Linea d'ombra - anno VIII - n. 53 - ottobre 1990

SAGGI/STIVENSON Voi siete uno di quelli che hanno un occhio per i difetti e gli insuccessi , e dimentica le virtù predominanti e il vero successo. E uno stato d~animopericoloso ... "Oh, Jago, che pena!" tori e i discepoli di Damiano erano gli ultimi dai quali poteva aspettarsi la critica. So che voi sarete ancora più sospettoso; e i fatti qui sopra elencati sono stati senza eccezione alcuna raccolti dalle labbra di protestanti che avevano combattuto il padre durante la sua vita. Eppure, mi sbaglio stranamente, o essi costruiscono l'immagine d'un uomo, con tutte le sue debolezze, essenzialmente eroico, e palpitante di rude onestà, di generosità e di allegria. Prendeteli tutti per quel che sono, un'accozzaglia di appunti intimi sui peggiori lati del carattere di Damiano, raccolti dalle labbra di coloro che avevano collaborato con lui e (nella Vostra stessa frase) "conobbero l'uomo"; sebbene io non sappia se Damiano avrebbe detto di conoscere Voi. Prendeteli, e osservate con meraviglia quanto Voi siete stato servito bene dai Vostri pettegoloni, quanto male dalla Vostra intelligenza e dalla Vostra simpatia. In quanti punti difatti noi non siamo d'accordo, e qual immenso distacco vi è tra i nostri apprezzamenti. Qui c'è qualche cosa che non va; o da parte Vostra o da parte mia. È possibile, per esempio, che Voi, che sembrate avere tanti orecchi a Kalauao, abbiate avuto sentore dell' affare del danaro Chapman, e che Vi abbiacolpito unicamente l'intenzionale errore di Damiano. Colpì anche me, e lo notai chiaro e tondo; ma fui colpito assai di più dal fatto che egli aveva avuto l'onestà spirituale di lasciarsi convincere. Vi posso dire qui che è stata una faccenda lunga: che uno dei Vostri colleghi rimase con lui fin nella notte tarda, moltiplicando argomenti e accuse; che il Padre ascoltò come sempre con "perfetta serenità e perfetta testardaggine"; ma, alla fine, quando s'era'persuaso, "sì", disse, "Vi sono molto riconoscente; mi avete reso un servizio; sarebbe stato un furto". Vi son molti (non cattolici soltanto) che vogliono i loro eroi e i loro santi infallibili; per questi l'incidente risulterà penoso; non per i veri amanti, patroni, e servi dell'umanità. A mio parere, questo è tipico del nostro dissidio: che Voi siete uno di quelli che hanno un occhio per i difetti e per gli insuccessi; che Voi prendete piacere nello svelarli, nel pubblicarli; e che, avendoli trovati, vi· affrettate à dimenticare le virtù predominanti e il vero successo per i quali soltanto essi erano venuti alla Vostra conoscenza. È uno stato· d'animo pericoloso. Affmché Voi possiate capire quanto sia pericoloso e in quale situazione Vi siate giàmesso, passeremo (se Voi permettete) in compagnia attraverso le varie frasi della Vostra lettera, ed esamineremo.ciascuna di esse con mente aperta dal punto di vista della sua verità, della sua opportunità e della sua carità. Damiano era "rozzo". È possibilissimo. Voi fate nascere in noi compassione per i lebbrosi, che avevano soltanto un vecchio e rozzo contadino per loro amico e padre. Ma Voi, che eravate così raffinato, perché non foste lì Voi, per confortarli con i lumi della coltura? O forse posso rammentar Vi che abbiamo ragione di dubitare se Giovanni il Battista sia stato signorile; nel caso di Pietro, sulla cui carriera senza dubbio amate dilungarVi nel pulpito, non v'è dubbio affatto che sia stato un pescatore "rozzo e testardo". Eppure anche nelle nostre bibbie protestanti Pietro è chiamato santo. Damiano era "sporco". Infatti. Pensate quale noia per i poveri lebbrosi avere questo compagno sporco! Ma il pulito dottor Hyde stava a tavola in una bella casa. Damiano era "testardo". Credo che voi abbiate ragione anche qui; e ringrazio Iddio che gli diede la testa dura e il cuore grande. Damiano era "bigotto". A me personalmente i bigotti non piacciono, perché io non piaccio a loro. Ma che cosa vuol dire bigotteria, da volerla considerare un difetto in un sacerdote? Damiano credeva alla sua religione con la semplicità d'un contadino o d'un bambino; vorrei poter pensare che Voi credete in questo modo. Perciò lo sguardo attonito e a distanza; e se questa fosse stata la sua unica caratteristica, l'avrei evitato quand'era in vita. Ma il punto interessante in