ILCONTESTO Dipingi di verde il tuo condominio! Una polemica 1 PiergiorgioGiacché Mai come in questa fase ha regnato da noi - sul piano culturale-un'armonia e un'identificazione quasi completa fra governanti e governati. Non si dà più il problema della organizzazione del consenso, ma della spartizione elettorale di aree dello stesso totale terreno di conformità, ovvero della conquista di quote sempre più ampie di un mercato consensuale ormai equivalente a quella che ieri veniva ritenuta la libera opinionepubblica. Se poi si aggiunge la considerazione sempre più fondata circa la bassa qualità degli eletti a fronte di un livello decisamente più elevato di molti elettori, ci si dovrà convincere di essere arrivati· al trionfo di una democrazia perfetta, di una democrazia evangelica. In politica, gli ultimi sono da tempo diventati i primi. Certo anche nel nostro piccolo e lussuoso mondo antico si continuano a registrare squilibri e prepotenze, contraddizioni e differenze sociali ed economiche insanabili e insanate, ma allora ci si deve ancora di più inchinare davanti a questo miracolo di omogeneizzazione e di pastorizzazione culturale. E finalmente, se all'interno e al chiuso del corpo sociale nazionale - ma potremmo affrettarci a dire "occidentale" - ancora resistono segnali di crisi, conflitti di interessi e liti da pretura, basta il confronto con l'esterno (sarebbe adire la parte ... "extra-comunitaria" dell'Estero) a garantire il cemento e l'acceleratore di una intima e convinta unità. Proprio quel confronto che fino a ieri era in grado di aprire divisioni e contrapposizioni perfino morali! Oggi, anche se non lo si vuole ammettere, il vero divario non è più fra stato, istituzioni e società civile, ma fra la Società Civile - la nostra, evoluta e tranquilla e a numero chiuso - e "il resto del mondo~•.Ed è in fondo dal resto del mondo che arrivano le pretese novità e i pretenziosi disturbi. Perché poi meravigliarsi tanto di quelli dell'Est che hanno finalmente scoperto la nostra democrazia e il nostro mercato, oppure perché spaventarsi troppo di quegli altri che con infantile prepotenza vogliono barare al nostro Monopoli prendendosi i contratti e gli alberghi del Kuwait? Sarà per questo che da noi, a dispetto delle crisi internazionali, contano molto di più i cacciatori del referendum e i risultati delle amministrative: ci eccitano le giunte anomale e ci spaventano le leghe regionali. Da noi il dibattito politico lacerante è quello fra le due Dc di De Mita e Andreotti o i quattro Pci di Occhetto, di Ingrao, di Cossutta e di tutti gli altri. Da noi i problemi sociali sono tutti in via di soluzione o almeno in via di obsolescenza. Da' noi ci si occupa ormai di ritocchi, di dettagli, giusto per perfezionare una società che più civile non si può: ridurre l'inquinamento può costringerci a limitare il traffico nei centri storici (ma solo la domenica), il risparmio economico ed energetico ci spinge a incentivare la raccolta diffèrenziata del vetro e dei rifiuti, la questione giovanile si può sdrammatizzare puntando sulla chiusura anticipata delle discoteche, che vuol dire meno incidenti e più tempo a casa con i genitori almeno durante il week-end! Certò ormai tutti sanno che questo perfezionismo non è ancora perfezione. Sistemate le norme, bisogna rifondare i valori, e i nostri migliori cervelli politici stanno tutti lentamente risalendo dalla prassi alla teoria, con un metodo forse discutibile eppure tradizionale: una volta fatta la legge si ha da cercare l'inganno dell'Idea. E non più viceversa. E finita del resto la vecchia querelle dei politicizzati d'un tempo sul senso controverso della parola "ideologia": se bisognava usarla come "visione del mondo" oppure nel significato marxiano di "falsa coscienza". Si è tornati alla definizione etimologica e classica delle Idee Prime, nel senso ovvio e non più vergognoso delle prime che vengono in .mente e soprattutto delle "proprie". Come però conciliarle tuJ:te insieme, come farle rispondere a un sistema integrato e armonico, e inoltre senza più costruire piramidi e gerarchie di valori? Senza più ricadere - come auspicano tutti - nelle "vecchie forme totalizzanti dell'ideologia"? Fino a qui, nel clima spicciolo del pensiero debole e della fine della storia, bastava ridurne il peso o l'ambizione: l'idea era diventata molto simile alla lampadina che nei fumetti si accende sulla testa dell'eroe. Escogitazioni e accorgimenti molto concreti ~ utili all'immediata soluzione dei problemi quotidiani. Adesso invece cominciano ad arrivare solidi contributi ideali (o ideologici in senso puro), in grado di costituire veri e propri punti di 'riferimento per quella che a taluni poteva finora ~mbrare una patologia, da chiamare magari "condominialismo, malattia senile del riformismo". Non sono pochi gli esempi di questo ritorno al Pensiero politico, del rinnovato impegno di costruire le linee, di elaborare - le tesi, di mettere a punto o a nuovo i principi ... Anzi, sulla scia delle avanguardie di Comunione e Liberazione, ormai tutti si sbizzarriscono in coniugazioni ardite, in associazioni junghiane, In questo pagina e o pog, 22 disegni di Fobion Gonzoles Negrin,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==