IL CONTESTO grado di scrivere ùna poesia. Avrei tanto voluto far parte della maggioranza. 'Costellazioni storiche assai poco frequenti possono rendere possibile il godimento di una ~e limitata, ingenua felicità. Vaclav Havel la sta vivendo in questi giorrii. Il primo di dicembre, dopo venticinque anni di interdizione e dopo tredici anni di permanenza in occidente, mentre stavo andando a Lipsia per il mio concerto, ho respirato l'aroma di questa fuggevole felicità. La felicità di una contradditoria euforia. · Ero agli ultimi mesi di gravidanza. Gli ultrasuoni avevano detto a me e a mia moglfo che sarebbe stato solo un maschiettò. Il bambino sarebbe dovuto nascere il giorno del concerto ma la mia bella consorte dal pancione rotondo fu irremovibile. Con dolcissima ·irragionevolezza affermò la sua decisa volontà di voler essere al mio fianco nel giorno in cui, dopo tanto tempo, sarei tornato a cantare nel mio paese. Avevamo già scelto il più bello dei nomi. Ma dove sarebbe nato questo nostro David? Quel primo di dicembre partimmo per Berlino orientale. Arrivati ali' Adlershof, corsia di sinistra, poi a destra sino all'incrocio con l' Adlergestell. L'autostrada intorno a Berlino mi sembrava simile a una pista, ogni buca, ogni scossone ripòrtava in vita un ricordo. Rangsdorf: Ronald Paris, il pittore. A destra la strada per Wilhclmshorst dove aveva abitato il poeta Peter Hu- . che!. Mi venivano in mente memorie antiche. Peter Huchel è morto. E Ronaldo Ronaldini 10 col suo pennello di regime, che oggi avrà voltato gabbana cercando di riverniciare la sua miseranda cahie.ra. Passiamo davanti a Michendorf, il famigerato Motel della Stasi sull'autostrada. Poi a sinistra in direzione di Lipsia, verso sud sino alla familiare pubblicità sul Teutscher Turm: plasticaelastica. E subito prima di Dessau, il ponte sull'Elba, malandato come sempre e come sempre a una sola corsia, e come sempre in lentissima, impercettibile riparazione. (Come nella barzelletta: Perché le autostrade della Rdt-sono così disastrate? perché dal '45 Hiller e i suoi maledetti nazisti non le hanno mai più ripar~te ...). Orinai ero preparato all'idea che il bambino sarebbe venuto al mondo a Lipsia, perché no? Lipsia, città di eroi famosa e fatiscente. All'altezza di Halle-Bitterfeld una fermata per sgranchirèi le gambe e fare il pieno. Stato di allerta a causa dello smog. La gente comelopi in un grande esperimento chimico. Una cappa di nebbia gelida teneva fermo al suolo il fumo acido delle officine Leuna. In principio dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso. E poi l'uomo creò le aziende chimiche di Halle-Bitterfeld. E la terra ne fu devastata, coperta di umori fetidi, gli uqmini tossivano sino a sputare l'anima e l'aria era tenebra nel comunismo. Alla fine arrivammo a Lipsia e faticosamente, nel buio, raggiungemmo il capannone n.2 sul terreno della Fiera. Un cubo di cemento enorme, 5 gradi sotto zero, niente riscaldamento, non una sedia, non una panca, niente di niente. Da una parte una specie di scena con un podio e un altoparlante a destra e uno a sinistra. Provai i suoni e pensai con raccapriccio al concerto. Nel capannone era tutto un'eco. Qualsiasi chiesa, al confronto, era un ambiente dall'acustica ideale. Orologio alfa mano, avevo calcolato. che ogni suono, come una palla da biliardo, rimbalzava fischiando contro le pareti di cemento, per sei secondi. Le parole si accavaliavano, i suoni si sovrapponevano uno all'altro. E sapevo che la situazione non sarebbe migliorata con la salà piena di pubblico. Avrei pianto di autocommiserazione sl!lla mia pietosa figura, se non fosse stato invece tutto così ridicolo. Quello spazio immenso si riempì a poco a poco di una massa enorme di gente. Pieno, pieno, pieno. Cinquemila spettatori con 10 