Linea d'ombra - anno VIII - n. 53 - ottobre 1990

ILCONTESTO Oh, -Superman! Sull'imperialismo americano Harold Pinter traduzione di Maria TeresaPetruzzi Ai primi di quest'anno mi sono recato a Praga e vi ho trovato una situazione straordinaria: una sensazione eccitatae nervosa di incredulità, una sensazione di pensiero tradotto improvvisamente e impressionantemente in azione, quasi una percezionedi qualcosa di miracoloso. I Cechi si erano liberati dall'oppressione. Il senso di liberazione era palpabile. Come si è manifestato il nuovo spirito democratico?Quel che saltava immediatamente agli occhi era il fatto che si andava creando un clima straordinariamente nuovo - un clima favorevole allo sviluppo di un dibattito indipendente, critico e aperto e nel quale la costrizione e la repressione del pensiero non era più accettabile. · L•unico altro paese dove avevo avvertito qualcosa di simile a quel senso di spontaneità, di vitalità e di impegno eccitato, anche se precario, era stato il Nicaragua, quando mi ci ero recato nel 1988.E uscivano da una battaglia durata sette anni. Quando l'Est europeo è stato sconvolto dall'eccezionale catena di eventi, il mondo ha gioito. E allora mi viene da pensare al Centro America, dove la gente ha avuto sempre le stesse identiche aspirazioni dei paesi dell'Est europeo: liberarsidall 'oppresiione. L"'Economist", un giornale diffuso a livello mondiale, ha pubblicato, nel febbraio scorso, un editoriale intitolato "Sì. Voi siete la Superpotenza". Vi si affermava che solo gli Stati Uniti possono definirsi, ora, una Superpotenza, e continuava dicendo che il ruolo dell'America è quello di aiutare altri paesi a rendere il mondo un posto più sicuro e più ricco. L'editoriale terminava con il seguente paragrafo: "Una Superpotenza moderna deve essere unposto che i meno liberi ammirano, addirittura invidiano. Gli ultimi dodici mesi hanno visto il tri.onfodegli ideali occidentali, della democrazia e del capitalismo di mercato.Una delle principali ragioni di questo trionfo è che nei decenni del dopoguerra l'America ha tenuto fede ai propri ideali mentre i dogmi marxisti si sono rivelati una realtà corrotta. L'America deve rimanere al suo interno una terra di occasioni e di apertura, per meglio assicurare che il resto del mondo continui a muoversi nella stessa direzione. Buon lavoro, Superman." Quello che possono pensare di queste osservazioni i 40 milionidi Americani che vivono ai margini oal di sottodella linea di povertà, non è difficile immaginarlo. Vorrei però esaminare più da vicino il problema di questa realtà corrotta, e vedere a cosa si riferisce. (Vale la pena di osservare, a proposito, che l'editoriale dell"'Economist" non citava affatto l'America Latina.) Gli StatiUniti hanno avuto un rapporto lungoe rigorosamente possessivo con i paesi del Centro-America e con il bacino dei Caraibi, e un rapporto particolarmente attivo con il Nicaragua.

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