famiglieadulte,igenitorisuicinquant'anni(maquanto"giovanili", però...), i fruitoridi un reddito elevato.Perfinogli infantidai 6 ai 9 anni, sehannounsenso (e lodevonoavereper forza)letrasmissioni del sabato mattina della BBC o di Channel 4. Sono questi, in. definitiva, i nuovi "gruppi leader": che hanno "costretto" il teenagerdi unavoltaa perdere terreno,siada unpuntodi vistaculturale che finanziario.Ed è questa l'eterna legge dei cambiamenti,degli spostamentieconomici da una sezionedi mercatoali' altra. Lei diceva, in precedenza, che la gioventù è sempre stata consideratacome "la metaforadel mutamentosociale".Ma ora questametciforasi sta esaurendo,haperso rilevanzaancheda un punto di vista della "immagine" e dell'appeal. Quali "eventuali strutturali",secondolei,hannocontribuitoa intaccarlaalleradici inmanieratantovistosa? Direiche "metafora" e "mutamentistrutturali" sonoprofondamente interconnessi fra di loro. Infatti, non si tratta soltanto di inventare nuove mitologie: si tratta, soprattutto, di individuare i cambiamenti ~;opravvenutisia sul mercato del lavoro che nella strutturadel reddito. In altreparole, uno degli elementi sui quali si fondava-negli anni Cinquantae Sessanta- il mercatodei teenager, era l'idea che la scuola venisse abbandonata in giovane età, diciamoversoi quindicianni:poi sopravvenivaunabreveparentesi - di cinque, sette anni al massimo- che collegavala chiusura dellacarrierascolasticaconilmatrimonio.Bene,nelcorsodiquesta parentesi- come ben si evince dal film Quadrophenia, assolutamente esemplare nella sua capacità di descrivere il microcosmo teen-agerialelondinesedei primiSessanta- i giovanilavoravano (quasi sempremanualmente),guadagnavanodenaro (magari non moltissimo:ma certopiù che sufficienteper le loroesigenze,visto che continuavanoa vivere in famiglia), e avevano, nettissima, la percezionedi essere totalmente liberi da ogni sorta di coinvolgimenti,da ogni obbligo inerenteall'uso (privato)chepotevanofare del denaro guadagnato. Ora, dopo la recessione dei primi anni Ottanta,ladisoccupazionegiovanileharaggiuntoIivellimaivistiin precedenza.E se è forse sbagliatodire che il potere d'acquisto dei giovani, nel loro complesso, è minore di quello di vent'anni fa, è però certoche il meccanismocostruitosull'equazione fra"lavoro" e "libertà di spesa" si è definitivamenterotto. Anche per questo i giovani, intesicome "classe", hannoperso potere. Nonpastasse, gli anni Ottanta- soprattuttoneipaesi dell'Europa occidentale - sono stati caratterizzati da un nuovo tipo di conservatorismo:e anche questoci dà l'idea di quanto la "rivolta giovanile"e i cambiamentisocialia questaconnessiabbianoperso la loro importanzaprimigenia.Ora, lo "stile di vita" (cheun tempo era una prerogativapressoché assoluta del teen-agerismo)non ha più limiti di -età, e la metafora della gioventù si è trasformata brutalmenteinun'identità dipuraconsumatricedi cultura.Perdirla inaltritennini,gli Ottanta sonostatiil decennioincui il concettodi "mercatodimassa" è diventatocomplessoinvirtùdellosviluppodi numerosissime"nicchie di mercato",e di differenzeculturaliassolutamente gigantesche, e di un "pluralismo culturale" dapprima sconosciuto. Qùesto significa, né più né meno, che il consumatoremedio è costantementesfidatoda questedifferenze,e tuttoquestohaanche a che farecon il riconoscimentoche la Gran Bretagna è, ormai, un paesepost-coloniale:dove le differenzedi cui parlavosono immediatamente visibili, palpabili, sia in termini di età che di classe INCONTRI/HIBDIGE sociale.Per