Linea d'ombra - anno VIII - n. 53 - ottobre 1990

IL CONTESTO di riconoscimento al Nicaragua - solo una nuda e cruda nota diplomatica, accettandolo a malincuore come un paese bonafide. Per cùi, ad csempio,.quando il Nicaragua fu sconvolto da un terribile uragano nell'ottobre 1988, la Gran Bretagna spese solo 250.000 sterline in aiuti. Gli Stati Uniti non dettero niente. Evidentemente era un uragano comunista. Naturalmente gli Stati Uniti hanno accettàto favorevolmente gli sforzi dei paesi dell'Europa de Il 'Est verso I' autodeterm inazione. Tutti provarono orrore quando i Russi invasero la Cecoslovacchia nel 1968. Ma quel che gli Stati Uniti hanno fatto in Nicaragua è esattamente la stessa cosa che fece Mosca in Cecoslovacchia nel 1968, anche se con metodi diversi. Invece di inviare dei carri armati, essi hanno distrutto il servizio sanitàrio e affondato l'economia e spaventato la popolazione ..E così l'elettorato ha dovuto barattare la vita e la libertà contro la fame e la morte. E fame e morte hanno vinto. Ma adesso, che cosa faranno gli Stati Uniti? A mio avviso, il guaio è che gli Stati Uniti si erano davvero montati la testa ali' idea dell'aggressione sovietica. Essa giustificava tutto, era presente fin dalla colazione del mattino insieme con i fiocchi d'avena. Faceva parte del modo di vivere americano. Avevi un nemico e l'amavi, te lo tenevi stretto. Gli tenevi una lama puntata contro l'ombelico, ma lo tenevi stretto a te perché era tuo amante nella morte. Avevi bisogno di lui. Parlavate di morte. I vostri punti di riferimento avevano tutti a che fare con la morte. Ma eri felice. Erano bei tempi. Potevi andartene in giro per il mondo-ad aiutare i tuoi amici a torturare e uccidere altre persone - giornalisti, insegnanti, stÙdenti, contadini ecc. - perché quelle persone, dicevi, erano dei loro. Erano ispirati da loro, erano corrotti di:l ■ ■ - -EDITO DAFIDIALABORATORI DI RICERCA- .... OLIVERSACKS "NEUROLOGEIA ANIMA" È disponibile • il testo della conferenza tenuta da Oliver Sacks a Padova nell'ambito delle G.B. Morgagni Lecture Series. L'opuscolo verrà inviato gratuitamente a chi ne farà richiesta. ~ fidia L'IMPEGNONELLENEUROSCIENZE -:}<: - Spedire il tagliando a: Fidia S.p.A. Ufficio Stampa - Casella Postale n. 110 ' 35031Abano Terme (PO) NOME VIA N CITTÀ CAP ■ ■ 8 loro. E a furi:i di parlare di loro hai conservato e rafforzato il tuo potere. Ma una volta finito tutto questo, che cosa farai? Una volta che non hai più un bel nemico, se non puoi più spendere miliardi di dollari in armamenti e ricavare miliardi di dollari dagli armamenti, che diavolo farai? Che succede se non ci sarà più un'aggressione sovietica? Che succede se l'Unione Sovietica dice, come sembra stia dicendo, "non vogliamo più essere una superpotenza, non siamo più una superpotenza"? Che cosa farà, allora, la povera America? Perché ali' America è sempre piaciuto essere una superpotenza - sempre. Carlos Fuentes ha detto che l'Unione Sovietica sta rinunciando al proprio inutile bagaglio ideologico mentre gli Stati Uni~ insistono nel trattare con il mondo solo in termini ideologici. E possibile che gli Stati Uniti imparino a vedere il mondo in modo diverso? Non ci sono prove consistenti per alimentare questa speranza. . Secondo tne la politica estera degli Stati Uniti si può ancora sintetizzare in "leccami il culo o ci ficco dentro la tua testa". Ma loro ovviamente non lo ammettono. Parlano di "conflitto debole". In realtà vuol dire che metti un po' di mine in un porto - come ha fatto la Cia in Nicaragua- e poi dici che con questa faccenda non c'entri. Devono essere cadute da un camion. Quando nel 1986 sei stato citato davanti alla· Corte Internazionale di Giustizia dell 'Aja, che ti riconosce colpevole di aver violato otto articoli della Legge Internazionale e ti ingiunge non solo di cessare la tua aggressione nei confronti del Nicaragua, ma di risarcire i danni arrecati, ti limiti a scuotere la testa e dici che la materia non è di competenza della Corte Internazionale. "Conflitto debole" significa che migliaia di individui muoiono, ma più lentamente che se sganciassi una bomba su un mucchio di loro in un colpo solo. Significa contaminare il cuore di un paese, provocare un bubbone maligno mentre tu te ne stai a guardare la cancrena che avanza. E poi vai davanti alle telecamere con la camicia bianca e una bella cravatta e dici che ha prevalso la democrazia. Il risultato di tutto questo è una malattia che colpisce il cuore del linguaggio, per cui il linguaggio diventa una mascherata permanente, un tessuto di menzogne. La feroce e cinica mutilazione e degradazione degli esseri umani nello spirito come nel corpo, la morte di innumerevoli migliaia di esseri umani, queste azioni vengono giustificate con stratagemmi retorici, terminologia e concetti del potere sterili, maleodoranti. Mi chiedo se facciamo mai caso al linguaggio che usiamo. Ne siamo capaci? Le strutture del linguaggio e quelle della realtà (intese queste ultime come ciò che accade realmente) si muovono lu·ngo linee parallele? La realtà rimane veramente al di fuori del linguaggio, separata, insensibile, estranea, non suscettibile di descrizioni? È proprio impossibile una.corrispondenza precisa ed essenziale tra ciò che è e ciò che noi crediamo? Oppure siamo forse costretti a usare il linguaggiosoloperoscurareedistorcerelarealtà-distorcereciò che è - distorcere ciò che accade - perché ne abbiamo paura? Siamo incoraggiati a essere vivi. Non siamo capaci di affrontare i morti. Ma dobbiamo farlo perché muoiono in nome nostro. Bisogna fare attenzione a quanto viene fatto nel nostro nome. Credo che proprio il nostro modo di usare il linguaggio ci abbia cacciato in questa terribile trappola, dove parole come libertà, democrazia e valori cristiani sono ancora usati per giustificare politiche e azioni barbariche e vergognose. Ci troviamo nella necessità seria e urgente di sottoporre tali termini a un profondo esame critico. Se non lo facciamo, il nostro giudizio morale e il nostro giudizio politico ne saranno inevitabilmente compromessi. (marzo 1990) Copyright Harold Pinter 1990

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==