l~CONTRI/KUREISHI inseritein una struttura democratica,in unaCostituzione.Ma noi non abbiamouna Costituzione. Faiparte del movimentoafavore della Costituzione? Sì,ma non so come i problemicui accennavoprimapossano essere risolti. Ci sono però delle cose che dobbiamoprendere in considerazione,soprattuttoper quantoriguardal'Islam, che è una religione militante con.dei punti di vista molto forti, come per esempioquello sulla posizione sociale delle donne, sull'importanzadella religiqne, dell'educazione, o sull'idea di che cosa sia un romanzo. L'Inghilterra deve imparare a convivere, a essere tollerante, a trattare con qdeste cose, anche se ci vorrà molto tempo. Lo stessovale naturalmenteper tutta l'Europa, laGermania, la Francia, l'Italia e forse anche per l'Europa Orientale. Crediche siano statifatti deiprogressi verso l'elaborazione di unaCostituzionein Inghilterra? Non credo che ci saranno dei progressi con questo governo. Forse con un governo laburista. La tolleranzacui ti riferiviprimafunziona solamenteseviene praticatada ambo le parti. Sì, certamente. Tutti debbonocambiare, ma coloro che emigrano cambianocomunque.Ciò che deve cambiareveramente è lo Stato.Ci sonodellenuovenazionicondellenuovepopolazioni etniche e religiose. Bisogna esserne consapevoli.Non esiste più l'omogeneità razziale. Comepensi siapossibile conviverepacificamente? Tramite la Costituzione. E poi ci sono le virtù private, la tolleranza, l'amore. Ma è molto importante che le istituzioni provvedano a non far sentire la gente priva dei propri diritti, tagliatafuoridalla societàe dallavitadel gruppoetnicoprevalente. È importante che la gente non subisca discriminazioni e pregiudizinel fare domanda di lavoro. La gente deve capire che se vuoleche una società funzioni questa deve essere una società senza pregiudizi, una società aperta. Spero che nazioni come l'Italia, che soloora stanno incominciandoa doversiconfrontare con questoproblema, guardinoall'Inghilterra e imparinoda essa quali sono gli errori, quali i vantaggi. Non si trattaanchediunproblemaeconomicoedellaquantità di lavorodisponibile? Sì, dipende dalla propria economia. Negli anni Cinquanta e Sessantaquandogli ufficialidel Governobritannicoandaronoin India, nei Caraibi e in Pakistan, la Gran Bretagnaavevaun forte bisognodi manodoperae incoraggiavala gente a emigrare.Negli anni Settantae Ottanta ci fu una forte disoccupazionee la gente iniziòa incolparnegli immigrati.NessunocomprendechelaGran Bretagna è sopravvissuta negli anni Sessanta solamenteper via della forza lavoro a basso prezzo. Città come Los Angeles non potrebbero sopravvivere senza i sudamericani. L'America non potrebbe andare avanti senza di loro. Tutto dipende certamente dai bisogni dell'economia nazionale, ma quando l'economia va malelacolpavienedataagli immigratie quandovabenesonoloro a fare i lavori, i lavori di merda. 52 Alcunidiconoche conRus.hdie è cambiatalaposizionedello scrittore.Alcuni scrittoricredonoche spettia loroil compito.li tentare di migliorare la società. Come ti consideri da questo puntodi vista? Non penso di dare alcuna impressione di voler migliorare la società.E diverso nell'Europa Orientale.Qui nessunosi accorge dell'esistenza degli scrittori. Credo che questa sia una cosa positiva perché non ci sono distrazioni e si può continuare a scrivere.Facciamopartedelmondodello spettacolopiuttostoche di quello culturale, o·di quello filosofico. Ciò che è capitato a ilavel è molto interessante.All'inizio era moltoimportantecome . scrittoree dissidente, e poi, in quanto uomo politico, sarà probabilmentelui a introdurreil capitalismoinCecoslovacchia,aiutando quindi a costruire una societàdove ciò che un autore dice non ha più alcuna importanzae dove le parole non hannopiù il peso che hanno avuto negli ultimi due anni. Sarà anche interessante vederecome si passeràda unasocietànon libera,dovecontavano leparole,a una societàlibera,dove le parole non conterannopiù. Pensi che ci sia un maggiorenazionalismoin Europa, un maggiore senso di difesa nazionale, morale, soprattutto nei confrontidel mondoislamico? Sì, certamente.FayWeldon,per esempio,ha scrittoun pezzo a proposito di Salman Rushdie dicendo che quel che gli era successosignificachebisognaabbandonareil multiculturalismo, che bisogna ritornare ai valori inglesi tradizionali, perché una societàmulticulturaleportaalla lucequelleculturecheodianogli autori.Non accettoquestopuntodi vista, ma si può comprendere come la gente diventi nervosa. Tu sei mai diventatonervosoa questoproposito? Credo che si possa vivere in una società che rispetta le varie religioni, i vari stili di vita, senza che questo implichiuna forma di oppressione,come quelle degli scrittori, o delle ragazze nelle scuolemusulmaneche non vengonoeducate da persone liberali. Oradobbiamocombattereper il nostroliberalismo.Noncertoper Salman, ma per tutti noi, è stata una buona cosa perché è fondamentalepoter ripensareall'importanza dellalibertàdi scrittura,di parola, di critica, al fatto di poter dubitare,argomentare, analizzare una società. Bisogna nuovamente combattere per queste libertà mostrando come una società sia molto più sana tramiteesse e come questo vada a beneficio di tutti noi. Bisogna dimostrareche l'arte e la scritturanon sono soloper ildivertimento di un gruppo d'élite, ma che sono fondamentaliper la nostra dignità. Credidifarlo anche tu? No, non particolarmente. Non ,voglio dare al mio lavoro troppa importanza. Sarebbe stupido, presuntuoso. Non sono Vaclav Havel. Con questo non voglio dire che non combatta politicamente.Mipiace pensareche le cose che scrivopresentino l'Inghilterra inuna lucediversa,che lepersonechemettoneimiei filmsianopersone che noncompaionosolitamentesUglischermi e che trattino problematiche serie. Credo che in questo senso quelloche faccio sia importante,anche se non mi aspetto troppo.
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