha accecato i suoi padroni proprio con il tossico della cécità, da cui essi dipendevano. Gli schiavi sono stati capaci con grande scaltrezza di allontanare completamente i loro padroni dalla realtà. Alla fine di tutto siamo arrivati al ridicolo: negli ultimi giorni del regime la tragedia si è trasformata in farsa. Il 5 ottobre, giorno nel quale a Berlino Est si sarebbero dovuti celebrare i quarant' an- _nidella Repubblica con la solita fiaccolata della gioventù lungo la Unter den Linden, davanti alle tribune gremite dei saggi padri della patria e dei loro ospiti, non è stato possibile trovare idioti sufficientemente fidati, disposti a marciare entusiasti e in beli' ordine. La dirigenza del partito ha pensato allora di trascinarç a Berlino vitelli, pecore e asini in camicia blu, rastrellandoli nella provincia e queste smilze colonne di adepti della gioventù di regime furono fatte marciare in tondo, passando e ripassando sotto le tribune, con fiaccole e bandiere. In questa occasione fu. chiaro quello che i capi erano sempre stati: attori di terz '.ordine in una squallida operetta, dove però il sangue era vero. Di tutta questa farsa Krenz vorrà far credere di non aver saputo niente, come niente dice di aver saputo delle manganellate e degli arresti di massa che si verificarono dopo, dietro suo ordine. Dietro suo ordine? Signor Biermann, potrebbe provare davanti a un tribunale ordinario la verità di queste sue affermazioni? No. Nella chiesa di Getsemani Wemer Fischer 18 , il maggior artefice dello scioglimento della Stasi, mi ha detto tra l'altro: "Krenz ha molte colpe. Purtroppo non abbiamo prove a suo carico, non troviamo niente di scritto". Problemi del genere li conosciamo anche in occidente: il dr. Michel Graff (portavoce del Partito Popolare Austriaco) ha detto all'"Express" nel corso della polemica sul più simpatico austriaco ufficiale della Wehrmacht: "Fino a quancjo fion. potremo provare che ha strangolato (il soggetto è Waldheim) con le sue mani sei ebrei, il problema non esiste." · No, Krenz è innocente. Non ha colpe. Ha permesso che fossero commessi omicidi, che la gente venisse calunniata, che soffrisse, e ha permesso anche che uno scribacchino della "Bildzcitung" raccogliesse le sue panzane in un libro. E tramite diversi giornali ha fatto sapere che parlerebbe molto volentieri con quel Wolf B. che sta dicendo tanto male di lui. Io invece non voglio affatto parlargli. Non c'è bisogno di traversare a nuoto ogni pozzo nero per sapere come è fatta la merda. Nicnteècomeè. Anche in ocçidente in questi giorni è tutta una selvaggia fioritura di illusioni. E.purtroppo la caduta dei regimi dell'est nascond'e a ovest il dato di fatto che neanche il sistema uscito vittorioso dallo scontro è buono abbastanza da garantire la sopravvivenza dell'umanità. Troppa gente gode dell'attimo su-. blime di Faust. Come Faust alla fine voleva dire all'attimo: ferm~ti, dunque, sei così bello ... anche il nostro Cancelliere nella

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