esempio a StokeNewington, il quartieredove vivo, ci sono turchi, indiani, irlandesi, neri dei Caraibi, tantissime altre razze: e si ha, nettissima, una sensazionecome di implosionedel mondo intero ali' interno degli spazi metropolitani dell'Europa occidentale.Tuttoquesto,dunque,servea creareulterioridifferenze,etnicheoltreche di età e di classe:che possonofarsorgerel'idea diunasortadibattagliagenerazionaleuniversale.Dettacosì, lacosa sembrasemplice:ma non lo è per nulla! Anche perchéun melting ' pot di razze e di etnie come quello che mi vive accanto non è prerogativaassolutadi Londrae_dellaGran Bretagna:al contrario, è una"costantemetropolitana"validaaParigi comeadAmburgo,a Stoccolmacome a Napoli. Maquesto meltingpot, innuceesistevagiàneglianniSessanta. Nona casoimods-e lei,aquanto mi risulta, è statounmod:della · "primagenerazione" - hannosempre avuto, quasi come tratto costitutivodei loro club, l'obiettivodell'interscambioculturalefra "comunitàbianca" e "comunitànera"... È vero, sono cresciutonell'era dei mods: ma devo anche dire, per questionidi onestà intellettuale,di non esseremai statomolto attivo nel gruppo. Anzi, di essere stato un pessimo mod. A parte questo piccolo particolare - riconducibile al fatto che mentre andavo a scuola non guadagnavo abbastanza denaro per poter essereunmod"doc" e che i mieigenitorivolevanoa tuttii costiche frequentassil'università - nonrimpiangonulladelmiopassato:di aver frequentatolescuolediShepherd'sBush, il quartiereocciden- .talediLondrachehadatoi nataliagliWho, e di averavutoperamici alcunideimodspiù trendy delperiodo.Trovavoche la lorocultura fosse molto interessante, fondata com'era sulla "black music" e sullo "stile". Oggi, se ci ripenso, la trovo invece un pochino "ufficiosa":perché, in findei conti,ruotava tuttaattornoai simboli della Vespae della Lambretta.Soprattutto, la trovo squisitamente "inglese":perché è parte integrantedi quel-mosaicoche, iericome oggi, fa "il vero inglese": il dandy, o come diavolo lo si vuol chiamare.Però è altrettantocerto che, a un altro livellodi consapevolezza,il movimentomoddenotavaesplicitamentel'impazienza di tutti noi verso quel modello di "britannicità bianca" che ci era stato inculcatoa viva forza nelle teste. E dunque, se proprio devo trinciareungiudiziosommario,miparecertochequellodeimodsia stato un movimento "quasi profetico". Perché ha segnato l'inizio delledanze frabianchi e neri. Non soltantoper questo, credo.Ma anche per il fatto che i "modsdellaprimagenerazione"eranopiùfantasiosi,piùricchidi immaginazione di inventiva,dei loròepigonidi oggi... Non sonomoltod'accordo. Vede, la "mortedel teen-ager"non significanecessariamenteche tutto sia finito, e che i teens di oggi vivanoanni privi di significato,siano diventati tutti conservatori! voglianosoltantopossedere una bella casa, un buon !avo!'°,molti soldi e una famigliola unita. Per quanto contraddittono possa sembrare (ma non lo è), passeggiando oggi per Londra, e non soltantoperLondra, si vedonomaggioridifferenzeche inpassato: sivedono,soprattutto,mescolanzecult~ ardi~ssi~e, stili infinitamentepiù cosmopoliti di quelli presenti negh anm Sessanta.E sono stili che denotano un "ibrido" stupendo, un delizioso "non essere"nébianconénero.Tuttoquestodenotaunafiduciaassoluta, un'enorme capacità di muoversi liberamente fra diversi mondi e diverseculture.Ai nostri tempi - forse- per noi era necessario essereunmodo unrocker:perchéquestacollocazioneci davaforza 57
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