regolare biglietto, tremila portoghesi. Le luci piantate sulla mia testa, erano state prese in prestito da un complesso rock: una specie di grill. La gente era imbacuccata, con cappotti e berretti; io, in maniche di camicia, sudavo. Il concerto: bello da spezzare il cuore, sentimentale e aggressivo e amaro e allegro - per me il pendant di un altro concerto, quello di Colonia il 13 novembre del 1976. La gente di Lipsia mi testimoniava il suo entusiasmo e io la ricambiavo ..Fu quello che si definisce un trionfo, se non si tiene conto di quanto era costato il tutto. Vecchie canzoni, canzoni nuove. Krenz era ancora al potere, per poco. La Ballata dei vecchioni corrotti sotterrata da applausi e risate: urla scatenate a ogni frecciata contro le odiose canaglie di prima. Ma nel corso di quelle tre ore e mezzo la sala si vuotava senza che una sola persona si allontanasse. Un miracolo! Come nell'esperimento di fisica con le figure sonore di Chladny, la gente si ammucchiava dove iJ•suono era meno violento. Tutti stretti uno all'altro, come pecore infreddolite su un prato. E Wolf, il lupo, urlava nella notte gelida. Invece avrei dovuto cantare col gelo di un professionista per l<:;masse dell'est e dell'ovest sedute comodamente davanti alla televisione nelle loro case, ignare di quel fracasso infernale. Ma non ne sono stato capace. Capivo che un paio di migliaia di derelitti intirizziti hanno molta più forza di un paio di milioni di ascoltatori anonimi seduti davanti al video al caldo delle loro càse. ·E così ho cantato per quelli che avevo davanti in quella ghiacciaia. Ho cantato malissimo: in maniera grossolana, troppo forte, ostentata, eccessiva. Ho urlato sino a diventare rauco. Non suonavo, tempestavo quella povera chitarra, una piccola Weissgerbcr che di solito suona da sola, accompagnando la mia voce con un capriccioso contrappunto tutto suo personale. Adesso invece la chitarra mi veniva dietro trottellerando, uno spettacolo pietoso. Me ne rendevo conto benissimo e questo peggiorava le cose. Volevo forzare la situazione al massimo. A nessuno piacciono le figuracce, e poi dopo tanto tempo! Maledetto concerto! Ero furioso contro il compagno destino che mi aveva cacciato in quel capannone miserabile. Certo, dopo, gli amici mi hanno consolato con tutte le parole che un artista vanitoso ama ascoltare dopo un concerto. Ma il disagio mi appariva esagerato, come la carie di un molare che alla lingua appare però come una scalfitura. · La sera seguente presi parte; come ultimo dei sette nani, a una "cantata" nella casa dei giovani artisti a Berlino orientale, cosa buona e giusta. Bettina Wagner e Stephan Krawczyk e Gerulf Pannach e a.Itri cantautori della Rdt, tutti insieme sullo stesso palcoscenico, una piccola imbarazzata riunificazione canora pantedesca. Ah, e Eva-Maria Hagen, madre terrena della celeste· Nina. La migliore di tutti. Eva cantò la Ballata dei tanti aborti e Sarò sempre quella dell'est - e la gente dell'est drizzò le orecchie, il cuore ci saltava nel petto, e tutti insieme ascoltavamo cantare gli angeli. li 3 dicembre, giorno di riposo, decisi con mia moglie di passare d,ùl'altra parte della città attraversando il confine della Invalidcnstrasse. Solo per fare un giro, dare uno sguardo, abbandonarsi ai confronti e ai ricordi. Un capitano della Sicurezza di Stato infilò i nostri 'documenti nella macchina apposita e la cosa prendeva troppo ttmpo. Quasi per scherzo dissi: - Che fine farete, se le cose vanno avanti così? L'uomo rispose come avrebbe parlato un bambino. - Signor Biermann, ci hanno raccontato tante bugie ... già ... e per questo ho sacrificato otto anni della mia vita ... _:_Che lavoro faceva prima?_:. ho chiesto. - Meccanico. _: Un buon lavoro ...
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