Linea d'ombra - anno VIII - n. 53 - ottobre 1990

-STAGIONE1990/91 dal 18al 28ottobre GruppoUberopresenta ValeriaMagli TENEZTENNIS dal20novembreal 16dicembre TeatrodelBuratto / A. T.M. • LAFESTADELCAVALLO diAntonioPorta regiadi Giannie AlbertoBuscaglia dal 11gennaioal3 febbraio TeatrodelBuratto PANEBLU elaborazionecreativadelTeatrodelBuratto coordinamentoregisticodiStefanoMonti dal5al 1Ofebbraio C.S.R.T.Pontedera GLORIA diAndreaTaddei • • • Incollaborazionecon il GoethelnstitutMailand Teatroednematedescoc ntemporaneo: T.Dorsi,H.Achternbusch dal 19al 24febbraio Granserraglio GUST di H. Achternbusch, regiadi RichiFerrero • • • marzo C.S.R.T.Pontedera RAHEL conLuisaPasello,regiaFrançoisKhan marzo ArteVen - DramaTeatri ROMEOeGIULIETTA dieconCésarBriee NairaGonzales • • • Percorsoteatro.Confrontieatrali LaCittàe il teatro:Lospazio,lamemoria,leetnie. marzo TealroSettimo LIBERANOSAMALO regiadiGabrieleVacis marzo TealrodelleAlbe LUNGAVITAALL'ALBERO regiadi MarcoMartinelli marzo PiccoloParalleloP .A. DALLAFINESTRA SIVEDONOLETORRI regiadi EnzoG.Cecchi • • • Aprile ProgettoTeatroMusica TamTeatro MACADO regiadi MicheleSambin Maggio PROGETTO DANZACONTEMPORANEA Dadefinirsi CINEMA MICHAIL PANDURSKI: L'UNICOTESTIMONE · Edinstvenijat 5Yidetel (L'unico testimone), esordio nel lungometraggio a soggetto del trentacinquenne Michail Pandurski, è un film prodotto nel 1988 che solo oggi raggiunge le salealmeno quelle del Lido di Venezia. Finanziato dalla televisione bulgara, il film durante la lavorazione si è discostato di molto dalla sceneggiaturil iniziale approvata dal "consiglio artistico", incorrendo in una sorta di censura che lo ha mantenuto sotto sìlenzio fino a ora. Girato con colori desaturati, per essere più vicino al grigiore della vita contemporanea, L'unico testimone è uno spaccato della società bulgara che, come afferma il regista, "risucchiata dai problemi della vita, intenta a l~ttare per sopravvivere, non ha tempo per pensare al prossimo". Lavicendaraccontadi come una sera, mentre stanno rincasando, i passeggeri di un autobus sono costretti a subire le prepotenze e le violenze di un autista nevrotico. Nell'alterco è coinvolto Christo, un anziano ed'emblematico operaio, unico passeggero disposto a testimoniare a favore di una giornalista che vuole denunciare il conducente dell'autobus. Qualche giorno dopo il fatto, dopo aver ricevuto la visita dell'autista che lo implora di non rovinarlo, Christo, mosso a compassione, depone a suo favore minimizzando l'accaduto. In seguito Christo incontra la giornalista, a sua volta denunciata dall'autista per diffamazione, che lo prega ·di testimoniare nuovamente dicendo la verità. L'anziano operaio, dopo aver cercato inva~ no di far ritirare l'accusa dal conducente dell' autobus, si trova a dover compiere una scelta difficile, divisa tra giustizia da una parte e opportunismo dal]' altra, nella consapevolezza che qualsiasi decisione prenda ci saranno ingiustizie e sofferenze per qualcuno. Lasciare infatti le cose come stanno vuol dire rovinare la vita a una donna che ha fatto solo il suo dovere, ma testimoniare nuovamente vuol dire andare incontro a un processo per falsa testimonianza oltreché far licenziare il conducente dell'autobus, rovinandone la famiglia, vittima innocente delle circostanze. Mentre Christo si allontana sertza prendere decisioni, il film si chiude con lo sfogo del!' autista che, prendendo a calci i bidoni della spazzatura, urla piangendo: "Siete voi che ci avete fatto criminali." Con dialoghi quasi assenti, il film è ben recitato, soprattutto dal protagonista Oleg Borisov, un attore molto noto in Bulgaria, che con una maschera impassibile, fatta di solitudine e silenzio, contribuisce a creare un'atmosfera di vuoto e crisi che ricorda quella di certi film di Antonioni degli anni Cinquanta. Asciutto nel linguaggio e ben costruito nella sceneggiatura, L'unico testimone ricorda per certi aspetti gli apologhi del Decalogo di Krzysztof Kieslòwski, con in aggiunta un pizzico di clima "kafkiano": una miscela ben dosata che ritrae perfettamente un sistema che stritola tutto, giusto e ingiusto, nel dolore e malessere generale. . (Riccardo Rovescalli) -CHRISTIAN VINCENT: lA DISCRETA Una scena di Ladiscreta di C.Vincent. Tutte le qualità che ci fanno amare e detestare il cinema francese. (anzi, meglio, parigino) sono condensate nell'opera prima di Christian Vincent,La discrète. In questo corteggiamento a scopo letterario che sembra un aggiornamento ancor più cinico del testo di Laclos (Antqine dècide di far innamorare di sé una giovane provinciale·solo per aver materia da raccontare in un diario sentimentale che dovrebbe segnare il suo esordio come scrittore) c'è il sapore di tanto cinema fatto tra l 'Odéon e place Saint S1tlpice, con i suoi bar e i suoi tavolini al sole dove far flanella; c'è il gusto per l'avventura intellettuale, l'ammirazione per le strategie dell'intelligenza, il palpito dell'incontro galante. Ma c'è anche la presunzione tutta parigina e postnouvellevaguista che il . mondo si limiti a quei quattro amici un po' snob ed eccessivamente dandy, che niente possa incrinare l'equilibrio artificiale di questa piccola borghesia vanitosa e intellettuale che usa la cultura come arma di seduzione (anche se allo stesso tempo si ammira la bravura con cui quel mondo è filmato, con i suoi riti, le sue idiosincrasie, le sue cattiverie). Vincent in questo mondo.si muove a suo agio, con qualche compiacimento di troppo per il fascino del protagonista (per il quale, nonostante il finale moralistico, non sa immaginare una vera e propria sconfitta, se non proprio un castigo), senza preoccuparsi di scavare più a fondo, di lasciare via libera alla curiosità: "estremista .di superficie", si potrebbe dire parafrasando Rivette. Eppure il film fa scattare ammirazione infantile, e in fondo animalesca, per un personaggio che riesce a muoversi a proprio agio tra le insidie dei sentimenti e delle responsabilità. Non possiamo non sorridere alle strategie d'attacco, alle sbandate, ai primi successi di questo ingranaggio sentimentale che vorrebbe essere lucidamente cartesiano e invece è forse troppo cinefilo. E allo stesso modo non si può che ammirare il gioco degli

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