Linea d'ombra - anno VIII - n. 52 - settembre 1990

CINEMA E infatti non è diventato un uomo politico ma un cineasta ... Ho semplicemente scoperto il cinema. Per caso. All'epoca andavoa scuola, ilmattinoe il pomeriggìo.Ungiornomi è venuto inmentedi bigiare, di non andarea scuola il pomeriggio.Mi sono messo a girovagare, e così a un certo punto ho visto della gente, tanta gente, ferma per strada, intentaa guardare delle imrr.iagini. Non capivocosa facessero lì. Hochiestoe mi hanno spiegatoche lì c'era un cinema. Non sapevo neanche cosa volesse dire '.'cinema"... avrò avuto forse dieci anni... insomma, alla fine sono riuscito a prendere un biglietto, sono entrato nel cinema,mi sono seduto in prima fila. Per vedere lo schermo dovevo torcermi il collo. Honotatoche tutti gli altri invecesi sedevanodietro. lo ero convintodi averescelto laprima classe, il postomigliore,chenon poteva che essere davanti. Qualcuno è venuto a spiegarmiche i film bisogna guardarli da una certa distanza, non da sotto lo schermo. Ma ormai era troppo tardi, il cinema si era completamenteriempitoe non c'erano più altri posti. Quel giornoho visto CharlieChaplin,e poi una speciedi Tarzan italiano,da ultimoun film d'azione, ricordo che era la storia di un sottomarino. Ero tanto impressionato,tanto scombussolatoche, tornatoa casa,non sono riuscito a tacere. Non potevodire che ero andato al cinema· perché avevo saltato la scuola. Eppure l'ho detto, non potevo trattenermi,ero troppoimpressionato,volevoparlarne,sapernedi più. Ovviamentesono stato punito,prima di tutto perché non ero · andato a scuola, e poi perché io, un bambinetto, ero andato al cinema da solo. Allora sembrava ancora una cosa pericolosa. 11 giorno dopo, a scuola, ho radunato tutti gli altri allievi e siamo tornati,assieme,al cinema.C'era lo stessofilmdel giornoprima.1 Credevo che ci sarebbe stato qualcosadi diverso e inveceno. Da allora non ho smesso di andare al cinema. Fino a dodici anni ero convintò che il cinema fosse fatto dagli attori, che non ci fosse nessun altro. Per caso mi sono trovato fra le mani due libri: uno su come si diventa attori, l'altro - era una traduzione- su chi fa i film: i film-makers. È così che ho scoperto l'esistenza del regista. Ricordoancora adesso il primoparagrafo di questolibro. Diceva: "Sul plateau troverai una persona seduta, intenta a pensare. Non avvicinarti, non disturbarlo: è il regista, çolui che i_nsegnagli attori come muoversi,che fa il filmdall'a alla zeta." E stata per me una grande scoperta sapere che esisteva una persona più importante ancora dell'attore. È allora ctie mi sono detto che da grande avrei fatto il regista. Avevo dodici anni. Il bello è che regista lo è diventato davvero ... Come si è concretizzato il sogno dei suoi dodici anni ... Ai miei tempi rfonesisteva nessuna scuola di cinema eccetto l'istituto di Mosca. Erano però ancora i tempi dellamonarchiain Egitto;e laparolaMosca non si poteva·nemmenopronunciare.In mancanza di meglio ho letto tutte le riviste, tutti i libri che mi capitavanofralemani.Volevocapireil cinemaattraversoigrandi personaggi,volevoimparare, studiarea ogni costo.Le rivisteperò parlavano degli attori e delle attrici, dei film, ma non del cinema inquantoarte.Nel frattempoa scuolaavevo cominciatoa interessarmi alle lingue, l'inglese e il francese. Allora le lingue erano insegnate bene, meglio di adesso. Gli insegnanti erano inglesi e francesi. Io mi applicavo molto, volevopoter leggere nuovi libri sul cinema. E difatti ho poi letto in inglese e in francese i testi fondamentalisull'atte del cinema.Volevoperòpartire,continuare a studiare all'estero. Ma come dicevo non c'erano ancora né scuolené istitutidove potessi andare.Finché nel 1935non è stato creato al Cairo lo Studio Misr. Nel frattempo mi ero diplomato alla scuoladi commercio.Ho studiatoeconomia,contabilità,tutte materie in cui non capivo nulla. Ero forte invece nelle lingue, inglese, francese, arabo. Traducevodall'inglese, e le mie traduzioni venivanopubblicate nelle riviste arabe. Ricordo come ero contento quando ho visto per la prima volta il mio nome scritto, stampato. Ho finito gli studi