CONFRONTI Storie barocche e storie bizantine GianniTurchetta Sappiamo tutti che l'impegno è finito, e non solo quello politico. Non siamo più marxisti o comunisti, ma neanche trasgressivi o femministi. Ormai persino prima di dire che siamo progressisti ci guardiamo intorno; per vedere se si può: un po' come quando vogliamo fumare. Per il sesso le cose sono un pochino più complicate, ma il trend è lo stesso. E vabbe'. Poiché siamo anche diventati molto intelligenti grazie alla caduta delle ideologie, sappiamo ormai per certo che la letteràtura non deve mai e poi mai intestardirsi a parlare del presente, ci mancherebbe. E però a me un residuo di rozzo moralismo vetero è rimasto, e mi fa una certa impressione vedere che, mentre quasi scoppia la guerra nel Golfo e l'Italia va assomigliando sempre più al Far West(a parte che i nostri qui non arrivano mai),gliscrittoridinarrativasidedicano sempre più spesso allarievocazionedi scenari temporali remoti, talvolta peregrini. In realtà la voga dei romanzo storico ha almeno una quindicinad' anni, e ha prodotto non pochi risultati buoni e talora eccellenti, da Consolo a Salta a Rosetta Loy. Certamente è possibile parlare, attraverso il pa~sato, del presente, come insegna il grande Manzoni. E tuttavia di fronte a tanti romanzi storici provo un certo disagio. Significativamente, nei nostri pìù recenti rappresentanti del settore, la preferenza va in modo massiccio proprio al Seicento di manzoniana memoria: La Chimera di V assalli(Einaudi, pp. 303,L.26.000) si svolge fra il 1590 e il 1610, L'isola delle comeie di Majellaro (Camunia, pp. 306, · L. 28.000) fra il 1636 e il 1681, La lunga vita di Marianna Ucrìa della Maraini (Rizzoli, pp. 265, L. 29.000) fra l'ultimo scorcio del Seicento e i primi decenni del Settecento. Fa eccezione Il fuoco greco çliMalerba (Mondadori, pp. 253, L. 27.000) che addirittura si rivolge alla Bisanzio del decimo secolo. Tutti soggetti barocchi, insomma, meno uno bizantino. Evidentemente sentiamo vicine a noi le epoche di disordine altamente ritualizzato, di violenza scatenata rria Dacia Maraini in una foto di Paola Agosti. fra cumuli di vincoli burocratici, di cerimoniali e menzogne, di ricchezza ostentata in mezzo a una crescente miseria. E insomma in questa letteratura c'è sì una spinta all'evasione versp epoche più "poetiche", sontuose anche nelia straçcionaggine, ma c'è anche una inquietudine profonda, per quanto talvolta dissimulata o non consapevole. D'altra parte questi romanzi sono tutti improntati ·a un narrare disteso, accattivante. Anche di questo non ci scandalizziamo più, ma qualcosa vorrà pur dire. Lo scrittore infatti opera uno straniamento d'ambiente, sfruttando le naturali attrattive dell'esotismo cronologico, ma si guarda bene dall'operare uno straniamento linguistico. In questo modo stabiliscè col pubblico un contatto éordiale, rassicurante, come testimonia il notevole successo dei libri nominati. Ma l'assenza programmatica di tensione sperimentale ha un prezzo sul piano della qualità estetica. L'etichetta del resto ("romanzo storico") dice tutto e niente, e al suo interno troviamo oggetti diversissimi. È chiaro però che. affrontare il presente, o anche soltanto un passato non remoto (diciamo: gli ultimi cento anni) è ormai un problema quasi per tutti i nostri scrittori. E; certo non perché vi _manchinole storie da raccontare, "romanzesche", che ce n'è fin troppe. Soltanto che, come scriveva Malerba ne Il