Damiano, che ha fatto tanto parlar di lui e alla fine ne ha fatto un argomento per la Vostra penna e per la mia, fu che, in lui, la sua bigotteria, la sua intensa e angusta fede, era un potente fattore di bene, e lo rinvigorì sino a farlo diventare uno degli eroi e degli esempi del mondo. Damiano "non fu mandato a Molokai, ma vi andò senza ordine". Vi abbiamo compreso male? O intendete veramente le parole come biasimo? Ho sentito, nei pulpiti della nostra chiesa, esaltare il Cristo come soggetto di imitazione per la ragione che il Suo sacrificio fu volontario. Il dottor Hyde pensa diversamente? Damiano "non si fermò nella colonia, ecc." . . È vero che gli si permisero molte indulgenze. Devo comprendere che Voi biasimate il Padre per averne approfittato, o i dirigenti per averle concesse? In ogni caso, è un giudizio assai spartano da emanare dalla casa nella via Beretariia; e sono convinto che troverete pochi sostenitori. Damiano "non prese parte alle riforme, ecc.". Anche Voi, credo, ammetterete che ho fatto una discussione molto franca dell'uomo che sto difendendo; ma prima di riprender Vi su questo punto, voglio essere ancora più franco, e Vi dirò che forse in nessun altro luogo del mondo è possibile gustare un così piacevole senso di contrasto come quello che si gode quando si passa dalla Chinatown di Kalauao alla bellissima Bishop-Home in Kalaùpapa. A questo punto, nel mio desiderio di essere perfettamente leale con Voi, violerò la mia norma adducendo testimonianze cattoliche. Ecco un passo del mio diario che riguarda una visita alla Chinatown, da cui vedrete com 'è considerato ancora oggi dai propri dirigenti: "Facemmo il giro di tutti i dormitori, refettori, ecc. (assai scuri e tetri, con una pulizia superficiale) .che egli (Mr. Dutton, il frate laico) non cercò di giustificare. 'È quasi passabile ormai', egli disse; 'le suore rimedieranno a tutto ciò quando riusciremo a farle venire'. Eppure potei comprendere che era già meglio dalla morte di Damiano, e assai meglio del tempo in cui egli stava lì solo e poté seguire il suo non sempre incensurabile giudizio". Ho fatto_oramai abbastanza strada per incontrarVi su un terreno comune di fatto; e Vi dirò che, per una mente non oscurata dalla gelosia, tutte le riforme del lazzaretto, e persino quelle che egli combattè con maggiore veemenza, sono proprio opera di Damiano. Esse forniscono la prova del suo successo, esse costituiscono il risultato che egli - potè ottenere dai pigri e dai trascurati, Molti erano in campo prima di lui; il signor Meyer, per esempio, della cui operosa fede sentiamo parlare troppo poco; vi sono stati molti altri dopo; e qualcuno ebbe maggior saggezza mondana del nostro santo, anche se nessuno ebbe maggior divozione. Prima di lui, anche Voi vorrete confessarlo, essi avevano ottenuto poco. È toccato a lui, con un cospicuo gesto di martirio, dirigere gli occhi di tutti sopra quel malconcio paese. D'un colpo, e a prezzo della sua vita, rese il luogo illustre e notorio. E questa, se Voi considerate la cosa in grande, era l'unica riforma necessaria; feconda di tutto ciò che seguiva: produsse danaro; produsse (il miglior contributo di tutti) le suore; produsse una direzione, giacché l'opinione pubblica e l'interesse pubblico arrivarono con lui a Kalauao. Se mai un uomo creò riforme, e morì per crearle, è stato lui. Non vi è una tazza pulita, un asciugamano pulito, nellaBishopHome, che Damiano non abbia lavato. Damiano "non era un uomo puro nei suoi rapporti con donne, ecc-". Come fate Voi a saperlo? È questa la natura della conversazione che si faceva nella casa della.via Beretania, che il vetturino invidiava quando passava? Particolari pepati sulla rilassatezza del povero prete contadino, che si affaticava sotto i dirupi di Molokai? Molti hanno visitato la colonia prima di me; si direbbe che non abbiano sentito questa voce. Durante il mio soggiorno ho sentito molti racconti scandalosi, perché i miei informatori erano uomini che parlavano con laica scioltezza, e ho sentito molte legnanze sul conto di Damiano. Perché questo punto non fu mai toccato? E come è arrivata questa voce sino a Voi nella tranquillità del Vostro salottino clericale? Ma non voglio nemmeno aver l'apparenza di volerVi ingannare. 79

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