di commercio, ma non volevo fare l'impiegato, -volevolavorare nel cinema. Ho trovato un posto come giornalista,curavo due paginedi critica cinematograficàin un settimanale.Era il 1932-1933.Il salarioperò era troppobasso, dovevo mantenere anche mia madre e non bastava. Sono così statocostrettoa accettareun impiegone}complessoindustrialedi MahallaEl Kubra, a due ore dal Cairo.E stata per me l'occasione d'oro. Avevofinalmenteun saccodi tempo. E poi mi ero dato un programma: per essere regista dovevo studiare il linguaggio, la logica, le belle arti, la filosofia, le arliifigurative, la musica,cose tutte fondamentalinella formazionedel regista. Per laprimavolta in vita miaavevo un buon salario e mi sono potuto permetteredi prendere lezioni di solfeggio, di piano, di pittura... Potevo com- . prare tutti i libriche volevo, leggerli,studiare.Emi restavaancora il tempo di scrivere per i giornali. Poi è arrivata la vera grandeoccasione.La BancaMisr,da cui dipendeva la mia industria, ha fondato gli studi cinematografici Misr.Un giorno un regista di StudioMisr è venuto per girare un film sullamia ditta. Abbiamo fatto conoscenza, ci siamomessi a parlaredi tecnicacinematograficaeccetera. È rimasto stupefatto, sorpresodi trovareun impiegatocheparlava di cinema,di Ejzenstein, delle teorie sul montaggio. Mi ha chiesto cosa facessi lì, a MahallaEl Kubra,mi ha propostodi entrare a StudioMisr.E così sono statomutato dalla mia ditta a StudioMisr. Ho lavoratonel settore montaggio, come assistente, fino al 1939.È stata la mia primaesperienzaconcretanell'ambito cinematografico.Poi sono partito per la Francia. Non c'erano ancora, allora, né scuole né istitutidi cinema. Ho studiatocon i registi francesi il montaggio, principalmente, nella compagnia Èclair. E poi c'era un cinema molto importante, lo Studio des Ursulines, un cinema sperimentale, dovesi proiettavanotreo quattro film al giorno, tutti i vecchi film su cui io avevo tanto letto, che avevo studiato nei libri. Per laprimavoltahovistoper esempioi filmrussi, che inEgittoerano proibiti. Purtroppo è scoppiata la guerra. All'iflizio pensavo che sarebbe durata poco, qualche giorno e poi basta. Invece non sembravavoler finire. Così io e tutti gli altri intellettualiegiziani che erano inFrancia e inEuropa siamostati raccolti, imbarcatisu una nave e rimpatriati.Ricordo che su questa nave c'erano Taha Huseyne tutti i grandi scrittoriegizianidi questo secolo.InEgitto ho continuatoa lavorare nel montaggio, che per me è una delle tappe fondamentalinella produzione cinematografica, se non la prima. Al tempo stesso giravo dei cortometraggi. Nel 1945 ho girato il mio primo lungometraggio, una commedia musicale rriollosentimentale.Fino al 1950ho girato in tutto circa cinque film, di generi tutti diversi, un filmmusicale, uno storico,un altro comico, uno simbolico... Ancoranon sapevo dove posare i miei piedi. Volevo fare film a sfondo sociale, realisti, sulla vita in Egittocome l'avevo iostessovissuta.Semi ero datoal cinemaera per contribuire,con il mio messaggio,a trasformare la società in cui vivevo.Maerano solobuone intenzioni, troppo vaghe.I miei primicinquefilmmi sonoservitia accertarelamiaesistenzacome regista, é! provare a i_nestesso e soprattutto ai produttori che sapevo fare dei film. E solo nel 1951che ho girato il mio primo film realista,un film che illustrava la vita egiziana tale quale era nella realtà, nei vicoli, nei quartieri che io stesso cofioscevo,da sempre. In quegli anni ho girato quelli che i critici hanno poi definito i più importanti film del realismo cinematograficoegiziano, filmchetrattavanodi questionigravi, filmimpegnativi.Poi hocambiatounpochettino argomento,ho giratodiversi filmsulla condizionedella donna. Il mio scopo era e resta ancora,oggi che ho giratotrentanovelungometraggi,quello di parlaredellasocietà egiziana,di fareun cinema realistaed egiziano al tempostesso. Il primo lungometraggio egiziano è stato girato nel 1926. Il cinema egiziano esisteva prima degli anni di Studio Misr, di Sa/ah Abu Seif e degli altri esponenti del neo-realismo egiziano, 89

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==