serpente, la sordida brutalità della "cronaca" ·rompe I'"incanto", cioè inibisce quella sublimazione necessaria a una letteratura che voglia andare senz:altro d'accordo con il grande pubblico. Né va dimenticata, perché è un dato significativo, la parentela molto stretta che esiste fra un certo tipo di narrativa "storica" e il racconto fantastico: basti pensare allaMorazzoni, o alle Menzogne della notie di Bufalino. Recuperato il piacere di raccontare, il rischio però è quello di limitarsi a una narrativa di medio calibro, piacevole e di buona fattura, ma con poco altro da dire al di là del fascino dello strano, o della voglia dello scrittore di dar luogo a una sorta di fantasiosa autobiografia. Così accade a Majellaro, il cui romanzo, definito da molti "picaresco", rientra piuttosto nel genere avventuroso. Anzi, io vi ho ritrov~to addirittura sapori di libro per ragazzi. Non è affatto una definizione spregiativa, ma limitativa sì.L'isola delle comete è cioè niente di più e niente di meno che un'attraente cavalcata attraverso un campionario di peripezie romanzesche: a esse l'autore rivolge uno sguardo sorri- . dente che un ·po• alleggerisce il tono, un po' sfuma nel compiacimento. Anche La lunga vita di Marianna Ucrìa è un libro per così dire gentile, ricco di tenerezze, fra momenti di vera suggestione e cedimenti a un'effusività non sempre controllata. Pur cogliendo con finezza certe sfumature psicologiche, nel complesso il libro della Maraini conferma fin troppo bene la tendenza a fare della letteratura una fuga dalia propria presente e non sempre gradevole identità, per costruirsi un alter ego (Marianna è un trasparente anagramma) migliore. Magari sfortunato, come qui la sordomuta protagonista, ma ~ Novità Marsilio ~ Giampaolo Rugarli L'ORRORE CHE Ml HAI DATO Folle,osceno,sanguinarioi:l mostroche è. in noi pp. 184, L. 24.000 Ippolito Nievo LE CONFESSIONI D'UN ITALIANO Introduzionee cura di SergioRomagnoli pp 1032, coi:i40 ili., rilegato, L. 140.000 Letteraturauniversale Giovanni Pascoli GIUGURTA a cura di Alfònso Traina Uno dei più originalicarmilatinidel Pascoli pp. 104, L. 12.000 Giuseppe Ungaretti IL PORTO SEPOLTO a cura di Carlo Ossola Il primo librodi poesiedelpoeta nell'originarisatesuradel 1916 pp. i56, L. 16.000 Angelo Poliziano RIME a cura di Daniela DelcornoBranca Un testochiavedell'Umanesimofiorentino pp. 264, L. 16.000 Prosper Mérimée DOPPIO INGANNO a cura di Maria GraziaPorcelli Introduzionedi AlbertoCastoldi Un romanzo«mondano» fra tradizionearistocratica e trasgressionreo,mantica pp. 176, L. 14.000 Nathaniel Hawthome LEGGENDE DEL PALAZZO DEL GOVERNATORE a cura di Daniela e Guido Fink I.A <mascitdaellanazione»in quattro / esemplariraccontidell'autore della«Letterascarlatta» pp. 216, L. 16.000 Bonaventura VEGLIE a cura di PatrizioCollini L'operapiù vigorosae radicale del romanticismotedesco pp. 352, L. 18.000 Isaak Babel' L'ARMATA A CAVALLO DIARIO 1920 a cura di CostantinoDi Paola , . Il capolavorodella letteraturasovieticadeglianni '20 con l'inedito«Diario»dell'autore pp. 5I2, L. 22.000 VatsyiiY.ana KAMASilTRA a cura di CinziaPieruccini L'immortaletrattatosull'amore nellaprimatraduzionedal testooriginalesanscrito . pp. 256, L. 16.000 Kawabata Yasunari RACCONTI IN UN PALMO DI MANO. SUGGESTIONI E ARTIFICI a cura di OrnellaCivardi Trentacinque«raccontin miniatura» delgrandeKawabatain primatraduzioneitaliana . pp. 168, L. 14.000 39
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