risposta." Si scusavanoper la loropigrizia, per le penneo lematite (chiedevamo lorodi usare l'inchiostro mamolti non lo facevano). Un ragazzo si _scusavaper la sua grafia dicendo: "Sto scrivendo in metropolitana" e può darsi che fosse vero. Alcuni chiamavano "compiti" le lezioni e si rivolgevano a Mr Margolis scrivendo "Caro maestro". Una donna decorava le sue lezioni con adesivi natalizi. Con mia grande sorpresa, capitò che due o tre studenti maschi scrivessero oscenità per uomini soli, e raccontassero ancora vecchie e logore barzellette. Cominciai a copiare alcune parti delle lettere e delle storieper portarle a casa con me. Un portinaio di Kansas City voleva imparare a scrivereper pubblicare "un libro su come insegnareai bambini a essere buoniradicali del tipoGeorge Washington o del tipo Gesù Cristo." Una donna rivelava che la madre anziana approvava che lei imparasse a scrivere, tanto che le aveva dato i quaranta dollari e "il suo stesso nome con il quale firmare." Il nome della figlia eraEmma, quello della madreKaterina. Potevo rivolgermi a lei chiamandola Katerina d'ora in poi? Oltre alla mia "signora allevatrice" di bestiame e di polli mi affezionai a un Mr. Jimmy O' Shea di Fai! River, settant'anni, occupazione "pensionato". Il suo era quanto di più vicinoci fosse a uno stile nai"fclassico. Le sue storie erano piuttosto lunghe, e come Gertrude Stein, scriveva con una grande grafia sui piccoli pezzi di carta. Aveva raggiunto uno stile che gli permetteva di scrivere frasi lunghe esattamente quanto una pagina - di solito cominciavaconAncheoSìinaltoasinistrae finiva con unenorme punto a formadimezzalunain fondoa destra.La bontà iliuminava le sue pagine rigate di azzurro come se fossero state lampioncini di carta. Caratterizzava tutto ciò che appariva nei suoi semplici racconti con tre, quattro, o perfino cinque aggettivi e poi li ripeteva, come Omero, ogni volta che appariva il sostantivo.Fu Mr. O'Shea a scrivermi una lettera che esprimeva la sensazione, comune a molti, del tempo che passa e che si perde, stupore e invidia e unaambizione in parte sincera."Non sono statobeneper via dei miei denti e me ne hanno tolti tre, grandi, perché mi rendevano nervoso e mi facevano star male a volte, e questo è il motivo per cui non ho potuto mandare la mia lezione. Sto pensando che riuscirei a scrivere come tutti gli Autori, perché · credo Ghequesto mi possa occupare più di qualsiasi altro lavoro. Mr.Margolis, stopensando a come fannoquegli Autori a scrivere delle storie così lunghedi 60.000 o 100.000parole e dove trovano l'immaginazione e il materiale su cui lavorare? So che quello di quest'arte è un campo molto vasto." Sopportai la scuola fino a che mi fu possibile, non per molto tempo, e la stessa settimana in cui ricevetti questa lettera di Mr. O'Shea diedi le dimissioni. M.r Black mi pregò di restare, stavo proprio cominciando ad andar bene, consegnavo sempre più analisi in un giorno, e mi offrì due dollari e mezzo in più alla settimana. Anche Rachel sembrava dispiaciuta di vedermi andar via. Uscimmo per un ultimo pasto insieme, in un'altra caffetteria con bar e pagando ciascuna per sé prendemmo un Manhattan da venti centesimi prima di pranzo. Mentre ripulivo lamia scrivania mi diede un regalo, uno strano libro in brochure che avevaappena finito di leggere, scritto da un cinese, in uno stile che somigliava a quello dei nostri studenti. Riguardava le sue esperienze di schiavo negli Stati Uniti e nelle piantagioni di zucchero a Cuba. STORIE/BISHOP Può darsi che fosse una storia vera ma non era "realismo" perché adoperava immagini bizzarre, orientali. IncontraiRachel a Times Squarecirca due anni dopo, unasera mentre stavo andando a teatro. Era sempre la stessa, forse un po' appesantita e forse un po' meno male in arnese. Le chiesi se lavoravaancoraper laU.S.A. SchoolofWriting e come stava Mr. Black. Mr. Black, annunciò lei conaria indifferente, era in galera per una ennesima violazione dei regolamenti postali. La U.S.A. School of Writing aveva subito una irruzione della polizia poco dopo la mia partenza e tutto il nostro lavoro e tutte le lezioni accumulate dei miei poveri studenti, e le loro lettere serie, fiduciose, eranoSt:f\teconfiscate. Rachel disse: "Non te l'ho detto mentre eri làma è per questo che facevamo tutta la revisione.La U.S.A. School era un nuovo nome; fino a un mese prima che tu venissi cen' eraun altro. Black quellavolta avevapagato unabella multa e stavamo ricominciando tutto da capo." Le chiesi cosa stesse facendo ora, ma non me lo disse. Ero vestita per.il teatro ,elei mi squadrò con disprezzo, mi parve,ma anche con tolleranza,·come se stesse pensando, Bell'anarchica! Poi Mr. Hearn e Mr. Margolis si diedero la mano e si separarono per sempre. (1966) Copyright 1983 Alice Methfesscl, Farrar, Straus & Giroux, cu· I • ~ ' New York Dick Hebdige Sottocultura Teddy boy, mod, skinhead, punk: le sottoculture giovanili investigate con i raffinati strumenti della semiologia e dell'antropologia culturale. Andy Warhol La filosofia di Andy Warhol La più discussa star della pittura contemporanea si racconta attraverso una serie dieccitanti provocazioni sul sogno americano e sull'arte come affare e divismo. (.) Edizioni Costa & Nolan Via Peschiera, 21 - 16122 Genova ___ _. 65
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